fattitivo
(ant. factitivo) agg. [der. del lat. factitare «fare spesso», frequent. di facĕre «fare»]. – In linguistica, sinon. di frequentativo, iterativo; è usato anche impropr. per fattivo (nel sign. [...] linguistico). ...
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sintetico
sintètico agg. [dal gr. συνϑετικός, der. di σύνϑεσις «sintesi»] (pl. m. -ci). – 1. a. Di sintesi, che è proprio della sintesi o procede per via di sintesi: esposizione, ricostruzione s. di [...] ma è a esso collegato dalla stessa funzione giudicatrice, che determina così un accrescimento del sapere. 3. a. In linguistica, lingue s., le lingue in cui l’espressione dei rapporti sintattici è realizzata prevalentemente per mezzo di desinenze ...
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medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, [...] indicare il circuito nel quale la media frequenza si forma. Per le onde medie, v. onda, n. 3 a. 3. In linguistica: a. Diatesi m., forma m., genere m. (o assol. il medio), diatesi o forma verbale considerata, dagli antichi grammatici, come intermedia ...
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fattivo
agg. [der. di fare, part. pass. fatto]. – 1. Che riguarda il fare, che è atto a fare; più comunem., attivo, operoso: il f. interessamento del ministro. 2. In linguistica, sinon. di causativo. [...] ◆ Avv. (poco com.) fattivaménte, in modo fattivo, con fatti concreti e quindi efficaci: contribuire fattivamente alla riuscita di una iniziativa ...
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grecismo
s. m. [der. di greco]. – Voce, forma, locuzione o costruzione sintattica propria della lingua greca introdotta in un’altra lingua (classica o moderna), sia stabilmente sia per l’uso di qualche [...] scrittore. Con uso astratto, l’aspetto o carattere greco di un’espressione linguistica: g. di una locuzione, di una costruzione sintattica; e in senso più ampio, la tendenza a grecizzare, a imitare forme proprie della lingua o della cultura greca. ...
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arizotonico
ariżotònico agg. [comp. di a- priv., rizo- e tonico] (pl. m. -ci). – In linguistica (in contrapp. a rizotonico), di parola che ha l’accento non su un fonema radicale ma sulla desinenza della [...] flessione o su un suffisso (per es., vedévo, pallidùccio, rispetto a védo, pàllido); si dice anche rizoàtono ...
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fattoriale
agg. e s. m. [der. di fattore, nel sign. 5 a e rispettivam. 7 a]. – 1. agg. In statistica, analisi f., metodo che consiste nel descrivere e rappresentare matematicamente un determinato fenomeno [...] possibile di caratteri significativi, è stata poi applicata in molti altri campi (economia, misure fisiche, sociologia, medicina, linguistica, ecc.). 2. s. m. In matematica, si chiama fattoriale (in statistica anche facoltà) di un numero intero ...
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nozionale
agg. [der. di nozione]. – Di nozione, relativo alla nozione o alle nozioni (nei diversi sign. e usi di questo termine): elementi n.; una classe di ragazzi, tutti allo stesso livello mentale [...] e n. (Sciascia). Come traduz. del fr. notionnel e dell’ingl. notional, l’agg. è usato anche in linguistica, con accezioni diverse e non sempre ben precisate: unità n., unità lessicali che esprimono una nozione (contrapp. ad altre unità lessicali che ...
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fonologizzarsi
fonologiżżarsi v. intr. pron. [der. di fonologia]. – In linguistica, acquistare valore di fonema, o rilevanza fonematica. ...
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fonologizzazione
fonologiżżazióne s. f. [der. di fonologizzarsi]. – In linguistica, processo attraverso cui una variante di un fonema si muta in fonema autonomo. ...
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Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso...
La storia dell’espressione educazione linguistica e delle riflessioni e prese di posizione che ne sono scaturite, inizia almeno nella seconda metà dell’Ottocento, esattamente dal 1873, da uno scritto del filologo Francesco d’Ovidio, che per...