antisionismo
s. m. Atteggiamento culturale e politico di opposizione e di contrasto alle più radicali espressioni del sionismo. ◆ [Silvio] Berlusconi spende anche il Medioriente nella sua campagna elettorale [...] sinistra l’antisemitismo quando diventò impronunciabile. Si fece votare dall’Onu l’equiparazione fra a boicottare la Fiera [del libro] altro non è portare nel mondo con la dignità di cittadini la lingua e la cultura ebraica». (Giovanna Favro, Stampa, ...
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riprendere
riprèndere v. tr. [lat. repre(he)ndĕre, comp. di re- e pre(he)ndĕre «prendere»] (coniug. come prendere). – 1. Prendere di nuovo, prendere un’altra volta; spec. in quei sign. del verbo prendere [...] uno svenimento, ma si riprese subito; la malattia l’aveva indebolito molto, ma ora s’è ripreso; dopo la morte del figlio non s’è fosso. b. Derivare, prendere da un modello: la lingua italiana ha ripreso molte parole dal francese; Virgilio ha ripreso ...
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sostenere
sostenére v. tr. [lat. sustĭnēre, comp. di sus-, variante di sub- «sotto», e tenere «tenere»] (coniug. come tenere). – 1. Tenere sollevata una cosa o una persona sopportandone il peso dal di [...] ’infezione con azione specifica: il paratifo è sostenuto da due microrganismi del genere salmonella. d. Avere su di sé, in frasi quali: il sostenne (Boccaccio); rifl., fa che la tua linguasi sostenga (Dante). Ant., prorogare il termine di pagamento, ...
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circonflesso
circonflèsso agg. e s. m. [part. pass. di circonflettere; cfr. lat. circumflexus part. pass. e agg., che in epoca tarda ebbe anche il sign. gramm.]. – 1. agg. Piegato in cerchio, arcuato. [...] ; può essere adoperato per indicare la contrazione in una sola -i del plur. dei nomi o agg. in -io atono (per es. , ecc., che si scrivono però anche oratorii o oratòri o oratori, varii o vari, ecc.), o altre contrazioni della lingua ant. o poetica ...
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ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente [...] la Palestina sin dalla seconda metà del 2° millennio a. C., costituendosi , persona irrequieta, che non trova mai pace e si sposta continuamente (dal personaggio dell’ e. errante, b. Come s. m., l’ebreo, la lingua ebraica (ma più com. l’ebraico). c. ...
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autorecludersi
v. intr. pron. Recludersi per propria scelta e di propria volontà. ◆ La ragazza [Monica Lewinsky] si è praticamente autoreclusa in una località segreta da venerdì, giorno della pubblicazione [...] dati che proiettano l’immagine del ghetto o di una comunità che si autoreclude: magari sulla bottega mettono lingua italiana per adulti. Il passaporto resta cinese, ma l’Italia chiama. E Chinatown è un luogo di passaggio, non una necessità. (Marco Del ...
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a1
a1, A s. f. o m. – Prima lettera dell’alfabeto latino e di quasi tutti gli altri alfabeti, derivata, come la maggior parte delle altre lettere, dall’alfabeto fenicio, attraverso quello greco; il suo [...] ) e dalla massima apertura orale (la distanza tra lingua e volta del palato e l’apertura delle labbra sono maggiori che nell vocale (Alessandro, Antonio, ecc.), del titolo di Altezza (nel plur., Altezze si abbrevia AA.); negli annunci pubblicitarî dei ...
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servire
v. tr. e intr. [lat. servire, propr. «essere schiavo», da servus «schiavo»] (io sèrvo, ecc.; come intr., aus. avere e, in alcuni sign., essere). – 1. Essere servo, schiavo, soggetto interamente [...] v. letizia. g. Nella lingua ant., per tradizione stilnovistica, s dovere. 3. Con uso assol., nel gioco del tennis, del ping-pong e della pallavolo (per calco dell sottinteso le vele), manovra con la quale si rimette in moto un veliero dopo essere stati ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] del padre, il quale era stato tutt’un’altra c. (Manzoni). Talora indica un oggetto determinato, di cui non si sa, non si può o non si chi di là sù discende (Dante). h. Quanto è oggetto del pensiero, della conoscenza: sa pochissime c. e male; avere il ...
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simbolico
simbòlico agg. [dal lat. tardo symbolĭcus, gr. συμβολικός, der. di σύμβολον «simbolo»] (pl. m. -ci). – 1. Che ha natura e valore di simbolo: numeri, segni s.; il linguaggio s. della matematica; [...] richiesto, o fissato dal magistrato, in una cifra minima, valido solo come riconoscimento del danno subìto e del conseguente diritto a un risarcimento. 2. Che si esprime per simboli: arte, poesia s.; linguaggio s. (con accezione diversa da quella ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...