punto3
punto3 avv. e agg. [dal sost. punto2, come rafforzativo di una negazione: non punto «neanche un punto, neanche in quantità minima»]. – 1. avv., tosc. e letter. a. Affatto, come rafforzativo di [...] per questo la mia bella moglie, ... Punto ch’io metta il piè fuor de le soglie ..., Disonorare il marital mio letto? (Marino); e raddoppiato: il popolo ..., punto punto che qualche fornaio indugiasse, pressava e brontolava (Manzoni). 2. Come agg. (e ...
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rizzare1
rizzare1 v. tr. [lat. *rectiare, der. di rectus «dritto»]. – 1. a. Mettere, alzare persona o cosa in modo che stia ritta, in posizione eretta: r. un bambino caduto; rizzarono a sedere l’infermo; [...] ritto in piedi: per vedere meglio si rizzò in punta di piedi; si rizzò di colpo, di slancio, lentamente; rizzarsi sul letto, a sedere. Anche di animali a quattro zampe, mettersi ritti sulle gambe di dietro: [il cavallo] Sovra l’anche rizzosse (cioè ...
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day care
loc. s.le m. inv. Prestazione sanitaria semiresidenziale o domiciliare. ◆ le donne non fanno figli non perché hanno un carriera che glielo impedisce, ma perché hanno un lavoro che glielo impedisce [...] alla degenza, 34 mila per le attività di diagnosi e cura, 26 mila saranno per l’Università. 650 I posti letto. Di questi 50 sono riservati agli «intensivi», 130 ai day care, suddivisi in tre aree multidisciplinari: medica, chirurgia e materno ...
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esangue
eṡàngue (ant. essàngue) agg. [dal lat. exsanguis, comp. di ex- e sanguis «sangue»]. – Senza sangue, detto di chi ne ha perduto molto per grave ferita o per malattia: giaceva e. nel letto; per [...] estens., pallido, smorto: aveva il volto e.; privo di vita: cadde e.; plachi il tiranno essangue Lo spirto mio co’l suo maligno sangue (T. Tasso). Fig., letter., senza forza e calore, riferito a scritto, ...
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arrabbiato
agg. [part. pass. di arrabbiare]. – 1. Preso dalla rabbia, idrofobo: animale a.; m’accolse peggio d’un cane a.; fig., irato, infuriato: non l’ho mai visto così a.; spesso indica tenacia, perseveranza [...] 1950 e il 1960, la cui tematica consisteva nel prospettare, al di là di ogni conformismo, i problemi più crudi della realtà a loro contemporanea. ◆ Avv. arrabbiataménte, con rabbia: rivoltandosi arrabbiatamente nel letto divenuto duro duro (Manzoni). ...
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paternostro
paternòstro s. m. – 1. a. Adattamento del lat. Pater noster, come nome della preghiera; si alterna nell’uso con padrenostro (o Padre nostro) ed è più pop. di paternoster, ma ha sign. estens. [...] (consuetudine un tempo assai diffusa): chi non ha detto il p. di san Giuliano spesse volte, ancora che abbia buon letto, alberga male (Boccaccio); dire il p. della scimmia, bestemmiare: quando bene alla tua intenzione Non rïusciva il disegno o l ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] , di una sinfonia; un articolo con t. su due colonne; non conosco i fatti di cui parla il giornale, ho letto soltanto il titolo. Per estens., opera, libro stampato: il catalogo della biblioteca (o della casa editrice) comprende migliaia di titoli ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – È il possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] : sentite, mio buon uomo, datemi retta. Con nomi di cose, può indicare attaccamento o consuetudine: dormo bene solo nel mio letto; dopo mangiato, ho bisogno della mia sigaretta; non potrei fare a meno del mio caffè tutte le mattine. c. In moltissimi ...
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tardi
avv. [lat. tarde, avv. di tardus «lento»]. – 1. Non presto, con riferimento a fatti che avvengono dopo uno spazio di tempo piuttosto lungo, entro un termine lontano nel tempo: abbiamo sempre l’abitudine [...] di fare un po’ t. la sera; sono andato a letto t., stanotte; si alza t. la mattina; ci vedremo oggi sul t., nelle ore avanzate del pomeriggio, verso sera (meno comunem. nelle ore avanzate del mattino); chiacchierando, ci si è fatto t.; prov., meglio ...
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capriola1
caprïòla1 s. f. [affine a capra, direttamente («salto di capra») o indirettamente per l’incurvarsi nel salto]. – 1. Salto che si fa mettendo le mani o il capo a terra, slanciando le gambe in [...] aria e rovesciandosi su sé stessi: passava il tempo a far capriole sul prato; i bambini facevano le c. sul letto; anche il movimento che si fa fare ai bambini prendendoli all’indietro per le mani passate attraverso le gambe e rimettendoli in piedi ...
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agricoltura L. di semina Strato di terreno destinato a ricevere il seme; per assicurare germinazione e sviluppo uniformi delle piantine, deve essere bene sminuzzato e preparato in modo da mantenere un giusto grado di umidità. Per la semina...
LETTO (κλίνη, lectus)
S. de Marinis
Nel mondo antico il l. ricevette spesso varie decorazioni nelle gambe, nella spalliera, nelle traverse, divenendo un oggetto d'arte e come tale è qui soprattutto preso in esame.
Egitto. - Per i l. egiziani...