parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] presa della parola e di svolgimento del discorso, o all’intento del parlare e altro ancora. Se si parla a voce molto bassa, me. Parlottare, vuol dire anche «parlare a mala pena una lingua»: quando era viva la padrona parlottava un po’ il veneziano ( ...
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linguista s. m. e f. [der. di lingua, sull'es. del fr. linguiste] (pl. m. -i). - 1. [studioso di linguistica] ≈ ‖ glottologo. 2. (spreg., disus.) [chi si occupa pedantescamente di studi e questioni di [...] lingua] ≈ [→ LINGUAIO]. 3. (estens.) [nell'uso com., ma non corretto, chi conosce e parla molte lingue] ≈ poliglotta. ...
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proprietà (pop. propietà) s. f. [dal lat. propriĕtas -atis, der. di proprius "proprio"]. - 1. [tratto che distingue una cosa da un'altra o la caratterizza: p. fisiche; le p. dei metalli] ≈ carattere, caratteristica, [...] lingua con grande p.; p. di linguaggio] ≈ correttezza, (non com.) grammatica, precisione. ↔ imprecisione, improprietà. 3. a. (giur.) [diritto di godere e disporre di qualcosa in modo pieno ed esclusivo: la p. del fondiario di cui si gode e dispone ...
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substrato s. m. [dal lat. substratus -us, der. di substernĕre "stendere, collocare sotto"]. - 1. (ling.) [lingua che sopravvive nella lingua che la soppianta, a causa di una dominazione, solo in forma [...] per lo più fonetico o lessicale] ≈ sostrato. ↔ superstrato. 2. (sociol.) [situazione sociale o culturale che sta alla base del comportamento di un individuo] ≈ background, retroterra, sfondo, sostrato. 3. (geol.) [terreno situato al di sotto di ciò ...
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volgare¹ (ant. vulgare) [dal lat. vulgaris, der. di vulgus "volgo"]. - ■ agg. 1. (non com.) [che appartiene o è relativo agli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: [...] popolo: lingua v.] ≈ comune, corrente, popolare, popolaresco, quotidiano, usuale. ↔ colto, dotto, letterario. b. [del latino, (fig.) a. [di cosa, che non si distingue per nessun pregio o qualità particolare: si tratta di una v. imitazione] ≈ banale, ...
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Fabio Rossi
capire. Finestra di approfondimento
Cogliere indizi o impressioni - Il sign. di «percepire con l’intelletto» è espresso da molti verbi, dei quali c. è il più generico e frequente, spesso sentito [...] si capisce in base a premesse razionali, si userà dedurre: da quello che altrove ho detto de’ numeri ec. si deduce che gli animali, non avendo lingua facile da giustificare), perdonare (ancora più forte del precedente: il mio buon padre mi perdonò, ...
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Fabio Rossi
parlare. Finestra di approfondimento
Volume e tipi di voce - P. è il verbo più generico per indicare l’atto dell’emettere parole. I vari sinon. sono tutti più specifici, circoscritti ora al [...] della parola e di svolgimento del discorso, o all’intento del parlare e altro ancora. Se si parla a voce molto bassa, di me. Parlottare, vuol dire anche «parlare a mala pena una lingua»: quando era viva la padrona parlottava un po’ il veneziano (I ...
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Fabio Rossi
proverbi. Finestra di approfondimento
Definizione - I proverbi sono sentenze stereotipate (raramente coniate da autori noti, più spesso prive di una fonte precisa) che racchiudono un principio [...] e, nel contempo, ne segnano il distacco dalla lingua comune.
Area semantica - Trattandosi per lo più d non si cava sangue; gallina che canta ha fatto l’uovo; gallina vecchia fa buon brodo; il mulino non macina senz’acqua; la farina del diavolo va ...
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arte s. f. [lat. ars artis]. - 1. a. [attività umana che richiede la conoscenza di determinate regole e tecniche: l'a. del fabbro] ≈ lavoro, mestiere, professione. b. (estens.) [attività e tecnica di chi [...] sempre bloccati, cristallizzati, rispetto alla mobilità morfologica e semantica della lingua d’uso), come per es.: impara l’a. e G. B. Vico]; si ricordi anche il proverbio: dove manca natura a. procura), con la negatività del secondo polo in quanto ...
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proverbio /pro'vɛrbjo/ s. m. [dal lat. proverbium, der. di verbum "parola"]. - [breve motto, di larga diffusione e antica tradizione, che esprime, in forma stringata e incisiva, un pensiero, una norma, [...] e, nel contempo, ne segnano il distacco dalla lingua comune.
Area semantica - Trattandosi per lo più d non si cava sangue; gallina che canta ha fatto l’uovo; gallina vecchia fa buon brodo; il mulino non macina senz’acqua; la farina del diavolo va ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...