Fabio Rossi
cosa. Finestra di approfondimento
Usi pronominali e anaforici - C. è tra le parole più generiche del lessico ital., destinata per lo più a sostituire termini più specifici non disponibili al [...] momento della conversazione o poco accessibili al livello culturale del parlante; proprio per questo, la frequenza di c. si innalza soprattutto nella lingua orale fam., scarsamente sorvegliata. L’esiguo peso semantico di c. è provato anche dal suo ...
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scherzare /sker'tsare/ v. intr. [dal longob. ✻skerzōn, cfr. ted. scherzen "scherzare"] (io schérzo, ecc.; aus. avere). - 1. [fare giochi o altre attività divertenti: smettila di s. con l'acqua!] ≈ divertirsi, [...] celiavo? (F. Tozzi); la piccola accademia del Senatore si raccoglieva in un angolo del salone a cianciar di politica, e a distanza, e nel vederli ansanti, trafelati, polverosi e con tanto di lingua fuori, se la rideva proprio di cuore (C. Collodi); lo ...
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fine² s. f. (raro o ant. m.) [lat. fīnis "limite; cessazione"]. - [ultima parte di una cosa, momento in cui questa cessa: una cosa che non ha f.; condurre a f. un'impresa] ≈ conclusione, termine. ↔ inizio, [...] insuperabile (anche fig.: fra l’amor suo e quello del giovine, che si attraevano, quella stessa vita prosaica elevava una barriera [G in senso verticale (la punta di una matita, della lingua, delle scarpe). Bordo, ciglio, margine e orlo indicano ...
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portoghese /porto'gese/ [dal port. português, lat. mediev. Portucalensis; il sign. 2 del sost. pare risalire a una recita organizzata (sec. 18°) a Roma, al teatro Argentina, dall'ambasciata del Portogallo, [...] con ingresso gratuito per chi si fosse presentato come portoghese]. - ■ agg. [del Portogallo: lingua p.] ≈ (lett.) lusitano. ● Espressioni: latte alla portoghese → □. ■ s. m. e f. 1. [abitante o nativo del Portogallo] ≈ (lett.) lusitano. 2. (fig., ...
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andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], [...] raggiungerò. Camminare e incamminarsi presuppongono che si vada a piedi; il senso proprio del secondo verbo è quello di iniziare da Como ci spostammo alla volta di Lecco. Talora la lingua burocr. o inutilmente ricercata preferisce ad a. altre parole ...
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cosa /'kɔsa/ [lat. causa "causa", che ha sostituito il lat. class. res]. - ■ s. f. 1. a. (filos.) [tutto quanto esiste, nell'immaginazione, di astratto o d'ideale] ≈ entità, essenza, idea. b. [tutto quanto [...] fici non disponibili al momento della conversazione o poco accessibili al livello culturale del parlante; proprio per questo, la frequenza di c. si innalza soprattutto nella lingua orale fam., scarsamente sorvegliata. L’esiguo peso semantico di c. è ...
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primo [lat. primus, superl. dell'avv. e prep. ant. pri "davanti", da cui anche il compar. prior]. - ■ agg. num. ord. 1. [che, in una serie ordinata, si trova nella posizione iniziale, sia nello spazio, [...] le 20.30 e le 22.30, in cui si verifica la maggior percentuale di ascolto di un programma sulle prime → □; di prima [nel gioco del calcio, di tiro, passaggio e sim., effettuati senza sindaco, [nei paesi di lingua tedesca] borgomastro. □ primo ...
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voltare [lat. volg. ✻voltare, da ✻volvitare, per il lat. class. volŭtare, der. di volvĕre "volgere"] (io vòlto, ecc.). - ■ v. tr. 1. a. [muovere qualcosa in una direzione opposta o diversa: v. le spalle, [...] , con la prep. in del secondo arg.: v. una un'altra lingua, con la prep. da del primo arg. e in del secondo arg.: , svoltare, [spec. di autoveicolo o del suo conducente] sterzare, [spec. di torcersi. 2. [spec. del tempo atmosferico, mutare condizione ...
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Fabio Rossi
scherzare. Finestra di approfondimento
Modi di scherzare - S. ha un sign. molto vicino a quello di giocare e divertirsi (v. scheda giocare), ma più incentrato sull’atto e l’effetto del dire, [...] celiavo? (F. Tozzi); la piccola accademia del Senatore si raccoglieva in un angolo del salone a cianciar di politica, e a distanza, e nel vederli ansanti, trafelati, polverosi e con tanto di lingua fuori, se la rideva proprio di cuore (C. Collodi); lo ...
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mettere /'met:ere/ [lat. mittere "mandare", nel lat. tardo "mettere"] (pass. rem. misi, mettésti, part. pass. mésso). - ■ v. tr. 1. a. [far sì che qualcosa occupi una determinata posizione o un determinato [...] c. [con riferimento a testi, far passare da una lingua all'altra, con la prep. in del secondo arg.: m. una poesia in francese] ≈ tradurre mettere un freno (o un limite) (a qualcosa) [far sì che qualcosa non superi certi limiti: m. un freno agli abusi ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...