paleosardo
agg. e s. m. (f. -a) [comp. di paleo- e sardo]. – 1. In antropologia fisica, sottorazza p., varietà della razza mediterranea, caratterizzata da statura bassa, ossatura rozza (rilievi sopraorbitarî [...] , ed è considerata un residuo di elementi insulari arcaici. Come sost., individuo appartenente alla sottorazza paleosarda. 2. In linguistica, lingua p. (o, come s. m., il paleosardo), la lingua parlata dalla popolazione sarda in epoca preromana ...
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meridionalismo
s. m. [der. di meridionale]. – 1. Vocabolo, locuzione, costruzione sintattica e sim. peculiare dei dialetti parlati nelle regioni meridionali d’Italia, spec. in quanto siano penetrati [...] nella lingua nazionale o nell’uso d’altre regioni. In linguistica, il termine può essere analogam. riferito anche a regioni meridionali d’altri paesi, considerate in rapporto con zone mediane e settentrionali. 2. L’insieme degli studî storico- ...
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diacronia
diacronìa s. f. [comp. di dia- «attraverso» e gr. χρόνος «tempo», coniato sul modello di sincronia]. – Termine introdotto nella linguistica dal glottologo svizzero F. de Saussure (1857-1913), [...] di una lingua permette a questa di variare continuamente e di farsi attuale in una serie indefinita di espressioni linguistiche; anche, il metodo di studio che considera la lingua in tale prospettiva storica, individuandone i mutamenti e i modi ...
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profórma s. f. [der. di forma, col pref. pro-¹ «in luogo di»]
In linguistica, qualunque forma (spec. agg., pron. o verbo) dal significato generico, che abbia la funzione di sostituire, in una frase [...] o in un testo, un’altra forma di significato pieno (per es., il verbo fare è una p. in lui suona il violino, io non lo so fare, dove sostituisce suonare il violino) ...
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allocutivo
agg. [der. del lat. allŏqui, part. pass. allocutus; v. allocuzione]. – Che si riferisce all’allocuzione; in linguistica, pronomi a., i pronomi con i quali ci si rivolge direttamente al destinatario [...] del messaggio: possono indicare familiarità (tu, pl. voi) o distanza e cortesia (lei, pl. loro) tra emittente e destinatario ...
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allocuzione
allocuzióne s. f. [dal lat. allocutio -onis, der. di allŏqui «parlare a qualcuno», comp. di ad- e loqui «parlare»]. – 1. Discorso di tono più o meno solenne che si tiene in un’adunanza. Nell’antichità [...] e sim., o su gravi materie attuali, e rivolto al Sacro Collegio in concistoro segreto o in una solenne adunanza ecclesiastica. 3. In linguistica, atto con cui il parlante (o emittente) si rivolge al destinatario. ◆ Dim., non com., allocuzioncèlla. ...
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diafasia
diafaṡìa s. f. [comp. di dia- e del gr. ϕάσις «l’atto del parlare»]. – In linguistica, il complesso delle variazioni del sistema di una lingua dipendenti dal contesto situazionale in cui avviene [...] la comunicazione (e quindi in stretto rapporto con i varî registri: v. registro, n. 3 b), considerato come oggetto di analisi ...
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allofono
allòfono s. m. [comp. di allo- e -fono]. – In linguistica, variante di realizzazione di un fonema determinata dalla natura dei fonemi antecedenti e seguenti; è più comunem. detta variante fonematica [...] (v. variante). In senso più ampio, si possono definire allofoni quei lessemi che, pur conservando la loro individualità lessicale e funzionale, differiscono per singoli fonemi, in dipendenza da diversificazioni ...
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neo-
nèo- [dal gr. νεο-, forma che assume in composizione l’agg. νεός «nuovo, recente»]. – 1. Primo elemento di parole composte, derivate dal greco o formate modernamente (anche nella terminologia lat. [...] abbiano una base storica o scientifica, una tradizione o una frequenza d’uso che ne giustifichino l’inserimento. c. In linguistica, per indicare la fase moderna di alcune lingue: neogreco, neolatino, neopersiano. d. In geologia, per indicare la parte ...
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libero
lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente [...] l. o pelo l. di un liquido, la superficie di separazione del liquido dall’aeriforme (o dal vuoto) sovrastante. g. In linguistica, sillaba l., lo stesso che sillaba aperta, cioè terminante in vocale; meno com., vocale l. o in posizione l., la vocale ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...