accatto
s. m. [der. di accattare]. – 1. L’accattare e il frutto che se ne ricava; questua, elemosina: andare all’a.; vivere d’accatto. Come locuz. agg., d’accatto, preso o avuto da altri, e quindi non [...] o non schietto, artificioso: «ragazzi», esordì con un tono di accatto, troppo allegro e troppo giovanile (Palazzeschi); in linguistica, parola d’a., prestito, imprestito. 2. Prestito forzoso (detto anche prestanza) che il comune di Firenze imponeva ...
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fonomorfologico
fonomorfològico agg. [comp. di fono(logico) e morfologico] (pl. m. -ci). – In linguistica, che riguarda insieme la fonologia e la morfologia di una lingua o di un suo particolare aspetto: [...] il sistema f. del romanesco ...
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clitico
clìtico s. m. e agg. [tratto da (en)clitico e (pro)clitico, in quanto elemento comune alle due voci] (pl. -ci). – In linguistica, forma monosillabica atona che non ricorre isolatamente ma viene [...] preposta o posposta a una forma verbale alla quale si appoggia nella pronuncia; in italiano i clitici hanno essenzialmente funzione pronominale (ci, gli, la, le, lo, mi, si, ti, vi) o di sintagmi avverbiali ...
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fonosimbolico
fonosimbòlico agg. [comp. di fono- e simbolico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di parola, o manifestazione fonica in genere, che rappresenta simbolicamente per mezzo del suono; in senso [...] ampio è quindi sinon. di onomatopeico, ma è in partic. usato per definire l’origine di vocaboli o espressioni che suscitano per analogia fonica l’immagine non di un suono o rumore, ma di fatti visivi, ...
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fonosimbolismo
s. m. [der. di fonosimbolico]. – In linguistica, procedimento di creazione di parole e di espressioni che suggeriscono con il suono stesso il senso, l’immagine, il fatto o la condizione [...] che vogliono significare; è quindi sinon. di onomatopea, ma con accezione più ampia ...
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ipostasi1
ipòstaṡi1 s. f. [dal lat. tardo hypostăsis, gr. ὑπόστασις «sostanza», comp. di ὑπό «sotto» e στάσις «lo stare»]. – 1. Nella filosofia greca, sostanza, natura, ciò che resta fermo dietro il [...] sia trinitario sia cristologico. 2. Nel linguaggio letter., personificazione, rappresentazione concreta di una realtà astratta o ideale. 3. In linguistica, il passaggio di una parola (o di un sintagma) da una categoria grammaticale a un’altra; per es ...
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fonosimbolo
fonosìmbolo s. m. [comp. di fono- e simbolo]. – In linguistica, ogni manifestazione fonica non riconducibile alle strutture fonematiche e morfematiche proprie di una data lingua, e dotata [...] di valore olofrastico, come per es. varie forme esclamative o espressive quali uffa, uh, mah, bah, talora non ben rappresentabili con segni grafici tradizionali (per es., la m prolungata a bocca chiusa ...
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fonosintassi
s. f. [comp. di fono- e sintassi]. – In linguistica, espressione abbreviata per fonetica sintattica, con cui si indicano complessivamente i fenomeni fonetici che sono in rapporto con l’incontro [...] delle parole nella frase, cioè nella catena parlata. Si tratta in genere di elisioni o di troncamenti (l’erba per la erba; gran confusione per grande confusione), di raddoppiamenti consonantici (addio, ...
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fonosintattico
fonosintàttico agg. [comp. di fono- e sintattico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di fenomeno che interessa contemporaneamente la fonetica e la sintassi; è riferito soprattutto al rafforzamento [...] che la consonante iniziale di una parola subisce in taluni casi per opera della vocale finale della parola precedente, comunem. detto rafforzamento o raddoppiamento sintattico (v. raddoppiamento) ...
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conservativo
agg. [dal lat. tardo conservativus]. – 1. Che vale o tende a conservare: della compagnia di maschio e di femina risulta un composito c. della specie umana, senza il quale le parti si destruiriano [...] In chimica e nelle industrie alimentari, sostanze c. (o anche conservativi s. m.), meno com. di conservanti (v. conservante). In linguistica, area c., l’area dialettale in cui si conservano in uso forme arcaiche scomparse in altre zone. 2. In diritto ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...