testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] una t. di donna, di bambino, una t. di Giove, ecc. Con questa accezione, non si usa capo. f. In numismatica, e nel linguaggio com., la parte della moneta sulla quale è raffigurata una testa, di fronte o di profilo; per estens., il dritto della moneta ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] m2 16,504. 11. Senza alcun rapporto diretto con i principali sign. del termine è la locuz. in ordine a, usata, spec. nel linguaggio burocr. e comm., invece di in merito a, rispetto a, per ciò che riguarda, e sim.: in o. alla richiesta da voi avanzata ...
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consènso s. m. [dal lat. consensus -us, der. di consentire «consentire»]. – 1. a. Conformità di voleri: agire di consenso, d’accordo. b. In diritto, elemento essenziale del negozio giuridico bilaterale [...] ha incontrato l’unanime c. della popolazione; la commedia è stata accolta con larghi c. di pubblico e di critica. c. Nel linguaggio polit., appoggio, favore espresso da gruppi e strati sociali alla politica di chi è al potere: il c. dei ceti medi al ...
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sparare2 v. tr. e intr. [per sviluppo semantico dal verbo prec.] (come intr., aus. avere). – 1. a. Azionare un’arma da fuoco, facendo esplodere e partire uno o più colpi: s. con la rivoltella, col fucile, [...] un’impresa, ecc.) al fine di provocarne la reazione e di riuscire a colpire qualcuno dei suoi membri. b. Nel linguaggio marin., aprire, mollare di scatto un collegamento, una chiusura congegnati in modo che l’apertura possa avvenire di colpo quando ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni [...] il n., ha segnato il numero di targa della mia autovettura, per una contravvenzione alle norme sulla circolazione). 3. Nel linguaggio scient. e tecn., e in varie discipline, il termine è spesso accompagnato da una specificazione, sia per indicare la ...
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tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in [...] : t. zero nei confronti di chi guida in stato di ubriachezza, dei disturbatori notturni, della criminalità, e sim. b. Nel linguaggio giur., il fatto che il titolare di un diritto consenta, con un contegno passivo, che altri eserciti il diritto a lui ...
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memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati [...] quanto è possibile a noi o ai nostri padri ricordare, quindi ai tempi nostri, ai tempi dei nostri padri. Nel linguaggio della critica contemporanea, letteratura della m., quella letteratura, per lo più in forma narrativa e di contenuto autobiografico ...
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lìmite s. m. [dal lat. limes -mĭtis]. – 1. a. Confine, linea terminale o divisoria: il l. fra due stati, fra due territorî; i l. d’un terreno, d’un podere; sino al l. del campo; oltre il l. del bosco. [...] delle terre coerenti di sottofondo; l. di udibilità, l. di tolleranza, ecc. (per questa e per altre locuz. analoghe del linguaggio tecnico, v. udibilità, tolleranza, ecc.); l. elastico o l. di elasticità, espressioni frequenti per carico al l. di ...
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s. m. (f. -a) e agg. [lat. amicus, affine ad amare] (pl. m. -ci). – 1. s. m. Chi è legato ad altri da vincoli di amicizia: avere, trovare, perdere, farsi un a.; a. intimo, a. d’infanzia; l’a. del cuore, [...] lasciato la moglie per vivere con l’amica; hai visto l’appartamento che le ha regalato l’amico! Con lo stesso sign. anche nel linguaggio letter. e poet.: aver sì bella donna e sì pudica Debbe nome di moglie e non d’amica (Ariosto); in altri casi, con ...
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dònna s. f. [lat. dŏmĭna «signora, padrona», lat. volg. dŏmna]. – 1. a. Nella specie umana, l’individuo di sesso femminile, soprattutto dal momento in cui abbia raggiunto la maturità anatomica e quindi [...] ’intende sempre la domestica nelle frasi: trovare la d., prendere o assumere una d., licenziare la d., e sim. d. Nel linguaggio teatrale, prima d. (anche unito, primadonna), l’attrice cui viene affidata la parte più importante (in senso fig., fare la ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...