prendere /'prɛndere/ [dal lat. prĕhendĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). - ■ v. tr. 1. a. [esercitare una presa su cosa [...] di approfondimento
Modi di esercitare una presa - P. è uno dei verbi più com. e generici dell’ital., spesso usato, soprattutto nel linguaggio fam., in luogo di sinon. più spec., o più fam., o più formali. Il sign. principale di p. è quello di ...
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Fabio Rossi
violenza. Finestra di approfondimento
Tipi di violenza - Come già osservato nella scheda UCCIDERE, il lessico italiano possiede numerosi termini per indicare diversi tipi di violenza, fisica, [...] per lo più fisica, ma anche dei modi e delle parole: evocava gioconde imagini di sensualità, con una mordace brutalità di linguaggio da vecchio vizioso (G. C. Chelli). Spesso la violenza viene identificata con un grado intenso di cattiveria, e dunque ...
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cosa /'kɔsa/ [lat. causa "causa", che ha sostituito il lat. class. res]. - ■ s. f. 1. a. (filos.) [tutto quanto esiste, nell'immaginazione, di astratto o d'ideale] ≈ entità, essenza, idea. b. [tutto quanto [...] c. rischia di farti passare per una persona maleducata.
Usi lessicali pieni - Di là dagli usi pronominali o anaforici, nel linguaggio fam., c. sta di solito per oggetto, arnese, e si incontra molto spesso accompagnato da un gesto per indicare un ...
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culo s. m. [lat. cūlus], pop. - 1. a. [parte posteriore del corpo umano] ≈ (pop.) chiappe, deretano, didietro, (scherz.) dove non batte il sole, (eufem.) fondoschiena, (pop.) mappamondo, natiche, (pop.) [...] . (ma la grafia non sempre riproduce la pronuncia, estremamente legata: vaffanculo!, o anche fanculo!, ormai frequente nel linguaggio cinematografico come sostituto ital. dell’ingl. fuck you!). Sostituti meno forti. sono andare (o mandare) a quel paese ...
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marinaresco /marina'resko/ agg. [der. di marinaro] (pl. m. -chi). - [che si riferisce al mare o ai marinai: vita m.; linguaggio m.] ≈ marinaro, marittimo, nautico, navale. ‖ marino. ...
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violenza /vjo'lɛntsa/ s. f. [dal lat. violentia]. - 1. a. [con riferimento a persona, l'essere violento] ≈ aggressività, brutalità, non violenza, prepotenza. ↔ bonarietà, mansuetudine, mitezza, pacatezza, [...] per lo più fisica, ma anche dei modi e delle parole: evocava gioconde imagini di sensualità, con una mordace brutalità di linguaggio da vecchio vizioso (G. C. Chelli). Spesso la violenza viene identificata con un grado intenso di cattiveria, e dunque ...
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sgarro s. m. [der. di sgarrare]. - 1. (fam.) [lo sgarrare] ≈ errore, mancanza, sbaglio. 2. (gerg.) [nel linguaggio della malavita, grave violazione dei doveri di obbedienza e di omertà] ≈ [→ SFREGIO (2)]. ...
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dio s. m. [lat. dĕus, pl. dĕi e dī] (pl. dèi, ant. e dial. dii; al sing. l'art. è il, al plur. gli; al sing., la d- iniziale ha sempre, dopo vocale, il raddoppiamento sintattico). - 1. (relig.) a. (solo [...] gioca a tennis è un dio. Sinon. meno marcati possono essere asso, mago, mito (comunissimo, negli ultimi anni, soprattutto nel linguaggio giovanile: Mario con le donne è un vero mito!): che magnificenza! Non ho mai visto un teatro simile! Un mago ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...