uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] figlie che si sposano e vanno ad abitare col marito, e, nel linguaggio corrente, di figli che lasciano la casa dei genitori); u. di chiesa onorevole. ◆ Part. pass. uscito, sempre con valore verbale, anche se usato senza l’ausiliare: i ragazzi usciti ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] il t. che anche lui renda i conti (o, con un sost. verbale, il t. della resa dei conti); spesso con riferimento a cosa che si cavallo (Boccaccio); domattina devo alzarmi per tempissimo. e. Nel linguaggio comm. e burocr., a far tempo da, a partire da ...
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sparare2 v. tr. e intr. [per sviluppo semantico dal verbo prec.] (come intr., aus. avere). – 1. a. Azionare un’arma da fuoco, facendo esplodere e partire uno o più colpi: s. con la rivoltella, col fucile, [...] riuscire a colpire qualcuno dei suoi membri. b. Nel linguaggio marin., aprire, mollare di scatto un collegamento, una chiusura che le spara grosse. ◆ Part. pass. sparato, con valore verbale: le cartucce sparate; i colpi sparati; nell’uso fam. andare, ...
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ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, [...] s. della mia riconoscenza. d. Cenno, gesto con cui si sostituisce l’espressione verbale per significare o comunicare qualcosa: parlare, intendersi a segni (e linguaggio dei s., forma rudimentale e artificiosa di comunicazione mediante oggetti o gesti ...
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slayare v, intr. Nel linguaggio dei social media, fare un ottimo lavoro, realizzare una performance molto soddisfacente, usato in modo impressivo in una dimensione colloquiale. ◆ E poi ci sono “Slay” (mutuato [...] ingl. (to) slay (propriam. ‘uccidere, trucidare’) con il suffisso verbale it. -are, per formare un verbo che nel gergo dei social e significa letteralmente ‘lasciar cadere’, ma nel linguaggio generazionale indica il rilascio strategico di un contenuto ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] p. consiglio, consigliarsi; p. contatto, mettersi in rapporto (verbale, epistolare, telefonico) con qualcuno; p. copia (di un la legna è umida e il fuoco non prende. d. Nel linguaggio di marina, fare presa, nelle espressioni prende, ha preso, detto ...
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processo
procèsso s. m. [dal lat. processus -us, propr. «avanzamento, progresso», der. di procedĕre «procedere»; il sign. giuridico è del lat. mediev. (ellissi di processus iudici «svolgimento del giudizio»); [...] e ricordare fatti e dichiarazioni di varia natura: p. verbale d’una seduta, d’un interrogatorio, d’un incontro internazionale, ecc. V. anche verbale2. 6. Nel linguaggio filosofico (spec. nell’idealismo neohegeliano), termine indicante il divenire ...
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rappresentare
rappreṡentare v. tr. [dal lat. repraesentare, comp. di re- e praesentare «presentare»] (io rappreṡènto, ecc.). – 1. a. ant. o letter. Presentare, mostrare, e al rifl. presentarsi, mostrarsi: [...] (v. la voce). ◆ Part. pass. rappreṡentato, con valore verbale e di agg.: la scena o la ditta rappresentata, l’ente o il governo rappresentato; e anche di s. m. (f. -a, raro), spec. nel linguaggio giur., il soggetto che, nel rapporto di rappresentanza ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] tossicità a medio e a lungo t. si parla anche nel linguaggio medico, in contrapp. alla tossicità acuta. c. Spazio di cui è diretta l’azione espressa dal verbo (o da una locuz. verbale); in ital. è di norma formato da un sostantivo o pronome preceduti ...
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lìnea s. f. [dal lat. linea, der. di linum «lino2»; propr. «filo di lino»]. – 1. a. Ente geometrico che si estende nel senso della sola lunghezza, e che può essere matematicamente definito indipendentemente [...] slanciata, di l. italiana, ecc.). Da qui si è svolto nel linguaggio della pubblicità o commerciale il particolare sign. di «tono» con cui il e in senso fig., con riferimento alla comunicazione verbale, rappresentare, descrivere, esporre a grandi l., o ...
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sordomutismo
Gravissima limitazione o assenza dello sviluppo del linguaggio verbale, secondaria a grave ipoacusia bilaterale, insorta prima dell’acquisizione del linguaggio. Il termine sordomuto ha dato origine a molti equivoci. L’apparato...
Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...