ortografia
ortografìa s. f. [dal gr. ὀρϑογραϕία, comp. di οῤϑός «retto, corretto», e -γραϕία «-grafia»]. – 1. In grammatica, il modo corretto di scrivere, ossia l’impiego corretto deisegni grafici e [...] d’interpunzione in una determinata lingua e l’insieme delle norme che lo regolano; in senso più generale e usuale, il modo di scrivere, più o meno corretto: buona, cattiva o.; rispettare, violare l’o.; fare un errore d’ortografia. 2. Nel disegno ...
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o, O
‹ò› s. f. o m. (radd. sint.). – Quattordicesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva dal segno usato dai Greci per indicare in origine la vocale o, breve o lunga, prima che si differenziassero [...] della lingua sono Dei molti espedienti grafici escogitati per rimediarvi dal ’500 in poi, è entrato nell’uso (limitatamente alla grafia didattica o a singole parole che occorra distinguere di volta in volta) soltanto quello consistente nel segnare ...
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fiamma1
fiamma1 s. f. [lat. flamma, affine a flagrare «ardere»]. – 1. Sorgente di calore e di luce costituita da masse gassose ottenute, generalmente, per combustione di sostanze solide o liquide o gassose [...] e con reminiscenza dantesca (e virgiliana), conosco i segni dell’antica f., sentendo rinascere vecchie passioni che si 11. Uno dei nomi con cui sono indicate in varie regioni le piante del genere orobanche. ◆ Dim. fiammèlla (sottile lingua di fuoco, ...
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traccia
tràccia s. f. [der. di tracciare] (pl. -ce). – 1. Segno lasciato nel terreno, su una superficie o in altro ambiente, da qualcosa che vi passa sopra o attraverso, che vi poggia con forza: le t. [...] di resti alimentari, deiezioni, di sangue o altri segni: cercare la t. o le t. della lepre nemico; le t. rimaste nella lingua italiana della dominazione longobarda; aveva In botanica, t. fogliare, ognuno dei fasci conduttori che, provenendo dal fusto, ...
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interpretazione
interpretazióne (tosc. o letter. interpetrazióne) s. f. [dal lat. interpretatio -onis, lat. pop. interpetratio]. – 1. L’atto e, più spesso, il modo d’interpretare, cioè, in genere, di [...] si manifesta o è espresso in modo simbolico, attraverso segni convenzionali o noti a pochi, ecc.: i. sign. affine a valutazione: un’i. ottimistica dei fatti, una corretta i. della situazione, e sim 2. Traduzione da una lingua in un’altra, soprattutto ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] punti incisi nel mezzo delle piccole losanghe risultanti dall’incrocio deisegni, che hanno lo scopo di perfezionare e addolcire i . Per estens., con sign. meno tecnico e frequente nella lingua comune, con riferimento a un diagramma cromatico, p. di ...
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cervello
cervèllo s. m. [lat. cerĕbĕllum, dim. di cerĕbrum «cervello»] (pl. -i; in alcune locuz. anche le cervella). – 1. a. In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, costituita dagli emisferi cerebrali, [...] a posto, essere un po’ matto, dare segni di squilibrio mentale; avere il c. nelle calcagna ; avere il c. nella lingua, parlare molto senza riflettere; essere dell’economia, della politica; in partic., fuga dei c., espressione con cui viene indicato l’ ...
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qzerty
〈kżèrti〉 agg. [dalle prime sei lettere che compaiono nella prima riga della tastiera alfabetica]. – Tastiera qzerty, la tastiera di macchine per scrivere o computer in cui la distribuzione dei [...] lettere, ai numeri, ai segni ortografici, ecc. sia quella in uso per la lingua italiana, nella quale i tasti delle prime sei lettere della seconda riga si succedono appunto nell’ordine q z e r t y (mentre nei paesi di lingua inglese, in Francia e ...
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avestico
avèstico (ant. avestàico) agg. (pl. m. -ci). – Dell’Avesta, denominazione (dal persiano mediev. apastāk, forse «testo fondamentale») del complesso dei libri sacri dello zoroastrismo; della civiltà [...] la religione, la liturgia a., i testi a.; lingua a. (o, come s. m., l’avestico), la lingua, di tipo indoeuropeo e particolarm. iranico, in cui è scritto l’Avesta; scrittura a., alfabeto provvisto di segni vocalici oltre che consonantici, usato nel 4 ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: [...] capacità: è un v., un vero valore! Nella lingua letter. ant., come sinon. di virtù, equivale ..., Sì che del viso tuo [= della tua vista, dei tuoi occhi] vinco il v. (Dante). 2. a misura di una grandezza (con segno, ove la grandezza sia suscettibile ...
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La lingua italiana dei segni (o lingua dei segni italiana), spesso chiamata con la sigla LIS, è la lingua adottata nella comunicazione dalle persone italiane sorde che si riconoscono membri di una comunità minoritaria, non territoriale, fondata...
sordità Riduzione o mancanza della capacità mono- o bilaterale di percepire i suoni. I deficit uditivi (ipoacusie) possono essere distinti, a seconda della loro origine, in tre forme principali: di trasmissione (o di conduzione), neurosensoriali...