posta
1. MAPPA La POSTA è il servizio pubblico che provvede alla spedizione e alla consegna di corrispondenza, pacchi ecc. (spedire per p.). 2. MAPPA Quando si fa riferimento all’organizzazione del [...] si cambiavano i cavalli (la prossima p. dista circa dieci miglia); ancora oggi, 10. nella liturgia cristiana, è detta posta ciascuna delle 14 stazioni della Via Crucis.
Parole, espressioni e modi di dire
a bella posta
a stretto giro di posta
fare la ...
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omelia
omelìa (o omilìa) s. f. [dal gr ὁμιλία «riunione, conversazione» (der. di ὁμιλέω «adunarsi, conversare»), lat. tardo homĭlia o homelĭa]. – 1. Nella liturgia cattolica, esposizione e commento di [...] , fatta dal celebrante subito dopo il Vangelo, come parte integrante dellaliturgiadellaparola, obbligatoria la domenica e nelle feste di precetto. Prima della riforma liturgica del concilio Vaticano II, il termine indicava in partic. la predica ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si [...] all’entrata in vigore delle codificazioni moderne. c. Che è accettato, usato, seguito dai più: opinione c.; parola poco c.; nel letture, da recitare nella messa e nella liturgiadelle ore nei giorni della celebrazione di santi e di sante che ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] ). Nella liturgia, si dice di ogni elemento che, nella celebrazione della messa e dell’ufficio, non a. Esattamente, precisamente per l’appunto; serve a insistere sul concetto dellaparola che determina: p. adesso, in questo stesso momento, or ora; è ...
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ufficio
uffìcio (meno com. uffìzio; raro offìcio, offìzio; ant. ufìzio, ufìcio, ofìcio, ofìzio) s. m. [dal lat. officium «dovere, cortesia, servigio; carica, funzione» (comp. di opus -ĕris «lavoro, opera» [...] , e il libro stesso che le contiene: dire, recitare l’u.; i salmi dell’u.; u. delle ore, nuova denominazione del mattutino. La parola si conserva nella nuova denominazione data, nella liturgiadelle ore, al mattutino. b. U. dei morti, la parte ...
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terza
tèrza s. f. [femm. sostantivato di terzo]. – 1. In relazione col valore e sign. di numerale ordinale di terzo, per ellissi di un sostantivo: a. La terza classe di una scuola: fare, frequentare [...] cattolica, è la prima delle ore minori (e la terza delle ore canoniche di ogni giorno) della celebrazione dellaliturgiadelle ore o ufficio divino: corrisponde alla predetta ora terza del giorno romano. L’uso dellaparola terza, nell’ultimo medioevo ...
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introduzione
introduzióne s. f. [dal lat. introductio -onis]. – 1. a. L’azione d’introdurre, di mettere o portare dentro: i. di una sonda nell’esofago; il distributore automatico funziona con l’i. di [...] d’introduzione. c. Nella messa, riti di introduzione, le parti iniziali, che precedono la liturgiadellaparola, e comprendono il saluto ai fedeli, l’atto penitenziale, il Gloria, e l’orazione conclusiva (o colletta). 3. Nella terminologia musicale ...
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rito
s. m. [dal lat. ritus -us, affine al gr. ἀριϑμός «numero» e al sanscr. ṛtá- «misurato» e come s. neutro «ordine stabilito dagli dèi»]. – 1. a. Il complesso di norme, prestabilite e vincolanti la [...] , di r. armeno, di r. siriaco, ecc.; in questi casi la parola assume il sign. più ampio di liturgia. b. Per estens., la cerimonia religiosa stessa, l’azione sacrale: celebrare il r. della santa messa; il r. nuziale; r. funebre (e, in senso più ...
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lectio
‹lèkzio› s. f., lat. [propr. «scelta», e quindi «lettura, lezione», der. di legĕre «cogliere, scegliere; leggere»] (pl. lectiones ‹lekzi̯ònes›). – Termine che, nel suo sign. fondamentale di «lettura», [...] 2. In filologia, come corrispondente dell’ital. lezione, cioè modo con cui una parola o una frase si trova scritta . lezione, breve»): a. Nella liturgiadelle ore, breve lettura (detta anche capitolo) della Sacra Scrittura che si fa nelle ...
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verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] quel tempo si fosse usata la nota dell’apostrofo, o nella fin del v. il contrassegno dellaparola mozza (Salviati). b. In poesia acque Cantò fatali (Foscolo), la poesia di Omero. c. Nella liturgia cattolica, v. (o versetto), il breve inciso, cui segue ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Nel culto, l'altare ha una posizione centrale, come mezzo per presentare le offerte alla divinità e, nella religione cristiana, come luogo destinato alla celebrazione della messa. Vero è che in una religione naturistica si può fare a meno dell'altare,...