rango
s. m. [dal fr. rang] (pl. -ghi). – Livello, grado, posizione rivestiti in una gerarchia di valori: 1. Nel linguaggio com., è riferito quasi esclusivam. alla posizione sociale: un uomo, una donna, [...] , che è in una relazione semplice con l’ordine della superficie medesima; per il r. di un tensore, v. tensore. f. Nel linguaggio milit., sinon. ant. di fila, riga, ancora vivo nelle locuz., per lo più fig., uscire dai r. o restare nei r., abbandonare ...
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performance
‹pëfòomëns› s. ingl. [der. di (to) perform «compiere, eseguire», dal fr. ant. performer «compiere», che è dal lat. tardo performare «dare forma»] (pl. performances ‹pëfòomënsi∫›), usato in [...] 1. In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata. In partic.: a. Nel linguaggio sport., il modo di svolgimento e il risultato di una competizione, in quanto possano servire a valutare la ...
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lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] realizzata con simboli grafici, e in senso più ampio la lingua, più controllata, delle comunicazioni scritte) sia ai varî linguaggi settoriali; l. viva o dell’uso odierno, quella in uso ancor oggi; l. trasmessa, quella tipica della comunicazione a ...
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dare2
dare2 v. tr. [lat. dare] (pres. do 〈dò〉 o dò [radd. sint.], dai o dài, dà, diamo, date, danno o dànno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, [...] dà poco guadagno e scarse soddisfazioni; prov.: la botte dà il vino che ha; la poesia non dà pane; appartiene al linguaggio colloquiale la frase se tanto mi dà tanto ..., con cui, sottacendo il seguito, si propone di arguire una situazione futura dal ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale [...] una p., e sim.), quando un aiuto, un’occasione viene meno, non tarda molto a presentarsi un’altra possibilità; nel linguaggio giudiziario, processo, dibattimento a p. chiuse, al quale il pubblico non viene ammesso (e così, negli stadî, partita a p ...
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frutto
s. m. [lat. frūctus -us, der. di frui «godere»]. – 1. a. In botanica, in senso stretto, è l’ovario delle angiosperme, più o meno modificato e accresciuto, che contiene i semi maturi (derivati [...] seme maturo), f. indeiscenti (per lo più carnosi, che non si aprono spontaneamente al momento della maturazione del seme). b. Nel linguaggio com., si dà il nome di frutto soprattutto a quelli commestibili, con sign. non dissimile da quello che si è ...
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rilasciare
v. tr. [comp. di ri- e lasciare, tranne i sign. che ha in comune con rilassare, nei quali è, come questo, dal lat. relaxare] (io rilàscio, ecc.). – 1. Lasciare di nuovo: dopo qualche giorno [...] rilasciava; in questi ultimi tempi la sua partecipazione alla vita politica si è molto rilasciata. 5. intr. (aus. avere) Nel linguaggio marin. si dice che la nave rilascia (ma è più com. l’espressione navigare di rilascio) quando, per forza di tempo ...
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killer
‹kìlë› s. ingl. [der. di (to) kill «uccidere, ammazzare»] (pl. killers ‹kìlë∫›), usato in ital. al masch. – 1. Sicario, persona che assassina su commissione, per conto cioè di un mandante; più [...] marina italiana e in quelle occidentali in genere, il termine è riferito anche a sommergibili convenzionali). b. Nel linguaggio medico, linfociti killer (o anche cellule killer, dall’ingl. killer cells), particolare popolazione di linfociti in grado ...
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obliterare
v. tr. [dal lat. oblit(t)erare, der. di littĕra «lettera» col pref. ob-; propr. «cancellare le lettere» e fig. «cancellare dalla memoria»] (io oblìtero, ecc.). – 1. a. letter. Cancellare, [...] a usanze, costumi e sim., far cadere in disuso, far scomparire: consuetudini obliterate dal tempo. 3. Nel linguaggio forense (con uso improprio, per raccostamento paretimologico al lat. oblitus «dimenticato»), ignorare, non tenere conto di qualche ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di [...] settore dell’attività umana: f. del diritto; f. della scienza (v. anche epistemologia); f. dell’arte (o estetica); f. del linguaggio; f. della matematica, ecc. d. F. perenne, espressione con la quale si è a volte ritenuto di individuare nuclei di ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...