ripetere
ripètere (ant. repètere) v. tr. [dal lat. repetĕre, comp. di re- e petĕre «chiedere; avviarsi verso»]. – 1. a. Nel linguaggio giur., richiedere in giudizio una cosa cui si ritiene di avere diritto: [...] il tiro di punizione, il calcio di rigore, ecc., nel linguaggio sportivo (spec. quando tali battute o tiri devono essere eseguiti di una poesia a memoria; r. un capitolo di storia. c. Alludendo a insistenza o abitudine nel fare certe affermazioni o ...
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canalizzare
canaliżżare v. tr. [dal fr. canaliser]. – 1. Aprire dei canali, trasformare in canale: c. un corso d’acqua, eseguire tutte le opere necessarie per renderlo atto alla navigazione o all’irrigazione; [...] anche in psichiatria, avviare verso uno sbocco adeguato: c. un sentimento diffuso d’ansia. ◆ Part. pass. canaliżżato, anche come agg., nelle varie accezioni del verbo: alvo, trombo canalizzato, nel linguaggio medico, reso o divenuto pervio; traffico ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] numero che va specificato di caso in caso), è impropriamente usata nel linguaggio com. con lo stesso sign. di «al più alto grado, lo stesso che insieme delle parti (v. insieme, n. 2 b). c. In geometria, p. di un punto P rispetto a una circonferenza ( ...
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pari1
pari1 (ant. pare) agg. [lat. par paris]. – 1. a. Uguale ad altra persona o cosa nella qualità determinata dal complemento, o uguale in genere: siamo p. d’età, di statura, di forza; le due colonne [...] : puntare sul p., è uscito il p., nel gioco della roulette. c. P. e dispari, nome di un gioco fatto tra due persone che giocatori e basato su un analogo procedimento. d. Nel linguaggio tecnico ferroviario, treni p., quelli che percorrono le linee da ...
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povero
pòvero agg. [lat. pop. pauper -a -um per il lat. class. pauper -ĕris, comp. di paucus «poco» e parĕre «procacciare, produrre»: propr. «che produce poco» (detto prob., in origine, della terra)]. [...] Con lungo amore (Foscolo); che appartiene a gente povera: sedevano su p. panche; tirò fuori le sue p. cose. c. Arte p., nel linguaggio delle arti figurative, tendenza di ricerca artistica manifestatasi verso la fine degli anni ’60 del Novecento, che ...
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costanza
s. f. [dal lat. constantia]. – 1. Qualità d’esser costante, perseveranza, fermezza: avere c. nel bene, nei propositi, negli affetti, nello studio; persona di scarsa c.; dov’è la forza antica? [...] dura, mentre è in vita un determinato vincolo o rapporto, soprattutto nelle frasi in c. di matrimonio, in c. di rapporto lavorativo, e sim. 2. Nel linguaggio scient., invariabilità di una grandezza al variare dei parametri dai quali a priori si può ...
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grande
agg. [lat. grandis]. – Quando è premesso al sostantivo che determina, può avere l’elisione davanti a vocale (con grand’impegno, una grand’emozione), mentre davanti a consonante, e anche davanti [...] fig., alludendo a differenze di valore o d’idee: tra me e voi c’è un grande abisso); un gran cane, un gran somaro; piedi grandi, ), la prima guerra mondiale (1914-18). Di uso frequente nel linguaggio fam. la locuz. gran cosa o gran che, cosa, opera ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] sì che assolvessero il reo; fecero tanto che lo costrinsero a cedere. c. Col semplice che e un congiuntivo (o di e un infinito): altri: è uno che s’è fatto da sé. Sostantivato, nel linguaggio filosofico: la realtà nel suo farsi. Nell’uso letter. si ha ...
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discriminare v. tr. [dal lat. discriminare, der. di discrimen «separazione», da discernĕre «separare»] (io discrìmino, ecc.). – 1. Distinguere, separare, fare una differenza: la storia ... non può d. i [...] più com. non faccio discriminazione). In partic., nel linguaggio giur.: a. Dichiarare esente da una responsabilità penale che costituirebbe reato, o diminuire la responsabilità del colpevole. c. In senso più generale, non applicare, per particolari ...
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secolo
sècolo s. m. [dal lat. saecŭlum «generazione; lungo spazio di tempo; periodo di cent’anni», e nel lat. crist., sul modello del gr. αἰών, calco a sua volta dell’ebraico, «vita terrena; mondo», [...] l’anno 501 e il 600 incluso; il sec. 13° o XIII (sottint. d. C.), gli anni che vanno dal 1201 al 1300, cioè il Duecento; è vissuto tra il 18 con la vita spirituale, e in partic., nel linguaggio eccles., con la vita religiosa, conventuale; spec. in ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...