rammemorare
(ant. ramemorare) v. tr. [dal lat. tardo rememorare o rememorari, der. di memor -oris «memore»] (io rammèmoro, ecc.), letter. – Richiamare alla memoria, rammentare: i sepolcri rammemorano [...] soggetto di persona: voleva anche rammemorargli che nessun altro animale, fuori dell’uomo, si uccide volontariamente esso medesimo (Leopardi); nell’intr. pron., rammentarsi, ricordarsi: ramèmorati se a alcun segnale riconoscerla credessi (Boccaccio). ...
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uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene [...] e in modo indeterminato, il singolare ha valore collettivo); Nasce l’u. a fatica, Ed è rischio di morte il nascimento (Leopardi); uomini di colore, che hanno la pelle di pigmentazione scura; uomini pallidi, traduz. del nome con cui, spec. in passato ...
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filare3
filare3 v. tr. e intr. [dal lat. tardo fīlare «ridurre in fili», der. di filum «filo»]. – 1. tr. Ridurre in filo fibre tessili o altro, con operazioni opportune (per le fibre tessili, v. filatura): [...] f. a mano, a macchina; f. bene, male; ha filato tutta la giornata; Siede con le vicine Su la scala a filar la vecchierella (Leopardi); non è più il tempo che Berta filava (modo prov. con cui si suole affermare, con varie connotazioni, che il mondo è ...
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selvaggio
selvàggio (ant. salvàggio) agg. e s. m. (f. -a) [dal provenz. salvatge, che è il lat. silvatĭcus: v. selvatico] (pl. f. -ge). – 1. agg. a. Di pianta, che vive e cresce nelle selve, selvatica, [...] esclusiva al carattere, ai costumi (cfr. il più com. selvatico): in questo Natio borgo selvaggio, intra una gente Zotica, vil (Leopardi). e. estens. Non pratico, ignaro, inesperto per essere nuovo d’un luogo: siccome gente straniera e da’ lor costumi ...
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suggere
sùggere v. tr. [dal lat. sugĕre], letter. – Sinon. dotto di succhiare, usato in pochissime forme e soltanto in contesti di tono elevato, per lo più in senso fig.: le vene e ’l cor m’asciuga e [...] sugge (Petrarca); beata prole, a cui non sugge Pallida cura il petto (Leopardi); mal frenando un improvviso impeto di tenerezza, cominciò a suggerle baci dalle labbra (De Roberto). ...
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soma1
sòma1 s. f. [lat. tardo sagma, sauma, dal gr. σάγμα -ατος «carico, basto»; cfr. salma]. – 1. a. Il carico che portano sul dorso cavalli, muli, asini e altre bestie da trasporto: mettere, levare [...] noi pur fea Lieve la varia, antigua, infame s. (Foscolo); di servaggio all’odïata soma Volenteroso il prode animo addisse (Leopardi). c. Il corpo, la spoglia mortale, come peso della carne opposto all’anima immortale: Volando al ciel colla terrena s ...
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percorrere
percórrere v. tr. [dal lat. percurrĕre, comp. di per-1 e currĕre «correre»] (coniug. come correre; part. pass. percórso]. – 1. Attraversare, passare attraverso, riferito soprattutto a vie [...] da brividi; spec. nel linguaggio letter.: alla man veloce Che percorrea la faticosa tela [tessendo sul telaio] (Leopardi); il passato è la misura del tempo che abbiamo percorso (Tarchetti); fremiti di libertà percorrevano tutta la letteratura ...
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sprezzare1
sprezzare1 v. tr. [lat. *expretiare, der. di prĕtium «pregio, valore»] (io sprèzzo, ecc.). – Forma letter. per disprezzare: il mio cor lasso ogni altra vista sprezza (Petrarca); Virtù viva [...] sprezziam, lodiamo estinta (Leopardi); letter., non accogliere, rifiutare o mostrare altezzosamente di ignorare: la ... dimanda era stata sprezzata da quel senato, disposto a non fare tregua (Guicciardini); nel rifl., ant., trascurarsi, non avere ...
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amaro
agg. e s. m. [lat. amarus]. – 1. agg. a. Di sapore che costituisce (col dolce, il salato, l’acido) una delle quattro sensazioni gustative fondamentali; viene avvertito quando sono eccitati chimicamente [...] esser puote pienamente D’alcun dolce presente (T. Tasso); amaro e noia La vita, altro mai nulla; e fango è il mondo (Leopardi); dopo il dolce vien l’a.; mescolare l’a. col dolce; avere dell’a. in corpo, provar dolore, rabbia, avere astio contro ...
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sprezzatore
sprezzatóre s. m. (f. -trice) [der. di sprezzare1], letter. – Chi, o che, sprezza, chi ha in spregio: non è dunque scusabile mai né merita gloria quell’uomo che s. si fa della propria arte [...] (Alfieri); Qui di pietà mi spoglio e di virtudi, E sprezzator degli uomini mi rendo (Leopardi); sprezzatore, nella sua robustezza fisica, d’ogni bisogno del corpo, s. e ignaro insieme di ogni arte medica, non pigliava medicine mai (Fogazzaro). ...
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LEOPARDI, Giacomo
Giovanni Ferretti
Vita. - La Rivoluzione francese s'era propagata in Italia, turbandone la vita tranquilla e lasciandovi i germi di un rinnovamento futuro: e le truppe di Bonaparte avevano invaso lo Stato Pontificio ed erano...
Letterato (Recanati 1776 - ivi 1847). Di famiglia nobile, ebbe idee conservatrici; pur ricoprendo saltuariamente ruoli nell'amministrazione locale, condusse una vita principalmente dedita agli studi, costituendo nel tempo una cospicua biblioteca...