esofasico
eṡofàṡico agg. [comp. di eso-2 e del gr. ϕάσις «voce», coniato su endofasico] (pl. m. -ci). – In linguistica, di discorso o linguaggio usato per comunicare con altri, in contrapp. al discorso [...] o linguaggio endofasico, articolato solo mentalmente. ...
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satisfattorio
satisfattòrio agg. [der. del lat. satisfactus, part. pass. di satisfacĕre «soddisfare»]. – Forma più rara di soddisfattorio, che soddisfa o ha potere di soddisfare, usata talvolta nel linguaggio [...] eccles. (opere s.) e, più tecnicamente, nel linguaggio giur. come sinon. di liberatorio, che libera cioè da un’obbligazione per effetto dell’adempimento (pagamento, risarcimento satisfattorio). ...
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membrana
s. f. [dal lat. membrana, der. di membrum «membro»; propr. «pelle che copre le membra»]. – 1. Formazione macroscopica, varia per origine, struttura e funzione, caratterizzata dalla prevalenza [...] flagello al corpo del protozoo. 2. Pelle di animale trattata per uso scrittorio; sinon., ormai ant., nel linguaggio paleografico, di pergamena o cartapecora (anticam., m. di Pergamo). Anche, pelle di animale conciata che costituisce parte essenziale ...
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riarmare
v. tr. [comp. di ri- e armare] (io rïarmo, ecc.). – 1. Armare di nuovo: il governo dovette r. il paese per una nuova minaccia d’invasione; nel rifl.: le popolazioni occupate si riarmavano di [...] anche il semplice riarmare, con uso assol. o intr., soprattutto con riguardo al riarmo militare: la Germania riarmava). Nel linguaggio milit., r. un reparto, una fortificazione, ecc., dotarli di nuove armi in sostituzione di altre, perdute per motivi ...
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fermo1
férmo1 agg. [lat. fĭrmus «stabile, saldo»]. – 1. Che non si muove, che cioè non è in moto, o non fa nessun movimento: ragazzi che non stanno mai f.; stare fermi coi piedi, con le mani; Non avea [...] (o anche da rapinatori: f. tutti, questa è una rapina!). Locuz. particolari: montare la chiara dell’uovo a neve f., nel linguaggio gastronomico, in modo che si presenti densa e compatta; tirare a fermo, del cacciatore, tirare a selvaggina che non si ...
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prigione1
prigióne1 (ant. pregióne) s. f. [dal fr. prison, che è il lat. pre(he)nsio -onis «l’atto di prendere», der. di pre(he)ndĕre «prendere» (v. prendere e prensione)]. – 1. a. Lo stesso che carcere, [...] e privilegiato, ma è privato della propria libertà (cfr., con sign. analogo, gabbia dorata: v. gabbia, n. 1 a). b. Nel linguaggio ascetico o letter., la p. terrena, la vita sulla terra come stato di attesa e di sofferenza per l’anima che aspira alla ...
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qualitativo
agg. [dal lat. tardo qualitativus, der. di qualĭtas -atis «qualità»]. – 1. Di qualità, che riguarda la qualità o le qualità (contrapp. di solito a quantitativo): la differenza non è solo [...] di un composto che si sostituisce a un altro, o di un liquido che passa allo stato gassoso oppure solido. Nel linguaggio scient. è spesso usato genericam., sempre in contrapp. a quantitativo, per indicare che un discorso, un ragionamento o anche un ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] nella formazione dei giunti (nell’uso, anche in vista, a vista; per es., un muro di mattoni in o a vista). Nel linguaggio giur. e bancario, la clausola a v., apposta a un titolo di credito, lo rende pagabile alla presentazione; la scadenza del titolo ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] (o competizioni non solo sportive) di velocità: ha fatto p. lui; chi arriva p. prende il premio; con uso assol., nel linguaggio fam., fare prima, arrivare più presto: se passi di qua, fai prima. Come secondo termine di paragone, nella locuz. di prima ...
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vespa
vèspa s. f. [lat. vĕspa]. – 1. a. Nome delle varie specie di insetti imenotteri aculeati della famiglia vespidi, in partic. quelle dei generi Vespa, Eumenes e Polistes, diffuse in tutto il mondo, [...] seconda guerra mondiale: passavano su e giù in comitive, o in due o tre su una v. (Pasolini). b. Nel linguaggio giornalistico, titolo di rubriche di tono polemicamente critico su argomenti per lo più politici. ◆ Dim. vespétta, vespina, che con l ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...