nonche
nonché (o 'nón ché') cong. – 1. letter. Non solo, non solo non; spesso correlativo a una congiunzione avversativa (e in tal caso scritto di solito con grafia divisa e con pron. ‹nón ke›): Nulla [...] prop. negativa, serve ad affermare, in forma di litote, la verità del contrario: non che non ne fossi io stesso convinto, ma volevo che . Quest’uso, proprio del linguaggio burocr., si va diffondendo anche nella lingua scritta corrente (sempre nella ...
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flip-book
〈flìp buk〉 locuz. angloamer. [comp. di (to) flip «dare un colpetto col dito» e book «libro»] (pl. flip-books 〈... buks〉), usata in ital. come s. m. – Blocchetto costituito da foglietti su cui [...] le immagini davanti all’occhio con lo scorrimento del dito sul margine dei foglietti, si ottiene la sensazione del movimento del soggetto. L’espressione non ha un preciso corrispondente nella nostra lingua, dove questi libretti, usati per gioco, sono ...
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variare
v. tr. e intr. [dal lat. variare, tr. e intr., der. di varius «vario»] (io vàrio, ecc.). – 1. tr. a. Cambiare, mutare, apportando modificazioni per lo più parziali ed esteriori: v. la disposizione [...] corso di una stessa opera): nell’esecuzione del concerto, il violino solista può v. (riferendosi ai proprî gusti nei cibi o in altro); si sente il desiderio di v., ogni tanto; non ho una regione all’altra, la lingua varia notevolmente; le femine, ...
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familiare
(meno com. famigliare) agg. e s. m. e f. [dal lat. familiaris, der. di familia «famiglia»]. – 1. agg. Della famiglia: faccende, cure f.; rapporti f.; l’orizzonte f. è un assassino – un assassino [...] avere f. un luogo, conoscerlo bene per esserci andato spesso; la lingua italiana gli è f. come la nativa, la parla con la che si istituisce per consuetudine tra i membri di una famiglia); stile f., semplice, alla buona, proprio del parlar comune ...
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matematizzazione
matematiżżazióne s. f. [der. di matematizzare; cfr. il fr. mathématization e l’ingl. mathematization]. – Il fatto di impostare su basi matematiche, o di ridurre a schemi che sono proprî [...] e gli studiosi del Nord, propensi alla cosiddetta m. delle scienze umane (G. Nencioni); si è confuso lo studio quantificato dei fenomeni linguistici con tentativi di m. della linguistica o addirittura di proiezione sulla lingua ...
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normativo
agg. [dal fr. normatif, der. di norme «norma»]. – 1. a. Che stabilisce, o ha per fine di stabilire, norme, che mira ad assoggettare a regole (di comportamento, d’azione, di procedura, ecc.) [...] si limita a descrivere i fatti linguistici, ma stabilisce, in un certo momento storico, le regole di una lingua, un complesso di norme (diversa dalla concezione istituzionale del diritto, che attribuisce all’ordinamento giuridico il carattere di ...
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psittaciformi
psittacifórmi s. m. pl. [lat. scient. Psittaciformes, comp. del nome del genere Psittacus (v. psittaci) e -formis «-forme»]. – Ordine di uccelli che comprende i pappagalli, diffusi principalmente [...] il mondo; hanno spesso un piumaggio vistosamente colorato, testa grossa, becco massiccio incurvato verso il basso e con margini affilati, lingua carnosa e spessa, mascella superiore mobile, zampe con due dita rivolte in avanti e due rivolte in dietro ...
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setto2
sètto2 s. m. [dal lat. saeptum, propriam. «siepe», der. di saepire «recingere», part. pass. saeptus]. – 1. In biologia, nome generico (anche sepimento o dissepimento) di lamina o membrana che [...] sagittalmente disposta sulla linea mediana della lingua, la quale ne risulta divisa in nervosa disposta sagittalmente sulla linea mediana del cervello, tra il corpo calloso che nei frutti delle brassicacee si origina per proliferazione dei tessuti ...
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scisma
(ant. scìsmate) s. m. [dal lat. tardo schisma, che è il gr. σχίσμα, der. di σχίζω «dividere»] (pl. -i). – 1. Separazione di un gruppo di fedeli dal corpo della Chiesa cattolica, per ribellione [...] si parla più propriam. di eresia): sc. d’Oriente (detto anche greco o bizantino), la separazione verificatasi fra la Chiesa romana di lingua , e conclusosi formalmente, dopo il concilio di Costanza del 1414, con l’elezione di Martino V Colonna (1417 ...
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precipitevolissimevolmente
precipitevolissimevolménte avv. [forma superl. di precipitevolmente, v. la voce prec.]. – In contesti scherz., in modo estremamente precipitevole; considerata la parola più [...] della lingua italiana, costituente da sola un endecasillabo, è citata spesso nel motto proverbiale: Chi troppo in alto sal, cade sovente Precipitevolissimevolmente (tale motto si trova per la prima volta nel poema La Celidora, ovvero il governo del ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...