morfemica
morfèmica s. f. [dall’ingl. morphemics, der. di morpheme «morfema»]. – Settore della linguisticastrutturale che studia i morfemi sia in quanto elementi lessicali, unità minime significative [...] (m. lessicale, corrispondente approssimativamente a lessicologia), sia in quanto componenti grammaticali delle parole (m. grammaticale, corrispondente approssimativamente alla grammatica) ...
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morfofonologia
morfofonologìa s. f. [comp. di morfo(logia) e fonologia]. – Settore della linguisticastrutturale che studia insieme le strutture fonologiche e i componenti morfologici delle parole di [...] una lingua, soprattutto nelle loro reciproche influenze, e in partic. l’utilizzazione dei fonemi a scopi morfologici ...
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stratificazione
stratificazióne s. f. [der. di stratificare]. – 1. L’azione, l’operazione di stratificare e, più comunem., il fatto di stratificarsi e l’effetto; disposizione a strati, e in senso concr. [...] pigmenti fotosintetici. 2. fig. a. Sovrapposizione storica o strutturale di fenomeni diversi: s. di fatti culturali, di esperienze ecc.). c. In linguistica, il sovrapporsi diacronicamente in una lingua di elementi linguistici di diversa origine, o ...
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radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione [...] della virtù sono amare, i frutti dolci. d. In geologia strutturale, territorio di origine, accertato o ipotizzato, di una coltre alloctona vizio, o convinzioni, pregiudizî, ecc. 4. In linguistica, elemento costituito da uno o più fonemi, non ...
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combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare [...] in tutti i modi possibili e ottenere così una specie di mappa o catasto universale dei concetti. 4. In linguistica, analisi c., metodo d’analisi, proprio della grammatica strutturale, che prende in considerazione le singole unità di un corpo ...
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terminazione
terminazióne s. f. [dal lat. terminatio -onis, der. di terminare «terminare»]. – 1. L’azione e il fatto di terminare, in alcune accezioni: a. non com. Ultimazione, completamento: fino alla [...] , si dividono ripetutamente in esili rami destinati a percepire le sensazioni. b. In geologia strutturale, t. periclinale: v. periclinale. c. In grammatica e in linguistica, la parte terminale di una parola o di una forma, costituita dalla desinenza ...
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fantasma
s. m. [dal lat. phantasma, gr. ϕάντασμα, der. di ϕαντάζω «mostrare», ϕαντάζομαι «apparire», dal tema ϕαν- di ϕαίνω che, sia nell’attivo sia nel medio ϕαίνομαι, ha gli stessi sign.] (pl. -i). [...] (quelli, per es., dell’Olanda e del Belgio profughi a Londra); in linguistica, parola f., parola che non ha mai avuto uso reale (per es., arcaico dell’umanità. 4. In petrografia, relitto strutturale di un elemento litoide inglobato in altra roccia, ...
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ermetismo
s. m. [der. di ermetico; nel sign. 3, dal fr. hermétisme]. – 1. Corrente religioso-filosofica del tardo ellenismo (sec. 2°-3° d. C.) che ha trovato espressione in un gruppo di scritti esoterici [...] , alla pregnanza lirica e allusiva della materia verbale, che al suo significato logico-sintattico e strutturale, in uno sforzo di elaborazione tecnico-linguistica che talora conduce a risultati oscuri e poco accessibili: in termini sentimentali, l’e ...
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In linguistica strutturale, l’agente dell’azione indicata dal verbo (o dal gruppo formato da verbo più complemento oggetto), coincidente in genere con quello che nella grammatica tradizionale è il soggetto della proposizione attiva. Secondo...
In linguistica strutturale, l’ analisi in c. immediati è la teoria secondo cui la frase non è una semplice successione di termini connessi l’uno all’altro, ma è formata da una combinazione di sintagmi, a loro volta costituiti da unità più piccole,...