elemento
eleménto s. m. [dal lat. elementum (di origine incerta), con cui i Latini rendevano i varî significati del gr. στοιχεῖον «principio, rudimento, lettera dell’alfabeto»]. – 1. Nel sign. più ampio, [...] le cose derivano, erano quattro: il fuoco, l’aria, l’acqua e la terra. Una traccia di questa concezione è rimasta nell’uso linguistico: a) nelle locuz. poetiche il liquido e., l’infido e., per indicare il mare (e meno com. il mobile e., l’aria, il ...
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numerale
agg. [dal lat. tardo numeralis, der. di numĕrus «numero»]. – Di numero, dei numeri, che ha rapporto con i numeri: sistema n., o di numerazione (v. numerazione); in musica, notazione n., eseguita [...] per mezzo di numeri che corrispondono ai tasti dello strumento (v. notazione). In grammatica e linguistica, i numerali, la categoria delle parole indicanti entità numeriche: comprendono sia gli aggettivi n., sia sostantivi e avverbî; e, a seconda ...
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sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, [...] e di autoregolazione. Per i s. esperti, in informatica, v. esperto2, n. 3. d. In linguistica, insieme concatenato di forme e valori linguistici nell’ambito più generale della lingua, considerata anch’essa come sistema: ogni lingua ha un proprio s ...
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ininterrotto
ininterrótto agg. [comp. di in-2 e interrotto, part. pass. di interrompere]. – Senza interruzione, continuo, incessante: è stata una serie i. di disgrazie; un pianto i.; un flusso i. di [...] turisti; una marcia i. di otto ore. In linguistica, parole di tradizione ininterrotta, quelle che derivano direttamente dalla lingua madre, attraverso una continuità d’uso popolare, e dette perciò anche ereditarie o più semplicem. popolari, in ...
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verbalizzazione2
verbaliżżazióne2 s. f. [der. di verbalizzare2, sull’esempio dell’ingl. verbalization, fr. verbalisation]. – In generale, l’espressione di un concetto, di una sensazione e sim. in forma [...] linguistica: i processi di v. del bambino, i suoi primi tentativi di esprimersi e di descrivere il mondo che lo circonda servendosi del linguaggio. ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] diversi, com’è dimostrato dalla molteplicità delle definizioni che ne sono state date dai grammatici antichi e dai linguisti moderni. Ogni tema (o più tecnicamente ogni semantema) verbale esprime una nozione generica, quella per es. del «camminare ...
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retroformazione
retroformazióne s. f. [comp. di retro- e formazione]. – In linguistica, il particolare processo di formazione lessicale per cui una parola è ricavata da un’altra cui essa in via normale [...] potrebbe fungere da forma base: ne è un esempio il v. acquisire, tratto da acquisito, che solo apparentemente è il suo part. pass. mentre in realtà è formato direttamente sul lat. acquisitus (part. pass. ...
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generativo
agg. [dal lat. tardo generativus]. – 1. Atto a generare, che genera (anche nei sign. estens. del verbo), che concerne la generazione: l’atto g., la funzione g.; virtù, forza, potenza g., dell’uomo, [...] fondato su un insieme finito di regole in base alle quali si può generare, nel sistema linguistico esaminato, un numero infinito di frasi che, nei loro componenti sintagmatici, semantici, fonologici, abbiano in ogni caso carattere di grammaticalità ...
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mutazione
mutazióne (ant. mutagióne) s. f. [lat. mutatio -onis; l’introduzione del termine nel sign. 4 è dovuta al biologo oland. H. de Vries (1901): v. mutazionismo]. – Atto, effetto del mutare, del [...] numero (2 o 3), disposizione e rime, che nella ballata precedono la volta e nella canzone la sirima. 3. In linguistica, termine con cui è di solito tradotto, in alternanza con rotazione, il ted. Lautverschiebung (v.), per indicare i mutamenti subiti ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...