spazio
spàzio s. m. [dal lat. spatium, forse der. di patēre «essere aperto»]. – 1. Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in [...] può mostrare). 2. Fuori del linguaggio filosofico, fisico e matematico, con di frenata o di frenatura, nella circolazione dei veicoli su strada, v. frenatura. Con tra parola e parola o tra due altri segni: lasciare un doppio s. tra due numeri ...
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articolato1
articolato1 agg. [part. pass. di articolare2; il sign. 3 era già noto al lat. articulatus]. – 1. a. Che ha possibilità di articolarsi, che ha libero il movimento, detto degli arti del corpo. [...] , coordinati fra loro secondo norme grammaticali ai fini dell’espressione di un determinato concetto (contrapp. al linguaggio mimico o deisegni). Voce a., la parola considerata come analizzabile in unità acustiche discrete, cioè in fonemi e gruppi ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] termini, le cinque areole in cui si divideva ciascuno deisegni dello zodiaco ospitanti i 5 pianeti (Mercurio, Venere, di tossicità a medio e a lungo t. si parla anche nel linguaggio medico, in contrapp. alla tossicità acuta. c. Spazio di tempo ...
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carattere
caràttere s. m. [dal lat. character -ĕris, gr. χαρακτήρ -ῆρος, propr. «impronta»]. – 1. a. Segno tracciato, impresso o inciso, a cui si dia un significato: c. magici, cabalistici. b. Più com., [...] limitatamente alle lettere alfabetiche, ogni serie dispone deisegni minuscoli e maiuscoli, mentre il maiuscoletto è 9, di corpo 12, ecc. (v. corpo, n. 9). Nel linguaggio com., stampato a c. cubitali o di scatola, molto grandi (come sono quelli ...
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morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] , delle foglie); m. cellulare; m. dei tessuti. Da un punto di vista biologico, è sul campo di battaglia; con altro sign., nel linguaggio fam., la sua m., la m. sua, il vita, ma gli aspetti, i caratteri, i segni che le sono in qualche modo proprî, che ...
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semantica
semàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli [...] campo di oggetti o di un sistema di segni qualsiasi: s. del linguaggio pittorico, cinematografico; s. del sistema giuridico, la semiotica, in partic. quello che studia la funzione deisegni dal punto di vista del rapporto che hanno con gli ...
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indecisionismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in particolare, comportamento di chi, per incapacità o scelta, non esercita i poteri decisionali di cui è provvisto. ♦ Per molto tempo non [...] mobile non sono passati invano. Al contrario, hanno lasciato segni profondi e duraturi: la crisi del PCI – che , di governare le società complesse, con l’amore irriducibile dei «militanti della memoria», per applicare alla «memoria invalidante» ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] fatti, pesanti come mannaie, lasciano segni profondi (Aldo Busi); le p pronunciate durante la crocifissione, secondo la testimonianza dei Vangeli (Luca 23, 34, 43, 46 acquistato, nell’ambito di speciali linguaggi (diplomatico, militare, politico), il ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] usata invece in Italia, tranne che nel linguaggiodei calcolatori elettronici, nel quale si segue l’uso , punti incisi nel mezzo delle piccole losanghe risultanti dall’incrocio deisegni, che hanno lo scopo di perfezionare e addolcire i passaggi tra ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] per esperienza. Con compl. di persona: mi parla sempre dei suoi zii d’America; il preside mi ha chiamato per parlarmi a. Esprimere pensieri o affetti con mezzi diversi dal linguaggio verbale: i muti parlano a segni; p. con le mani, con i gesti, anche ...
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linguaggio dei segni
Forma di comunicazione non verbale mediante gesti simbolici utilizzata dalle persone sorde. Negli individui colpiti da sordità profonda in età prelinguistica l’apprendimento del linguaggio non può ovviamente avvenire attraverso...
Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...