spedito
agg. [dal lat. expeditus, part. pass. di expedire: v. spedire]. – 1. Propriam., libero, sciolto da legami, da impedimenti, o anche da incombenze e compiti: Poi che, tacendo, si mostrò spedita [...] anche funzione avverbiale); avere una lingua s., e parlare con lingua s., avere una pronuncia s., del sign. precedente, ma anche per suggestione delle altre accezioni di spedire, l’uso fam. come sinon. di spacciato, detto di persona la cui fine si ...
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durata
s. f. [der. di durare]. – 1. Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno: la d. dell’eclissi; la d. della traiettoria di un proiettile; [...] si articola un determinato suono, con riferimento sia alle singole attuazioni individuali sia all’uso generale di una lingua. In molte linguesi compenetrano e si fondono tra loro come le note in una melodia; è contrapposta all’idea scientifica del ...
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sostrato
(anche substrato) s. m. [dal lat. substratus -us, der. di substernĕre (part. pass. substratus) «stendere, collocare sotto» (comp. di sub «sotto» e sternĕre «stendere a terra»)]. – 1. Strato [...] lo strato linguistico al quale si è sovrapposto e sostituito, a seguito della conquista o del predominio politico e culturale di lingua sovrappostasi particolari cambiamenti grammaticali e lessicali: il s. preindoeuropeo del greco; il s. celtico del ...
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v, V
(vu, meno com. vi, ant. o region. ve 〈vé〉) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16° ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante [...] ) e la grafia v per la consonante entrò nell’uso definitivamente solo dalla seconda metà del sec. 17°, per il latino così come per l’italiano e per le altre lingue che si servono dell’alfabeto latino (per altre notizie, v. anche la voce u, U). Con ...
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zingaro
zìngaro (o żìngaro; ant. o pop. zìngano, zìnghero o zìngherlo, tutti con pron. sorda o sonora) s. m. e agg. [adattam. ital. di uno dei nomi, Atsigan e più tardi Tsigan, dati agli Zingari per [...] adattam. del gr. mediev. Αϑίγγανος, pop. Ατσίγγανος, propr. «intoccabile», che, al plur., designava una setta di manichei nord-occidentale sul quale si sono sovrapposti elementi arabo-persiani, armeni, rumeni e di altre lingue dei paesi in cui ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] perfezione, la decadenza, la corruttela della lingua e dello s. si sono trovate in compagnia (Leopardi); curare di Natale, il 25 dicembre. Se è intervenuta una riforma del calendario, si aggiunge la precisazione vecchio s. o nuovo s. (abbrev. v ...
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bengali
(anche bengalése o bengàlico) s. m. e agg., invar. [dal bengalese bengāli, propr. agg. f., sottinteso bhāṣā «lingua»]. – Lingua neoindiana del ramo indoario, viva e in uso nel delta gangetico, [...] differenze tra la varietà parlata, caratterizzata da frequenti contrazioni di sillabe nella parola, e la varietà scritta, nella quale si rileva un sensibile influsso del sanscrito. Come agg.: letteratura b., poesia b., scritte in bengali (o in ...
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faneroglossi
faneroglòssi s. m. pl. [lat. scient. Phaneroglossa, comp. di phanero- «fanero-» e del gr. γλῶσσα «lingua»]. – In zoologia, denominazione sotto la quale si comprende la maggior parte dei [...] sottordini degli anfibî anuri, caratterizzati dalla presenza della lingua. ...
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congiunzione
congiunzióne s. f. [dal lat. coniunctio -onis, der. di coniungĕre «congiungere»]. – 1. a. Atto, effetto del congiungere o del congiungersi: la c. dei due eserciti; punto di c.; c. carnale, [...] congiunto, unione: la lingua è tanta parte dello stile, anzi ha tal c. seco, che difficilmente si può considerare l’una (o altro corpo del sistema) con la Terra e il Sole, quando cioè esso si trova sulla congiungente Sole-Terra; si ha c. inferiore ...
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t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione [...] in molte parlate italiane: a Firenze e in buona parte di Toscana si ha la spirantizzazione (più o meno analoga a quella del c duro e del p), cioè una pronuncia del t senza contatto tra la lingua e i denti (es. la trota 〈la tħròtħa〉); pure a Firenze e ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...