metalinguistico
metalinguìstico agg. [comp. di meta- e linguistico; nel sign. 1, der. di metalingua] (pl. m. -ci). – 1. Appartenente o relativo alla metalingua, ossia al metalinguaggio (nel sign. 1 di [...] la descrizione del linguaggio stesso. 2. Che va oltre l’ambito della struttura e della storia della lingua; si dice di dimostrazione per assurdo’, come per comodo e per convenzione si fa nella matematica e oggi nella fisica per spiegare ...
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pronuncia
pronùncia (o pronùnzia) s. f. [der. di pronunciare (o pronunziare)] (pl. -ce, e rispettivam. -zie). – 1. a. Il fatto e il modo di realizzare i suoni o di leggere le lettere di una lingua, o [...] . c. Impostazione particolare del modo di parlare, sia come fatto fisiologico sia in rapporto a un uso che si considera come corretto: p chi parla una lingua straniera); avere dei difetti di pronuncia. 2. Nel linguaggio giur., decisione del giudice: p ...
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semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono [...] e luogo).
Linguistica. – La lingua italiana possiede due semiconsonanti: la 〈vìno〉 accanto a vino); dalla lettera i si è cercato di differenziare in senso funzionale, fin o〉, non *pjede, *occhjo); e del resto l’uso della j nella scrittura ...
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performance
‹pëfòomëns› s. ingl. [der. di (to) perform «compiere, eseguire», dal fr. ant. performer «compiere», che è dal lat. tardo performare «dare forma»] (pl. performances ‹pëfòomënsi∫›), usato in [...] , sul coinvolgimento del pubblico e sull’impiego di tecniche multimediali. 3. In linguistica generativa trasformazionale, con riferimento a un parlante, l’uso effettivo della lingua nelle situazioni concrete (in ital. esecuzione); si oppone, in ...
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manzonismo
manżonismo s. m. – 1. L’adozione del fiorentino parlato dalle persone colte propugnata da A. Manzoni come lingua letteraria comune per tutti gli italiani; più in partic., il carattere e lo [...] , soprattutto scrittori, che hanno aderito a tale indicazione: il m. del Bonghi, del De Amicis. 2. In senso spreg., l’abuso di fiorentinismi, soprattutto nella lingua scritta: La favella toscana, ch’è sì sciocca Nel m. de gli stenterelli (Carducci). ...
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digramma
s. m. [comp. di di-2 e del gr. γράμμα «lettera dell’alfabeto»] (pl. -i). – Sequenza di due lettere assunta a indicare un solo fonema per ogni posizione di esso nel contesto di lingua o soltanto [...] italiana, il fonema 〈k〉, che davanti ad a, o, u e a consonante si segna con c, davanti a e e i si segna con il digramma ch (in questo caso dunque l’uso del digramma è determinato dal tipo di fonema seguente); nell’ortografia francese ch è invece un ...
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intra-
[dal lat. intra «dentro»; v. intra]. – Prefisso di parole dotte e in partic. di molti aggettivi del linguaggio scient., che significa «situato nella parte interna, che avviene entro un determinato [...] in qualche raro caso è usato come sinon. di questo (per es., interferro - intraferro, interponte - intraponte); nella lingua ant., si trovano parecchi verbi composti con intra-, che sono rifacimenti o varianti delle corrispondenti forme composte con ...
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preindoeuropeo
preindoeuropèo (o preindeuropèo) agg. e s. m. [comp. di pre- e ind(o)europeo]. – Detto di fenomeno linguistico che risale a un periodo precedente alla manifestazione storica di una lingua [...] essere esistiti in una regione prima che in essa si diffondesse una lingua indoeuropea: per es., le popolazioni iberiche, britanniche, etrusche, egee, prima della diffusione del celtico, del latino e del greco; con questo secondo sign., anche come s ...
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trascrizione
trascrizióne s. f. [dal lat. transcriptio -onis, der. di transcribĕre «trascrivere», part. pass. transcriptus]. – 1. L’azione e l’operazione di trascrivere, il fatto di venire trascritto, [...] il modo stesso in cui si effettua l’operazione e il risultato ottenuto: t. di un testo più acquirenti dello stesso bene a favore del primo tra essi che abbia trascritto il dialettale, nel sistema grafico della lingua cui il dialetto appartiene, o in ...
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parafasia
parafaṡìa s. f. [comp. di para-2 e -fasia]. – In medicina, disturbo del linguaggio consistente nella trasposizione dei singoli elementi fonetici della parola, o delle varie sillabe (p. fonetica), [...] oppure in una inversione dell’ordine delle stesse parole (p. verbale), oppure in una alterazione delle parole tale da far sì che risultino del tutto nuove rispetto alla lingua parlata (p. letterale). ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...