rappresentante
rappreṡentante s. m. e f. [propr., part. pres. di rappresentare]. – 1. Persona (o gruppo, ente o organo, istituzione) che rappresenta una o più altre persone (o gruppi, enti, ecc.) e agisce [...] o l’avvocato). 2. Chi rappresenta, cioè concreta, attua o simboleggia, un’idea o un movimento di pensiero, di cultura, di letteratura o d’arte, oppure un’epoca, una società: è un tipico r. dell’Ottocento; i r. della corrente veristica in Italia ...
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teriomorfismo
s. m. [der. di teriomorfo, sul modello di antropomorfismo]. – Termine con cui, nel linguaggio etno-religioso, viene indicata l’attribuzione di connotati animali a divinità e ad altre figure [...] (in parte, come nella sfinge egiziana, o integralmente, come nel leone di Giuda) secondo un modo espressivo della letteratura mitologica e delle arti figurative diffuso in tutte le culture antiche e moderne, ispirato alle concezioni e alla storia di ...
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filtro2
filtro2 s. m. [dal lat. philtrum, gr. ϕίλτρον, dal tema di ϕιλέω «amare»]. – Pozione magica destinata a suscitare o spegnere qualche passione, in particolare l’amore, secondo credenze vive nell’antichità, [...] nella letteratura medievale, presso popoli primitivi e nel folclore attuale, e la cui efficacia sarebbe dovuta agli ingredienti che la formano e alle formule magiche che ne accompagnano la preparazione o l’ingerimento. ...
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intrallazzo
s. m. [dal sicil. ntirlazzu o ntrallazzu, propr. «inviluppo, imbroglio», comp. del lat. inter «tra» e laqueus «laccio»]. – In origine, ogni affare combinato attraverso imbrogli e illegalità, [...] , mercato nero, o altro espediente per arrangiarsi (è voce diffusasi dalla Sicilia nel periodo della seconda guerra mondiale): la letteratura è il mio pane, come il marciapiede per la ragazza prostituta, l’i. per i suoi tre amici borsari neri ...
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Kitsch
〈kič〉 s. m., ted. [propr. «scarto»; prob. der. del ted. dialettale kitschen «intrugliare»]. – 1. Nell’uso com., produzione di oggetti presuntamente artistici, ma in realtà caratterizzati da ornamentazione [...] gusto. Più propriam. il termine (comparso in Germania verso il 1860 e diffuso con l’attuale connotazione limitativa nella letteratura critica tedesca tra il 1920 e il 1940) indica ogni degradazione in senso manieristico dell’opera d’arte che, nella ...
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urdu
(o urdù) agg. e s. m. [dall’indost. urdū, propr. «(lingua del) campo militare»; cfr. orda]. – Lingua u., e come s. m. l’urdu, lingua ufficiale del Pakistan, usata soprattutto a livello letterario [...] nell’Unione Indiana da circa 30 milioni di persone, analoga per struttura grammaticale al hindī ma fortemente arabizzata, nel tipo arabo-persiano, nel lessico e nella scrittura. Per estens., letteratura, poesia, narrativa u., scritta in lingua urdu. ...
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sumero
sumèro agg. e s. m. (f. -a) [dal nome babilonese, Shumer, della regione in cui i Sumeri erano insediati]. – Relativo o appartenente all’antica popolazione dei Sumeri, stanziata nella Mesopotamia [...] merid. tra il 4° e il 3° millennio a. C.: la religione, la letteratura, l’arte s.; lingua s. (o sumerica) o, sostantivato, il sumero (o il sumerico), lingua di tipo agglutinante, diversa da ogni altra lingua dell’Oriente anteriore e tale da non ...
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sumerologia
sumerologìa s. f. [comp. di sumero e -logia]. – Studio della storia, della lingua e letteratura, della religione, dell’arte e della civiltà sumerica. ...
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periegetico
periegètico agg. [dal lat. tardo periegetĭcus, gr. περιηγητικός, der. di περιηγέομαι «condurre intorno»] (pl. m. -ci). – Che riguarda la periegesi: la letteratura p. greca; autore di un’opera [...] periegetica ...
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copto
còpto (o còfto) agg. e s. m. [dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alteraz. del gr. Αἰγύπτιος «egizio»]. – Dei Copti, in origine denominazione etnica degli egiziani [...] , dopo la conquista araba dell’Egitto, si mantennero cristiani, in contrapposizione ai musulmani e ai cristiani ortodossi: Chiesa c.; letteratura, arte copta; codice c.; lingua c. (o anche il copto, s. m.), ultimo stadio di evoluzione dell’egiziano ...
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Rivista letteraria trimestrale, fondata a Firenze nel 1937, e diretta da A. Bonsanti. Continuazione ideale di Solaria (➔), il suo interesse si concentrò sul fatto letterario e stilistico, con un gusto alquanto ermetizzante. Nel 1950, dopo varie...
In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per l. l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini...