politico1
polìtico1 agg. [dal lat. politĭcus, gr. πολιτικός, der. di πολίτης «cittadino»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che riguarda la politica, cioè l’arte del governo, l’esercizio dei pubblici poteri, l’amministrazione [...] p., la disponibilità ad attuare programmi, progetti e sim. di significato e importanza politica. c. Nel linguaggio della critica cinematografica, cinema p., genere cinematografico, di grande impegno democratico, sviluppatosi soprattutto in Europa ...
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estremo
estrèmo (ant. strèmo, letter. ant. extrèmo) agg. e s. m. [dal lat. extremus, superl. di exter o extĕrus «che sta fuori»]. – 1. agg. a. Che è o rappresenta il termine ultimo, in senso locale o [...] all’estremo. b. Come termine giudiziario, gli e., gli elementi costitutivi di un reato: non ricorrono gli e. della truffa. c. Nel linguaggio burocr., gli e. (di un decreto, di una legge, di una lettera ufficiale, di un documento e sim.), i dati ...
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assoluto2
assoluto2 agg. [dal lat. absolutus, part. pass. di absolvĕre «sciogliere»]. – 1. Libero da qualsiasi limitazione, restrizione o condizione (contrapp. quindi a relativo): potere a.; libertà [...] a., quelli che possono essere fatti valere contro chiunque, non essendo rivolti, come i relativi, a un soggetto determinato. c. Nel linguaggio del teatro, prima donna, prima ballerina a.; primo tenore a. e sim., per indicare il ruolo preminente dell ...
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volume
s. m. [dal lat. volūmen «cosa avvolta, rotolo (di papiro); giro, spazio occupato da un corpo», der. di volvĕre «volgere»]. – 1. L’estensione di un solido (o di un fluido, e in questo caso il volume [...] v., che occupa molto spazio (cfr. voluminoso); involto di poco v.; c’era un gran v. di roba; i pacchi di maggior v. si lascino nel senso dell’estensione spaziale), spec. in espressioni del linguaggio economico: il v. degli affari, il v. della ...
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messa2
méssa2 s. f. [femm. sostantivato di messo, part. pass. di mettere]. – 1. In genere, l’azione di mettere. Si adopera solo con determinati complementi, formando locuzioni (alcune delle quali modellate [...] a: m. a disposizione di una merce (per ellissi, nel linguaggio econ., la locuz. indica anche l’avviso di messa a disposizione dato alto grado, per diminuire, poi, gradatamente, fino al pianissimo. c. Con sign. concr., non com., la somma che si punta ...
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programma
s. m. [dal lat. tardo programma -mătis, gr. πρόγραμμα -ματος, der. di προγράϕω, propr. «scrivere prima»] (pl. -i). – 1. Enunciazione particolareggiata, verbale o scritta, di ciò che si vuole [...] del mese. Essere un p., essere tutto un p., nel linguaggio colloquiale, essere particolarmente indicativo di ciò che accadrà o di come una lavastoviglie. Per specifiche di p., v. specifica. c. In varie attività, manifestazioni, operazioni è in uso la ...
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nervoso
nervóso agg. [dal lat. nervosus «muscoloso, vigoroso», der. di nervus: v. nervo]. – 1. a. Che è proprio dei nervi o si riferisce ai nervi. In anatomia: sistema n., complesso di organi che, collegando [...] un tic n., essere pieno di tic nervosi (v. tic). c. Con riferimento a persona, che ha i nervi facilmente eccitabili, che e sapido. 3. Con uso di s. m., nel linguaggio fam., irritazione di nervi, manifestazione di nervosismo (sempre con riferimento ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] figlio s., ha quella figlia s.; è il s. amico che ho; non c’è altro pane, è rimasto questo s.; stanza con una s. finestra; stato una s. volta (più energico, una volta s.; anche, nel linguaggio letter., una sol volta, ed è questo l’unico caso in cui ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] decide, e la formulazione di tale apprezzamento. Nel linguaggio scolastico, il parere che l’insegnante scrive sul bagattella di cattura, venir qui, proprio in paese, in bocca al lupo, c’è giudizio? (Manzoni); uomo di g., senza g.; ragazzo di poco g ...
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apertura
s. f. [lat. apertura, der. di aperire «aprire», part. pass. apertus]. – 1. a. L’aprire, l’aprirsi (nel sign. proprio del verbo): a. di un varco; a. di una finestra nella parete; a. di una strada; [...] pubblicato in alto a sinistra nella prima pagina di un giornale (coincide in genere con l’articolo di fondo). c. Nel linguaggio diplomatico, fare un’a., accennare a una proposta o quanto meno aprire la strada a successivi contatti o trattative ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...