morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] nell’uso poet.: E caddi come corpo m. cade (Dante); La faccia tua, ch’io lagrimai già morta (Dante). Per estens., nel linguaggio com., di parte dell’organismo, e spec. di arto, in cui sia soppressa per paralisi la funzione motoria: avere un braccio m ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] in un dato luogo o in una data posizione o condizione (per es., essere, stare, rimanere, ecc.). In senso fig., nel linguaggio medico (con sign. affine a stasi, ma in senso più oggettivo, come assenza di movimento, di avanzamento), fase di stato, il ...
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simbolico
simbòlico agg. [dal lat. tardo symbolĭcus, gr. συμβολικός, der. di σύμβολον «simbolo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha natura e valore di simbolo: numeri, segni s.; il linguaggio s. della matematica; [...] del conseguente diritto a un risarcimento. 2. Che si esprime per simboli: arte, poesia s.; linguaggio s. (con accezione diversa da quella precedente), linguaggio che fa uso di metafore, che nomina cioè una realtà per significare un’altra (come quando ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] tra i denti; p. con voce gutturale o di gola; p. col naso o con voce nasale. 2. a. Esprimere, per mezzo del linguaggio articolato, pensieri e sentimenti: il bambino dice già qualche parola, ma ancora non parla, non ha ancora acquistato la facoltà di ...
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minimo
mìnimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. minĭmus, superl. di minor «minore»; v. meno]. – Piccolissimo, il più piccolo. Funge da superlativo di piccolo (come il lat. minĭmus rispetto a parvus) e si [...] persona (col valore di «l’ultimo, l’infimo»): lo saprebbe fare anche il m. degli operai. È però usato talvolta nel linguaggio della Chiesa in frasi che traducono o riecheggiano passi evangelici: ciò che farete a uno di questi m. (cioè di questi umili ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] sign. analogo, con l’aggiunta di un avverbio: tenere duro. c. Fare presa: l’ancora tiene bene, o non ha tenuto, nel linguaggio marin., fa buona presa o non ha fatto presa sul fondo; di colla o altra materia adesiva, fare presa, tenere serrate le due ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] una t. di donna, di bambino, una t. di Giove, ecc. Con questa accezione, non si usa capo. f. In numismatica, e nel linguaggio com., la parte della moneta sulla quale è raffigurata una testa, di fronte o di profilo; per estens., il dritto della moneta ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] m2 16,504. 11. Senza alcun rapporto diretto con i principali sign. del termine è la locuz. in ordine a, usata, spec. nel linguaggio burocr. e comm., invece di in merito a, rispetto a, per ciò che riguarda, e sim.: in o. alla richiesta da voi avanzata ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni [...] il n., ha segnato il numero di targa della mia autovettura, per una contravvenzione alle norme sulla circolazione). 3. Nel linguaggio scient. e tecn., e in varie discipline, il termine è spesso accompagnato da una specificazione, sia per indicare la ...
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dònna s. f. [lat. dŏmĭna «signora, padrona», lat. volg. dŏmna]. – 1. a. Nella specie umana, l’individuo di sesso femminile, soprattutto dal momento in cui abbia raggiunto la maturità anatomica e quindi [...] ’intende sempre la domestica nelle frasi: trovare la d., prendere o assumere una d., licenziare la d., e sim. d. Nel linguaggio teatrale, prima d. (anche unito, primadonna), l’attrice cui viene affidata la parte più importante (in senso fig., fare la ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...