tautosillabico
tautosillàbico agg. [comp. di tauto- e sillaba] (pl. m. -ci). – In linguistica, di fonema (vocale o consonante) che appartiene a una stessa sillaba rispetto a uno o più altri fonemi considerati; [...] si contrappone a eterosillabico ...
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rianalisi
rianàliṡi s. f. [comp. di ri- e analisi]. – 1. Nuova o rinnovata analisi di qualcosa: bisogna fare una r. dei dati disponibili. 2. In linguistica, il processo per cui il parlante non riconosce [...] i confini giusti in una sequenza e, collocando erroneamente i confini in altra posizione, produce un cambiamento linguistico (per es., lasciare in asso, ottenuto per rianalisi da lasciare in Nasso). ...
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malapropismo
malapropìsmo s. m. [dall’ingl. malapropism, (propr. «buffo scambio di parole»), der. del nome di Mrs. Malaprop., personaggio dal linguaggio sgrammaticato nella commedia The Rivals di R. [...] B. Sheridan (1751-1816)]. – In linguistica, sostituzione di una parola con un’altra, avente un suono simile ma di significato completamente diverso, il cui uso produce effetti comici (per es. «ho avuto un lapsus» per «ho avuto un raptus»). ...
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turco-tataro
turco-tàtaro agg. – Lingue turco-tatare, sottofamiglia linguistica che comprende le lingue turche e tatare, e forma uno dei tre rami della famiglia altaica. ...
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esofasico
eṡofàṡico agg. [comp. di eso-2 e del gr. ϕάσις «voce», coniato su endofasico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di discorso o linguaggio usato per comunicare con altri, in contrapp. al discorso [...] o linguaggio endofasico, articolato solo mentalmente ...
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coesione
coeṡióne s. f. [der. del lat. cohaesus, part. pass. di cohaerere; v. coerente]. – 1. Proprietà dei corpi di resistere a ogni azione che tenda a staccarne una parte dall’altra, in virtù di forze [...] unità logica: discorso privo di coesione, slegato (diverso da privo di coerenza, contraddittorio). Con accezione partic., in linguistica testuale, la connessione tra le diverse frasi di cui il testo si compone, realizzata con mezzi sia grammaticali ...
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coeso
coèṡo agg. [dal lat. cohaesus: v. coesivo e coesione]. – Che ha il carattere, la proprietà della coesione: una struttura fortemente, o scarsamente, c.; un discorso intimamente coeso. In partic., [...] in linguistica, riferito a un testo che ha coesione, nel quale cioè sono rispettati i rapporti grammaticali e la connessione sintattica tra le varie parti. ...
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qualitativo
agg. [dal lat. tardo qualitativus, der. di qualĭtas -atis «qualità»]. – 1. Di qualità, che riguarda la qualità o le qualità (contrapp. di solito a quantitativo): la differenza non è solo [...] si presenta e varia con stati discreti e non continui, come, per es., il numero delle vertebre nei pesci. In linguistica, apofonia q., che concerne la qualità delle vocali (v. apofonia). 2. Sostantivato al masch., nel linguaggio commerciale, il q. di ...
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qualmente
qualménte avv. [comp. di quale e -mente], ant. – Come, in che modo: Il libro insegnerà, com’io v’ho detto, Q. in essa a governar v’abbiate (Berni). Preceduto pleonasticamente da come, è ancora [...] usato, nel parlare e nello scrivere, da persone di scarsa cultura linguistica (che lo ritengono un modo corretto ed elevato), oppure con chiaro intento scherz. o ironico: vi scrivo per farvi sapere come qualmente ...; io direi, e dico che lei gli ...
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inserzione
inserzióne s. f. [dal lat. tardo insertio -onis, der. di inserĕre «inserire», part. pass. insertus]. – 1. Atto, operazione, effetto di inserire, nei varî sign. del verbo: interfogliare un [...] corrente prima dell’inserzione (se il guadagno è minore di uno, si parla di attenuazione, o perdita, d’inserzione); in linguistica, i. di un elemento vocalico e i. di una consonante (come fonemi non etimologici) in una parola, espressioni equivalenti ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...