dolore /do'lore/ s. m. [lat. dolor -ōris, der. di dolēre "sentir dolore"]. - 1. [qualunque sensazione di sofferenza provocata da un male fisico, con le prep. di, in o anche assol.: d. di testa; avere un [...] vergogna che per a‚izione (L. Pirandello); io non mi ricordo aver passato un giorno solo della mia vita senza qualche pena (G. Leopardi); io accetto tutti i tormenti del carcere, ma deh ch’io ami! deh, liberami dal tormento d’odiare i miei simili! (S ...
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Fabio Rossi
dolore. Finestra di approfondimento
Gradi di dolore - Ci sono varie gradazioni di dolore non fisico e dunque molti termini per esprimerlo. Dispiacere indica, solitamente, un sentimento meno [...] vergogna che per a‚izione (L. Pirandello); io non mi ricordo aver passato un giorno solo della mia vita senza qualche pena (G. Leopardi); io accetto tutti i tormenti del carcere, ma deh ch’io ami! deh, liberami dal tormento d’odiare i miei simili! (S ...
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parlare² [lat. mediev. parabolare, ✻paraulare, der. di parabola]. - ■ v. intr. (aus. avere) 1. a. [avere o aver sviluppato la facoltà del linguaggio: il bambino comincia già a p.; gli animali non parlano] [...] a due sole voci): io fo queste riflessioni così per discorrere, e per filosofare un poco, o forse sofisticare (G. Leopardi). Se invece si parla in modo meno rilassato, di argomenti più impegnativi o con un interesse particolare a quanto si sta ...
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Fabio Rossi
parlare. Finestra di approfondimento
Volume e tipi di voce - P. è il verbo più generico per indicare l’atto dell’emettere parole. I vari sinon. sono tutti più specifici, circoscritti ora al [...] a due sole voci): io fo queste riflessioni così per discorrere, e per filosofare un poco, o forse sofisticare (G. Leopardi). Se invece si parla in modo meno rilassato, di argomenti più impegnativi o con un interesse particolare a quanto si sta ...
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dimenticare (ant. dismenticare) [lat. tardo dementicare, der. di mens mentis "mente"] (io diméntico, tu diméntichi, ecc.). - ■ v. tr. 1. [perdere la memoria di una cosa, anche nella forma dimenticarsi: [...] . sovvenirsi: e mi sovvien l’eterno, / e le morte stagioni, e la presente / e viva, e il suon di lei (G. Leopardi).
Non voler ricordare - Talvolta si può dimenticare qualcosa nel senso di non volerci più pensare, quando, per es., si parla di problemi ...
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Fabio Rossi
dimenticare. Finestra di approfondimento
Non ricordare - Il verbo più com. e fam. per esprimere il concetto di «perdere la memoria di una cosa» è scordare, o, ancora più com., scordarsi (sia [...] . sovvenirsi: e mi sovvien l’eterno, / e le morte stagioni, e la presente / e viva, e il suon di lei (G. Leopardi).
Non voler ricordare - Talvolta si può dimenticare qualcosa nel senso di non volerci più pensare, quando, per es., si parla di problemi ...
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Fabio Rossi
forte. Finestra di approfondimento Forte nel corpo - Tra gli agg. ital., f. è senza dubbio uno dei più frequenti, con un’estesissima aerea semantica e un elevato numero di sinon. e contrari. [...] / ver me lanciò col bel braccio gagliardo (G. Boccaccio); l’uomo vigoroso si sente, si giudica padrone del mondo (G. Leopardi); quel suo animo vigoroso e prudente non poteva acquetarsi in vane lusinghe (I. Nievo). I sinon. più com. sono forzuto e ...
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Fabio Rossi
lasciare. Finestra di approfondimento
Verbo causativo - Uno degli usi più frequenti di l. è quello come verbo causativo o fattitivo, ovvero un verbo con un debole sign. autonomo e che acquista [...] tre figli piccoli), dire addio (che ha una connotazione ora enfatica ora scherz.: ai miei dolci pensieri i’ dissi: addio [G. Leopardi]; se scoprono i tuoi inganni, puoi dire addio a tutte le tue amanti), mollare e piantare (in asso), d’uso fam.: non ...
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lasciare [lat. laxare "allargare, allentare, sciogliere", der. di laxus "allentato"] (io làscio, ecc.). - ■ v. tr. 1. [cessare di tenere e sim.] ≈ mollare. ↔ reggere, stringere, tenere, tirare. 2. (estens.) [...] tre figli piccoli), dire addio (che ha una connotazione ora enfatica ora scherz.: ai miei dolci pensieri i’ dissi: addio [G. Leopardi]; se scoprono i tuoi inganni, puoi dire addio a tutte le tue amanti), mollare e piantare (in asso), d’uso fam.: non ...
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sempiterno /sɛmpi'tɛrno/ agg. [dal lat. sempiternus "eterno"], lett. - 1. a. [che è sempre esistito e sempre esisterà: di quelle s. rose Volgìensi circa noi le due ghirlande (Dante)] ≈ eterno, perenne, [...] se crescer può, nostra sciaura, E in sempiterni guai Pianga tua stirpe a tutto il mondo oscura (G. Leopardi)] ≈ continuo, costante, incessante, ininterrotto, perenne, permanente, perpetuo. ▲ Locuz. prep.: lett., in sempiterno [per l'eternità e, anche ...
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LEOPARDI, Giacomo
Giovanni Ferretti
Vita. - La Rivoluzione francese s'era propagata in Italia, turbandone la vita tranquilla e lasciandovi i germi di un rinnovamento futuro: e le truppe di Bonaparte avevano invaso lo Stato Pontificio ed erano...
Letterato (Recanati 1776 - ivi 1847). Di famiglia nobile, ebbe idee conservatrici; pur ricoprendo saltuariamente ruoli nell'amministrazione locale, condusse una vita principalmente dedita agli studi, costituendo nel tempo una cospicua biblioteca...