hapax
hàpax 〈àpaks〉 (meno corretto àpax) s. m. [traslitt. del gr. ἅπαξ, ellissi della locuz. ἅπαξ λεγόμενον o anche ἅπαξ εἰρημένον «detto una volta sola»]. – Parola o espressione che ricorre una sola [...] in un gruppo di te-
sti o nell’intera documentazione di cui si di-
spone per una lingua: gli hapax di Omero; gli hapax danteschi. Si usa anche spesso, soprattutto con riferimento alle lingue classiche, l’intera locuz. greca hàpax legòmenon, pl. hàpax ...
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su
prep. e avv. [lat. sūsum: v. suso] (radd. sint.). – È, in generale, sinon. di sopra, rispetto a cui è più pop. e più breve, e quindi più usato; ma accanto ai sign. e agli usi che le due parole hanno [...] da Napoli in su; in su e in giù, con lo stesso sign. del semplice su e giù, ma più com. e più efficace: correva in su su; voglio pensarci su; roba da riderci su. Nella lingua ant., si univa talora alla particella vi, posposta in posizione enclitica, ...
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bischizzo
s. m. [v. bischizzare], ant. – Bisticcio, gioco di parole; fantasticheria, capriccio. In partic., nel sec. 15° si indicò con questo nome (anche nella forma bisquizo o bisquizzo) una forma di [...] bisticcio poetico costituito da una ottava o strambotto pieno di bizzarri giochi di lingua fondati sull’allitterazione e sull’annominazione (del tipo «Marta, che merta mirto, a morte m’urta»). ...
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speciale
(ant. speziale) agg. [dal lat. specialis, der. di species «specie»]. – 1. Che concerne la specie, sempre con riferimento a ciò che distingue la specie dal genere (come contrario di generale [...] Languages for Special Purposes «lingue per scopi speciali») con cui si indicano le varietà di una lingua usate da gruppi particolari di avvenimenti d’interesse generale o di fatti del giorno, o sottotitolo di supplementi settimanali di quotidiani ...
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rustico
rùstico agg. e s. m. [dal lat. rustĭcus, der. di rus «campagna»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Di campagna, campagnolo: le r. zampogne (T. Tasso); casa r., fondo r.; chiesetta r.; lingua r., non com., [...] que’ componimenti e quelle stanze in lingua r. fiorentina e toscana, che cerimonia r., semplice, alla buona, come si usa in campagna. Riferito a oggetti lavorati 5 c): diede un’occhiata anche alla facciata del duomo, rustica allora in gran parte e ben ...
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dizionario
dizionàrio s. m. [dal lat. mediev. dictionarium, der. di dictio -onis «dizione»]. – 1. Raccolta delle parole di una determinata lingua, con esclusione (o con indicazione soltanto sommaria, [...] dantesco) o di un dialetto. La definizione del significato può aver luogo nella lingua stessa di cui il dizionario raccoglie le parole, o mediante traduzione in un’altra lingua: nel secondo caso si hanno d. bilingui (latino-italiano, inglese-tedesco ...
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americanismo
s. m. [der. di americano]. – 1. Con riferimento ad americano nel sign. più esteso: a. Parola o locuzione propria di una delle lingue parlate nel continente americano, che sia usata nella [...] varî (amaca, piroga, ecc.). b. Termine peculiare alla lingua inglese che si parla negli Stati Uniti, o allo spagnolo dell’America centro- interamericanismo). 4. Nella storia del cattolicesimo, movimento religioso del sec. 19°, caratterizzato dall’ ...
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parafrasi
paràfraṡi (ant. paràfraṡe) s. f. [dal lat. paraphrăsis, gr. παράϕρασις, der. di παραϕράζω «dire con altre parole»]. – 1. Esposizione con parole proprie, con una costruzione più semplice e chiara [...] , e spesso con sviluppi e amplificazioni, di un testo, spec. letterario (anche traducendo in altra lingua): fare la p. di un sonetto, di un salmo, di un articolo del codice; p. dell’«Ars poetica» di Orazio. Per estens., scritto o discorso che espone ...
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suspense
〈sëspèns〉 s. ingl. [dal lat. suspensum, part. pass. neutro di suspendĕre «sospendere», attrav. il fr. en suspens «in sospeso»], usato in ital. al femm. – Stato di apprensione e di ansiosa attesa [...] con cui si segue l’evolversi di situazioni, soprattutto di opere narrative, teatrali, cinematografiche e televisive, estens.: attendevo inquieto e non senza s. la chiamata del direttore. La parola si sente usata in ital. (ma sempre più raramente) ...
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hinglish
s. m. inv. L’inglese modificato e semplificato dal contatto con la lingua e la cultura hindi. ◆ William Dalrymple […] è un autore inglese il cui luogo prediletto è l’India. […] Tra sagaci ritratti [...] l’«hinglish», versione bizzarra della lingua di Shakespeare, scopriamo drammi e funghi in tutto il mondo: si va dall’«Englog», l’inglese che si parla nelle Filippine, al « considerata la più agguerrita autrice popolare del suo Paese, Shobhaa De’, ...
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(catalano Catalunya, sp. Cataluña) Comunità autonoma della Spagna (32.091 km2, con 7.210.508 ab. nel 2007), la seconda per popolazione, dopo l’Andalusia; capoluogo Barcellona. Occupa la parte nord-orientale della Penisola Iberica e comprende...
Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...