intacco
s. m. [der. di intaccare] (pl. -chi). – 1. Intaccatura, nel sign. concreto di tacca, incisione, incavo (anche intacca s. f.): sui piani lucidi del legno veniva voglia di incidere un i., un segno [...] un i. nel patrimonio; senza i. della propria reputazione. Ant., i. di cassa, ammanco e, per estens., peculato. 3. In linguistica, la prima fase del processo di palatalizzazione che possono subire, in particolari condizioni, le consonanti occlusive e ...
Leggi Tutto
pelasgico
pelàsgico agg. [dal lat. Pelasgĭcus, gr. πελασγικός] (pl. m. -ci). – 1. Che è proprio o si riferisce alla mitica popolazione dei Pelasgi (v. pelasgo): civiltà p.; mura p., denominazione usata [...] la tradizione antica attribuiva le mura micenee dell’acropoli di Atene. Bussola p., sinon. di pinace. 2. In linguistica, termine usato con sign. diversi (giustificati in genere dal riferimento a popolazioni preesistenti implicito nell’uso antico di ...
Leggi Tutto
aspetto1
aspètto1 s. m. [dal lat. aspectus -us, der. di aspicĕre «guardare»]. – 1. letter. Atto di guardare, di vedere; sguardo, vista: E la mia donna in lor tenea l’a. (Dante); all’a. di ..., alla vista: [...] posizioni delle coppie di pianeti che intervengono nella formulazione dell’oroscopo (per es., congiunzione, opposizione, quadratura). 5. In linguistica, a. verbale o a. dell’azione verbale, il modo con cui è concepito lo sviluppo dell’azione indicata ...
Leggi Tutto
allografo
allògrafo s. m. [comp. di allo- e -grafo]. – In linguistica, sinon. di variante grafemica (v. variante), o anche, in senso più ampio, di variante grafica, intendendo per varianti grafiche i [...] diversi modi con cui una stessa parola può trovarsi scritta, senza che la diversità di scrittura dia luogo a una diversa pronuncia: così armonium e harmonium, ognuno e ogn’uno, fuorigioco e fuori gioco, ...
Leggi Tutto
vocativo
agg. e s. m. [dal lat. vocativus, der. di vocare «chiamare», nell’espressione casus vocativus, traduz. del gr. κλητικὴ πτῶσις «caso usato nel chiamare»]. – In grammatica e in linguistica, caso [...] v., o semplicem. vocativo s. m., caso della declinazione latina e greca, e anche di altre lingue indoeuropee, o comunque flessive, antiche e moderne, che esprime il chiamare, il richiamare o l’invocare, ...
Leggi Tutto
contestuale
contestüale agg. [der. di contesto2]. – 1. Del contesto, che si riferisce al contesto di un discorso, di una frase: il significato di una parola può variare a seconda della sua posizione [...] (o situazione) contestuale. In linguistica, condizionamento c., il condizionamento di un fonema dovuto alla sua posizione nel contesto. 2. Nel linguaggio giur., di fatto verificatosi nell’immediatezza di un altro fatto: atto c.; evento contestuale. ◆ ...
Leggi Tutto
contestualizzare
contestualiżżare v. tr. [der. di contestuale]. – 1. Genericam., inserire (un’affermazione, un concetto, un fenomeno, un comportamento) in un contesto ben determinato per meglio definirne [...] il significato. 2. In linguistica, semantica e critica letteraria, riferire, ai fini di una corretta comprensione, un enunciato al co-testo e al contesto pertinenti (v. le due voci); con decontestualizzare e ricontestualizzare s’intende l’uso di ...
Leggi Tutto
politonale
agg. [comp. di poli- e tono1]. – 1. Di composizione musicale in cui sono impiegate simultaneamente due o più tonalità diverse: musica p., e per estens. tecnica politonale. 2. In linguistica, [...] lingue p., quelle caratterizzate da una variabilità di tono (cioè altezza musicale) o d’intonazione (cioè modulazione musicale) che distingue i significati di parole la cui forma, non necessariamente scritta ...
Leggi Tutto
allomorfo
allomòrfo agg. e s. m. [comp. di allo- e -morfo]. – 1. agg. In chimica, di sostanze che, possedendo uguale composizione chimica, presentano una diversa forma cristallina; è tale, per es., il [...] carbonato di calcio, che in natura può presentarsi sotto forma di calcite e di aragonite. 2. s. m. In linguistica, lo stesso che variante morfologica (v. variante); in senso meno tecnico, il termine è usato anche (per es., nella elaborazione ...
Leggi Tutto
ricevente
ricevènte agg. e s. m. e f. [part. pres. di ricevere]. – 1. agg. a. Che riceve qualcosa: ufficio ricevente. b. Detto di ciò che è in grado di ricevere segnali elettromagnetici: stazione, apparecchio [...] . a trasmittente. 2. s. m. e f. a. Chi riceve: il r. deve rilasciare una dichiarazione di ricevuta. b. In linguistica e in teoria della comunicazione, chi riceve e interpreta un messaggio, un’informazione, prodotti secondo le regole proprie di un ...
Leggi Tutto
Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...