difetto
1. Il significato proprio della parola DIFETTO è quello di mancanza o di scarsità di qualcosa (c’è d. d’acqua nella zona; d. di prove; riparare a un d.; non gli fa certo d. la sfacciataggine; [...] quantità mancante che rende il risultato di un calcolo inferiore al suo valore reale (approssimazione per d.). 2. MAPPA Nel linguaggio comune il termine indica invece un’imperfezione fisica di una persona o di un animale (d. naturale; d. di nascita ...
Leggi Tutto
luce
1. MAPPA La LUCE è l’ente fisico che provoca nell’occhio le sensazioni visive, cioè la possibilità, da parte dell’occhio, di vedere gli oggetti (il riverbero della l.; le scale prendono l. da un [...] alla sua intensità (una l. abbagliante, fioca, soffusa; c’è poca, troppa l. in questa stanza). Quando viene tutte le luci). 3. In altri casi, invece, specie nel linguaggio familiare, luce sta per corrente elettrica (è andata via, è tornata ...
Leggi Tutto
meccanismo
1. MAPPA La parola MECCANISMO indica in primo luogo l’insieme delle parti di una macchina o di un congegno collegate tra loro in modo da produrre determinati movimenti (il m. del motore, [...] m. dell’orologio). Il termine ha anche usi figurati. 3. Nel linguaggio scientifico, indica i modi in cui si svolge un fenomeno (il m. che trasmette i segnali alla macchina, e come sul palco c’era il quarto ufficiale, che desinava nelle seconde con ...
Leggi Tutto
posta
1. MAPPA La POSTA è il servizio pubblico che provvede alla spedizione e alla consegna di corrispondenza, pacchi ecc. (spedire per p.). 2. MAPPA Quando si fa riferimento all’organizzazione del [...] arrivo); con valore generico, può indicare anche la singola lettera (c’è p. per me?); per analogia con questo significato, 5. vengono inviare e di ricevere messaggi in tempo reale. 7. Nel linguaggio del gioco d’azzardo, si chiama posta la somma di ...
Leggi Tutto
danzaterapeuta s. f. e m. Chi cura attraverso la danzaterapia. ♦ Sono aperte le iscrizioni al primo corso di formazione professionale per danzaterapeuti e al primo corso di aggiornamento per operatori [...] età, anche non udenti, perché quello che parla qui è il linguaggio dei segni. Si intitola Il violoncello dalle orecchie rosa e racconta la che dopo lo spettacolo terrà un dibattito col pubblico. (m.p.c., Repubblica, 13 ottobre 2000, Milano, p. 10) • ...
Leggi Tutto
morto
mòrto agg. e s. m. [part. pass. di morire; lat. mŏrtuus, part. pass. di mŏri «morire»]. – 1. agg. a. Di persona o di animale, che ha cessato di vivere: lo trovarono m.; seppellire i soldati m.; [...] tua, ch’io lagrimai già morta (Dante). Per estens., nel linguaggio com., di parte dell’organismo, e spec. di arto, in più efficacia (v. lettera, n. 3 c). Con sign. analogo nella locuz. del linguaggio giur. manomorta (v.). Di persone, inoperoso, ...
Leggi Tutto
vento
vènto s. m. [lat. vĕntus; le accezioni del sign. 4 dallo spagn. viento]. – 1. a. In meteorologia, movimento di masse d’aria atmosferica che avviene orizzontalmente, da una zona di alta pressione [...] sistematica, che si esplica per lo più in modo coperto, nella vita pubblica o in seno a istituzioni (v. fronda2). c. Nel linguaggio marin., in locuzioni e usi varî (che in parte sono anche passati nell’uso com. o letter.): sciogliere, spiegare le ...
Leggi Tutto
via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] una pista, un passaggio o transito per cui non c’è stato l’intervento umano: c’è la via dei muli, per arrivare in cima due linee ferroviarie, una via Formia e una via Cassino; nel linguaggio marin., la direzione che assume un cavo o una catena quando ...
Leggi Tutto
pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] si è intrapresa: dobbiamo pensarci in tempo, o finché c’è tempo; bisogna pensarci prima per non pentirsi poi ( a lui come possibile socio. d. Provvedere, spec. in frasi del linguaggio colloquiale: è lui che pensa alla famiglia; ci pensi tu alla spesa ...
Leggi Tutto
mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] più noiosa di lui; per nulla al m., per nessuna cosa al m. e sim., in nessun modo, a nessun patto. c. Con uso iperbolico, nel linguaggio fam., un m., una gran quantità, moltissimo: ho un m. di guai, di fastidî; hai detto un m. di sciocchezze; gli ...
Leggi Tutto
linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...