terzo
tèrzo agg. num. ord. e s. m. [lat. tertius, der. di tres «tre»]. – 1. agg. a. Che, in una sequenza ordinata, occupa il posto corrispondente al numero tre, viene cioè dopo altri due (in cifre arabe [...] , per aver qualche lume intorno alla cagione d’un fatto così inaspettato (Manzoni); non c’era bisogno di andare a lamentarsi col t. e col quarto! Nel linguaggio giur., qualunque persona diversa dal soggetto che agisce: confessione fatta a un terzo ...
Leggi Tutto
luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] le notturne l., le stelle; con riferimento a queste, nel linguaggio poet., anche assol.: quante fole Creommi nel pensier l’aspetto dell’amore. Poet., la l., la vista: Noi veggiam, come quei c’ha mala luce, Le cose ... che ne son lontano (Dante), come ...
Leggi Tutto
coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con [...] non credo di poterti approvare; anche come semplice espressione asseverativa: in c., credimi, è proprio come t’ho detto. b. In molte frasi del linguaggio com., è intesa come il luogo riposto cui vengono riferite le nostre azioni e il giudizio su di ...
Leggi Tutto
simbolico
simbòlico agg. [dal lat. tardo symbolĭcus, gr. συμβολικός, der. di σύμβολον «simbolo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha natura e valore di simbolo: numeri, segni s.; il linguaggio s. della matematica; [...] formule venivano espresse a parole: v. anche sincopato). c. In informatica, linguaggio s., v. linguaggio, n. 4; istruzione s., scritta in linguaggio simbolico, v. istruzione, n. 2 c; programmazione s., v. programmazione, n. 3. ◆ Avv. simbolicaménte ...
Leggi Tutto
grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] con il grado centigrado ed è l’unità della scala termometrica assoluta, il cui zero corrisponde a –273,15 °C. Nel linguaggio com., usato senz’altra determinazione, indica normalmente il grado Celsius o centigrado: oggi la temperatura è stata di 35 ...
Leggi Tutto
centro
cèntro s. m. [dal lat. centrum, e questo dal gr. κέντρον «aculeo; punta di compasso; centro»]. – 1. In geometria, c. di una circonferenza, il punto equidistante da ogni punto della circonferenza; [...] che nelle adunanze parlamentari i loro rappresentanti siedono al centro, tra la destra e la sinistra. Nel linguaggio corrente, uomo di c., tendenza di centro. 6. a. Organo, ente che promuove ricerche e coordina studî intorno a particolari argomenti ...
Leggi Tutto
salto1
salto1 s. m. [lat. saltus -us, der. di salire «saltare, danzare», supino saltum]. – 1. a. L’atto di saltare; insieme di movimenti mediante i quali il corpo dell’uomo, spinto dall’azione estensiva [...] , corrispondente alla variazione energetica della corrente del fluido valutata a monte e a valle di un motore idraulico. c. Nel linguaggio scient. e tecn., variazione discontinua di una grandezza: si parla, per es., di s. termico, in relazione alla ...
Leggi Tutto
quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero [...] , q. pagina, quella riservata agli annunci a pagamento, che nei giornali a quattro pagine era la quarta e ultima. c. Nel linguaggio del calcio, q. uomo, il collaboratore della terna arbitrale a cui spetta di segnalare i cambî dei varî giocatori e ...
Leggi Tutto
leva1
lèva1 (ant. lièva) s. f. [der. di levare «alzare»]. – 1. a. In fisica, macchina semplice che consiste in un corpo rigido (di norma costituito da una sbarra) girevole intorno a un asse fisso (detto [...] potenza sia minore, uguale o maggiore della resistenza. b. Nel linguaggio com.: sollevare un masso con una l.; dar leva, servire di l., detto di strumento che venga usato come leva. c. fig. Stimolo efficace per muovere all’azione: l’interesse è una ...
Leggi Tutto
levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] forza e prestezza: scaricare un galleggiante a leva leva. d. Nel linguaggio venatorio, stanare e far fuggire o alzare a volo la selvaggina: benzina; gli levò dalle mani il bastone; non c’è da l. una virgola, non c’è nulla da aggiungere né da l. (di ...
Leggi Tutto
linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...