perdonare
v. tr. e intr. [lat. mediev. perdonare, der. del lat. class. condonare «condonare» per sostituzione di prefisso] (io perdóno, ecc.). – 1. tr. a. Non tenere in considerazione il male ricevuto [...] in sé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del danno; si costruisce per lo più con il compl. oggetto della la città senza p. né a donne né a bambini; è una lingua maledica che non perdona a nessuno; anche di malattie che colpiscono in modo ...
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diffusione
diffuṡióne s. f. [dal lat. diffusio -onis, der. di diffundĕre «diffondere», part. pass. diffusus]. – 1. Il diffondere, il diffondersi, l’esser diffuso, nelle varie accezioni del verbo: d. [...] partito; d. di stampe clandestine; la d. del cristianesimo; la d. della lingua italiana all’estero; giornale, rivista che ha molta perturbamenti recati dall’imposta all’economia del contribuente colpito si propagano sul mercato. c. In elettroacustica ...
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prontezza
prontézza s. f. [der. di pronto]. – 1. non com. Il fatto d’esser pronto, cioè preparato, apparecchiato a ciò che occorre. In partic., nei traffici marittimi, avviso di p., la comunicazione, [...] avvenuto arrivo della nave in porto e del momento in cui questa sia pronta a p. nell’afferrare al volo ciò che gli si dice. Determinando: alla sua età, conserva ancora o a rubare); p. di parola, di lingua, scioltezza; p. d’ingegno, di spirito, ...
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pronto
prónto agg. [lat. prōmptus, part. pass. di promĕre «trar fuori», quindi propr. «posto davanti agli occhi, messo alla portata»]. – 1. Di cosa, che è già preparata, apparecchiata, o comunque nelle [...] la risoluzione a fare una cosa (ove questa si rendesse necessaria): ero p. a rinunciare; saresti p., ma la carne è stanca (Petrarca), traduz. del Vangelo di Matteo (26, 41) e di Marco (14 sempre p. a criticare; hai la lingua p., tu! b. Di strumento ...
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apertura
s. f. [lat. apertura, der. di aperire «aprire», part. pass. apertus]. – 1. a. L’aprire, l’aprirsi (nel sign. proprio del verbo): a. di un varco; a. di una finestra nella parete; a. di una strada; [...] si dissigillano e sim.: a. di un pacco, di una lettera; ad a. di libro, aprendo il libro a caso: tradurre, spiegare ad a. di libro (anche a prima vista, senza preparazione); l’a. del dentaria superiore, la superficie della lingua e il palato, ecc.). ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., [...] «compiuto», traduz. del gr. συντελικός [χρόνος]), categoria del verbo, caratteristica delle lingue indoeuropee nella loro fase di sepali, uno di petali, due di stami e uno di carpelli. Si dice inoltre di un fungo (o di un suo stadio di sviluppo o di ...
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teoria
teorìa s. f. [dal gr. ϑεωρία, der. di ϑεωρός (v. teoro), e quindi, in origine, «delegazione di teori»; nel sign. 1, attraverso il lat. tardo theorĭa]. – 1. Formulazione logicamente coerente (in [...] come nel caso di t. ipotetico-deduttiva (in cui si parte da assiomi formulati in modo esplicito deducendone poi le la t. degli scacchi; nell’arte, la t. del contrappunto, ecc. Nella lingua ordinaria il termine diventa sinon. di ipotesi, indica ...
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onesto
onèsto agg. [dal lat. honestus, propr. «onorato», der. di honos -oris «onore»]. – 1. Di persona che agisce con onestà, lealtà, rettitudine, sincerità, in base a principî morali ritenuti universalmente [...] ); e con valore avverbiale: O Tosco che per la città del foco Vivo ten vai così parlando onesto (Dante). Spesso esprime mi sento di affermarlo; non si può onestamente pretendere di più da lui. Nella lingua ant., onorevolmente, decorosamente; con ...
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dare2
dare2 v. tr. [lat. dare] (pres. do 〈dò〉 o dò [radd. sint.], dai o dài, dà, diamo, date, danno o dànno; imperf. davo, davi, ecc.; pass. rem. dièdi o dètti, désti, diède [poet. diè] o dètte, démmo, [...] spec. nella lingua parlata, è spesso adoperato al posto di altri verbi più determinati. Fondamentalmente significa far sì che uno due o tre volte di cavaliere, Fucini); d. del tu, del lei, del voi, utilizzare, parlando con qualcuno, un determinato ...
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dominare
v. tr. e intr. [dal lat. tardo dominare, class. dominari, der. di domĭnus «signore, padrone»] (io dòmino, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Avere potestà e autorità di padrone in un luogo o [...] d., rendersi schiavo: si lascia d. dal vino, dal demone del gioco; rifl., frenarsi: si domina con lo sguardo un immenso panorama. Analogam., riferito a scrittore, studioso, ecc., d. la materia, conoscerla bene, trattarla con maestria; d. la lingua ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...