vettura
s. f. [lat. vectūra «trasporto» (in senso astratto), der. di vehĕre «trasportare», part. pass. vectus; nel sign. 2 b, calco del fr. voiture]. – 1. ant. Trasporto di persone o di cose fatto, dietro [...] e d’altri mezzi di servizio pubblico: v. ferroviaria, v. tranviaria, v. filoviaria (con riferimento alle carrozze dei treni: vetture letto, vettura ristorante; aggiungere, attaccare una v.; le v. di 1a, di 2a classe; v. di testa, di coda; signori, in ...
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ributtare
v. tr. [comp. di ri- e buttare]. – 1. a. Buttare di nuovo, nei varî sign. del verbo semplice: raccolse il giocattolo, e poi lo ributtò a terra; nel rifl.: hai ancora bisogno di riposo, ribùttati [...] a letto; si ributtò nel fiume per salvare anche l’altro amico; fig., ributtarsi giù, ricadere nell’avvilimento fisico o morale. b. Usato assol., delle piante, rimettere i germogli, le gemme: il pesco quest’anno non ha ancora ributtato; di ferite e ...
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esporre
espórre (ant. spórre) v. tr. [dal lat. exponĕre, rifatto secondo porre] (coniug. come porre). – 1. a. Mettere fuori, mettere in mostra, offrire alla vista: Non coprì sue bellezze e non l’espose [...] : e. un desiderio, la propria opinione, il proprio punto di vista. Nella scuola, riferire con parole proprie quanto si è letto o studiato: esponi il contenuto del secondo libro dell’Eneide; anche assol.: è un ragazzo che espone con garbo, lucidamente ...
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chiaro
agg. e s. m. [lat. clarus]. – 1. agg. È in generale l’opposto di oscuro, ma ha accezioni particolari secondo l’oggetto a cui si attribuisce: a. Luminoso, lucente: una luce ch.; c’è un bel sole [...] il ch. (o, con costruzione impers., appena si fa ch.; e analogam.: svégliati, poltrone, non vedi che è già ch.?); andare a letto col ch., quando è ancora ch.; sia la luminosità dell’aria, la quantità di luce che illumina un ambiente, e la visibilità ...
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chiarore
chiaróre s. m. [der. di chiaro]. – Luce più o meno viva in mezzo al buio; tenue luce diffusa nell’aria: si vedeva lontano un ch., come per un incendio; più genericam., luminosità, chiarezza [...] luminosa: uno stellato, che faceva un ch. grandissimo (Cellini); chiaror delle nevi (Leopardi); percorsi il corridoio buio verso il bagno e solo allora mi accorsi che dalla camera da letto filtrava un ch. sbiadito (Domenico Starnone). ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] scherzo a un compagno di camerata, in caserme o collegi, di ripiegargli il lenzuolo di sotto, in modo che, entrando nel letto, non possa allungare le gambe. b. Cucitura a sacco, nell’industria tessile, operazione di rifinitura in cui si cuciono l’una ...
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tedio
tèdio s. m. [dal lat. taedium, der. di taedere «sentire noia»]. – Sensazione di noia grave, profonda, e in genere dolorosa: il t. delle interminabili ore d’attesa; il t. della prigionia, d’una [...] lunga degenza a letto; questi noiosi e lenti Giorni di vita, cui sì lungo tedio E fastidio insoffribile accompagna (Parini); essere preso, essere oppresso dal t., da un invincibile tedio. Con senso più generico, noia, fastidio: dare, recare t.; ...
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polisemico
polisèmico agg. [der. di polisemia] (pl. m. -ci]. – In linguistica, di vocabolo (o espressione, o in genere segno linguistico) che presenta polisemia, che è cioè portatore di più significati; [...] anche, di ideogramma e segno di alcune scritture non alfabetiche, che può essere letto in più modi. ...
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scrudire
v. tr. [der. di crudo, col pref. s- (nel sign. 4)] (io scrudisco, tu scrudisci, ecc.). – 1. Trattare filo, seta e sim. in modo che perdano la rigidezza. 2. a. S. l’acqua, renderla meno fredda, [...] intiepidirla. b. region. Riscaldare il letto prima di coricarvisi, o anche, coricandovisi, con il proprio corpo: Lazzaro la guardava cupido, senza toccarla; ma come ebbe d’un tratto a stendere la mano verso di lei: – Lasciatemi scrudire i lenzuoli, ...
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lezione
lezióne s. f. [dal lat. lectio -onis «lettura», der. di legĕre «leggere»]. – 1. a. ant. Lettura: se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua l. (Dante); la cognizione delle azioni degli uomini [...] dei testi sacri nel canto liturgico, detto comunem. accentus. b. In filologia, il modo con cui un passo di un manoscritto è stato letto da un amanuense o da un editore e come di conseguenza esso si trova registrato in un manoscritto o in una edizione ...
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agricoltura L. di semina Strato di terreno destinato a ricevere il seme; per assicurare germinazione e sviluppo uniformi delle piantine, deve essere bene sminuzzato e preparato in modo da mantenere un giusto grado di umidità. Per la semina...
LETTO (κλίνη, lectus)
S. de Marinis
Nel mondo antico il l. ricevette spesso varie decorazioni nelle gambe, nella spalliera, nelle traverse, divenendo un oggetto d'arte e come tale è qui soprattutto preso in esame.
Egitto. - Per i l. egiziani...