relazione
relazióne s. f. [dal lat. relatio -onis, der. di referre «riferire», part. pass. relatus]. – 1. L’azione e il fatto di riferire, e il testo stesso, orale e scritto, con cui si riferisce, e [...] e categorie, fenomeni, grandezze, valori, ecc.): tra questi due avvenimenti non c’è alcuna r.; cose in diretta r. l’una con l’altra; gli esperti delle pubbliche r.; r. sociali, nel linguaggio sociologico, le forme elementari, soggettive, coscienti e ...
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cento
cènto agg. num. card. [lat. cĕntum], invar. – 1. Numero, successivo al novantanove, pari a dieci volte dieci, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 100, nella numerazione romana C): c. [...] c. volte; hai non una ma c. ragioni; anche sostantivato, in locuz. particolari: a c., oppure a c. a c., in gran numero, in gran quantità; a c più raro, il Cento, il sec. 12°. 3. Nel linguaggio scient. e tecn., espressioni come il tre per cento, il ...
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effetto
effètto s. m. [dal lat. effectus -us, der. di efficĕre «compiere», comp. di ex- e facĕre «fare»; nel sign. 4, è un calco del fr. effets, e sono dovuti a influenza francese anche altri usi di [...] e posizione. E. serra, v. serra1, n. 5 a. c. Risultato, conseguenza: ecco gli e. di una cattiva educazione; ottenere faceva l’e. di un pesce fuor d’acqua. b. Nel linguaggio della moda, filati d’effetto, filati di fantasia destinati ad essere inseriti ...
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folla
fòlla (o fólla) s. f. [der. di follare1; cfr. calca, da calcare3]. – 1. Moltitudine di persone addensata in un luogo: c’era gran f. per le vie; la f. si disperse; mescolarsi tra la f., confondersi [...] estens.: medico, avvocato che ha una f. di clienti. Nel linguaggio giornalistico, bagno di folla, espressione (ricalcata sul fr. bain de f. (o della massa), v. massa, n. 3 c; condizione di f. compatta, nella tecnica delle costruzioni, la condizione ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] ). b. Di piante, attecchire: ho piantato alcune rose, ma temo che non prendano. c. Del fuoco, appiccarsi: la legna è umida e il fuoco non prende. d. Nel linguaggio di marina, fare presa, nelle espressioni prende, ha preso, detto dell’ancora che morde ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] forte, venire in aiuto, in difesa di qualcuno; nel linguaggio di sartoria e nei giornali di moda, eufemismo per «grosso il rinforzo; nelle scarpe, il pezzo forte (v. sopra, al n. 3 c); il f. della lama, nella scherma, la parte della lama a un terzo ...
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oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] di pietà, d’invidia; divenire o. di scherno. b. Nel linguaggio giur., o. del diritto, in senso generale, l’attività umana prestazione cui il debitore è tenuto in ragione del vincolo obbligatorio. c. Ciò che costituisce il fine, lo scopo di un’azione, ...
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continuita
continuità s. f. [dal lat. continuĭtas -atis]. – 1. Qualità d’esser continuo, estensione non interrotta nel tempo, o anche nello spazio: c. d’un moto; impiego che ha carattere di c.; c. di [...] di pensiero da un periodo storico all’altro; discorso, scritto che manca di c., di connessione logica fra le varie parti. Soluzione di c., nel linguaggio medico, discontinuità in un tessuto organico (anche, soluzione di continuo); fig., interruzione ...
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cupola
cùpola s. f. [dal lat. cupŭla, dim. di cupa «botte»]. – 1. a. Tipo di volta a pianta circolare la cui forma geometrica può essere quella della semisfera risultante dalla rotazione di una semicirconferenza, [...] di ammasso convesso di altezza variabile, talora notevole; in partic., c. lavica, ammasso domiforme di lava viscosa che si forma al poco inclinati e non protetti da vegetazione. 7. Nel linguaggio giornalistico, termine con cui (per traslato dal sign. ...
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categoria
categorìa s. f. [dal gr. κατηγορία «imputazione, predicato, attributo», der. di κατηγορέω «accusare, affermare, asserire»; lat. tardo categorĭa]. – 1. In generale, il predicato di una proposizione, [...] , il termine ha acquisito, nella speculazione filosofica, ulteriori accezioni e determinazioni. c. In logica, c. sintattica, classe di segni di un dato linguaggio che possono essere scambiati tra loro, in una data espressione sintatticamente corretta ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...