modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, [...] antimodernista ai sacerdoti e ad alcune categorie di insegnanti di scuole religiose. 2. Nella storia della letteratura, movimento letterario ibero-americano della fine del 19° sec. che propugnava il ripudio delle forme letterarie tradizionali ...
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modernista
s. m. e f. [der. di modernismo] (pl. m. -i). – 1. Fautore o seguace del modernismo cattolico. Come agg., relativo al modernismo: movimento m., teorie moderniste. 2. Seguace del modernismo [...] come movimento letterario, artistico o architettonico. 3. Più genericam., chi, nel pensiero, nell’arte, in letteratura, sostiene idee, gusti, tendenze moderne, o comunque difende movimenti d’avanguardia. Anche come agg.: correnti moderniste. ...
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contacio
contàcio s. m. [dal gr. biz. κοντάκιον; v. condaghe]. – Predica in versi tipica della letteratura bizantina, che consta di circa 18-24 strofe accompagnate da una melodia creata spesso dallo [...] stesso poeta ...
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haikai
〈haikai〉 (o haiku 〈haiku〉) s. giapp. – Genere poetico della letteratura giapponese, che consta di soli tre versi di 5, 7 e 5 sillabe, e che ha trovato imitatori nella poesia europea contemporanea, [...] spec. in quella «pura» francese e in quella italiana postdannunziana, miranti a una essenzialità quasi epigrammatica ...
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espressionismo
s. m. [der. di espressione]. – 1. Movimento artistico nato e affermatosi in Germania al principio del sec. 20°, con l’intento di contrapporsi sia all’impressionismo francese sia al naturalismo [...] con gli schemi tradizionali. In senso più generico, viene usato per qualificare aspetti dell’arte o della letteratura, anche classica e medievale, caratterizzati da una particolare drammaticità, in contrapp. allo stile oggettivo e rappresentativo o ...
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espressivismo
s. m. [der. di espressivo]. – Termine usato dalla critica letteraria più recente, in alternativa alla forma espressionismo (v.), per indicare un tipo di scrittura che ricorre liberamente [...] , ma ricreati dagli scrittori con invenzioni personali; presente con intensità diversa in quasi tutti i momenti della letteratura italiana, caratterizza in modo particolare le esperienze di alcuni scrittori italiani del ’900 (Gadda, Testori, Pasolini ...
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contenutismo
s. m. [der. di contenuto2]. – Il prevalere, nell’attività letteraria e artistica, del contenuto, cioè del dato immediato, di interessi pratici, di intenti polemici, di motivi psicologici [...] o affettivi ancora grezzi, sulle esigenze formali. Nella letteratura novecentesca, il termine è stato usato dapprima, in contrapposizione polemica a calligrafismo e formalismo, per designare l’istanza, avvertita spec. da alcuni narratori italiani, di ...
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suasoria
suaṡòria s. f. [dal lat. suasoria, femm. sostantivato dell’agg. suasorius (v. suasorio), sottint. oratio «orazione»]. – Nella letteratura latina, tipo di declamazione rivolta a consigliare o [...] sconsigliare un’azione, in uso nell’antica Roma agli inizî dell’Impero quando la perdita della libertà escluse l’eloquenza dalla vita pubblica: le s. di Seneca il Vecchio ...
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frammentarismo
s. m. [der. di frammentario], non com. – Carattere frammentario; tendenza, nella letteratura o nell’arte, alla frammentarietà, all’incompletezza. ...
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frammentismo
s. m. [der. di frammento]. – Indirizzo e gusto letterario che si svilupparono in Italia negli anni avanti e durante la prima guerra mondiale, ed ebbero come espressione caratteristica il [...] dei frammentisti era il concetto di poesia come brevità, immediatezza, folgorazione lirica dei sensi, inconciliabile perciò con la narrativa di ampio respiro, la drammatica e, in genere, con ogni forma di letteratura costruita, complessa e oggettiva. ...
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Rivista letteraria trimestrale, fondata a Firenze nel 1937, e diretta da A. Bonsanti. Continuazione ideale di Solaria (➔), il suo interesse si concentrò sul fatto letterario e stilistico, con un gusto alquanto ermetizzante. Nel 1950, dopo varie...
In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per l. l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini...