lingua
lìngua s. f. [lat. lĭngua (con i sign. 1 e 2), lat. ant. dingua]. – 1. a. Organo della cavità orale dei vertebrati, con funzione tattile e gustativa, che ha anche parte importante nel processo [...] al danno o alle offese che si possono arrecare con la parola. c. estens., ant. Informazione, notizia data o ricevuta a voce, nelle , più controllata, delle comunicazioni scritte) sia ai varî linguaggi settoriali; l. viva o dell’uso odierno, quella ...
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livello1
livèllo1 s. m. [der. di livellare3]. – 1. a. Quota di un piano orizzontale (e quindi di ciascun suo punto), rispetto a un altro piano orizzontale di riferimento; più in generale, l’altezza di [...] ecc.), con differenze spesso notevoli di ordine non solo lessicale ma anche stilistico, sintattico, morfologico e fonetico. c. Nel linguaggio diplomatico, rango degli organi dei varî stati che partecipano a una riunione internazionale: al l. dei capi ...
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attivo
agg. e s. m. [dal lat. activus, der. di actus, part. pass. di agĕre «fare»]. – 1. a. Che agisce e ha capacità di agire, operoso: un uomo molto a.; Questa picciola stella si correda D’i buoni spirti [...] insegnamento promovendo al massimo l’attività spontanea del fanciullo. c. In contrapp. a passivo, qualifica, in determinati casi fase con la tensione alternata che la genera. 5. Nel linguaggio commerciale , di impresa o azienda in cui i redditi, oltre ...
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zona
żòna s. f. [dal lat. zona «cintura, fascia» (gr. ζώνη, dal tema di ζώννυμι «cingere»)]. – 1. Come termine storico, la fascia usata nell’antica Grecia, spec. dalle donne, per tenere stretta e sostenuta [...] z., andare sposa, perdere la verginità, usata nel linguaggio poet. e letter. anche senza esclusivo riferimento alla Grecia esoreica, z. neritica, z. pelagica, v. alle singole voci. c. In geologia, in senso lato, sinon. di livello geologico; in senso ...
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posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] nelle ultime p.; essere nelle p. di testa, di coda. c. Il luogo stesso, in quanto sia determinato da alcune caratteristiche, , panoramica, una p. isolata, una p. infelice. Nel linguaggio econ., rendita di p., la rendita differenziale che si forma a ...
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campo
s. m. [lat. campus «campagna, pianura» poi «campo di esercitazioni, campo di battaglia»]. – Termine che ha assunto (per evoluzione dai sign. principali che già aveva nella lingua d’origine) notevole [...] (pinze, garze, ecc.) occorrente a una medicazione o a un’operazione. Con sign. affine, in embriologia, c. morfogenetico, v. morfogenetico. 5. Nel linguaggio scient.: a. In fisica, con sign. generico, la regione di spazio dove è definita una grandezza ...
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silenzio
silènzio s. m. [dal lat. silentium, der. di silens -entis, part. pres. di silēre «tacere, non fare rumore»]. – 1. a. Assenza di rumori, di suoni, voci e sim., come condizione che si verifica [...] , un s. di tomba; il s. fu rotto improvvisamente da un urlo; qui c’è un gran s., si può lavorare in pace; è possibile avere un po’ di i veicoli di fare uso di segnali acustici. b. Nel linguaggio milit. (e per estens. di collegi e altre comunità), ...
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corrente1
corrènte1 agg. [part. pres. di correre]. – 1. a. Che corre, quindi rapido, veloce: nere cagne bramose e correnti Come veltri ch’uscisser di catena (Dante). In araldica, attributo degli animali [...] è seguito dai più, comune: l’uso c.; idee, opinioni c.; il gusto, la moda c.; la morale c.; modo (di dire) c., termine c. o di uso c., dell’uso c., adoperato comunemente; nella lingua, nel parlare c., nel linguaggio quotidiano, familiare. 3. non com ...
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ripresa
riprésa s. f. [der. di riprendere, part. pass. ripreso]. – 1. L’azione di riprendere, il fatto di venire ripreso, nel sign. di prendere di nuovo, tornare di nuovo in possesso di una cosa. È d’uso [...] pittura (a olio), il rimettervi mano dopo una o più precedenti stesure di colore mediante una particolare tecnica. c. Nel linguaggio sport., in partic. nel calcio e negli sport della palla in genere, comunemente ma impropriamente, la seconda parte ...
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corso2
córso2 s. m. [lat. cŭrsus -us, der. di cŭrrĕre «correre»]. – 1. a. ant. L’atto, l’esercizio del correre: In picciol c. mi parieno stanchi Lo padre e’ figli (Dante); alla lotta e al corso Io t’educai [...] tempo giovanil, quando ancor lungo La speme e breve ha la memoria il c. (Leopardi). Nel linguaggio burocr., la pratica deve seguire il suo c. regolare, deve procedere per i varî gradi della gerarchia, passare attraverso tutti gli uffici competenti ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...