asino
àsino s. m. (f. -a) [lat. asĭnus, der. da un vocabolo preindoeuropeo affine al sumerico anśu «asino», come il gr. ὄνος «asino»]. – 1. Quadrupede da soma e da basto, detto anche ciuco o somaro: [...] composizione, a quello di donna. Per la locuz. a schiena d’asino, v. schiena, n. 1 b. 2. Come simbolo dell’ignoranza, della zotichezza una nota favola in cui l’asino dà un calcio al leone morente); orecchie d’a., come simbolo d’ignoranza; bellezza ...
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incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; [...] assume realtà, vita. 3. Far penetrare nella carne: Né cessa [il leone] fin che i duri artigli e i denti Ei non incarne nei lanosi armenti , divenuto quasi parte della sua natura. Con riferimento al sign. 3: avere un’unghia incarnata (v. incarnire). ...
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ruggire
v. intr. [lat. rugīre] (io ruggisco, tu ruggisci, egli ruggisce [letter. rugge], noi ruggiamo, voi ruggite, essi ruggiscono [letter. rùggono]; aus. avere). – Emettere un ruggito, dei ruggiti: [...] il leone si fermò ruggendo paurosamente; per estens., riferito ad altri animali feroci: il leopardo, o la pantera, il cinghiale gli : Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge (Foscolo). ◆ Part. pres. rug-gènte, com. anche come agg. (v. ruggente). ...
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ponente1
ponènte1 s. m. [dal lat. mediev. ponens -entis, propriam. part. pres. del lat. ponĕre «porre» che nella tarda latinità significa anche «tramontare»]. – 1. La parte dell’orizzonte dove tramonta [...] di p., o assol. ponente, nome del vento che spira da occidente (v. anche ponentino2). 2. Regione, paese, o il complesso dei paesi che sinon. di Occidente nell’accezione storica: se il terzo Leone pontefice ... non avesse revocato, o per meglio dire ...
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divorare
v. tr. [dal lat. devŏrare, comp. di de- e vorare «inghiottire»] (io divóro, ecc.). – 1. Mangiare con ingordigia, detto propr. degli animali, spec. feroci: il leone divorò la preda; ella fu prestamente [...] : quanto a la tragedia, io l’ho già letta, anzi divorata (Caro); di cammino, strada, ecc., percorrerla in un baleno: benché Brigliador la via divora, Pur con Baiardo non la può durare (Berni). ◆ Part. pres. divorante, anche come agg. (v. la voce). ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel [...] ; comunione sotto le due specie, cioè con l’ostia e col vino, v. comunione, n. 3 a. Nelle locuz. sotto specie di, in specie stesso fosse un nome proprio: per es., Panthera leo, il leone; Quercus ilex, il leccio; Salmo gairdneri, la trota iridata; ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente [...] : Spedillo in Licia apportator di chiuse Funeste cifre al re (V. Monti); fig., ant., parlare in cifra, in gergo, di una o più opere: la c. stilistica di Ungaretti, del cinema di Sergio Leone. b. Qualità, livello: la c. umana e civile di un politico. ...
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marino1
marino1 agg. e s. m. [lat. marīnus, der. di mare «mare»]. – 1. agg. a. Del mare, che si riferisce al mare, o gli appartiene, o ha con esso rapporto: un paesaggio m.; l’ambiente m.; la costa m., [...] sale m.; giunco m., lo sparto; vitello, bue, leone, elefante m., nomi comuni di alcuni mammiferi pinnipedi (rispettivam la navigazione: carte m. (più com. nautiche); guardia m., v. guardiamarina. Nel linguaggio marin., avere il piede m., di persona ...
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drago
(ant. e letter. draco) s. m. [lat. draco (-onis), dal gr. δράκων; cfr. dragone] (pl. -ghi). – 1. a. Animale favoloso (detto anche dragone), dall’aspetto di rettile o di pesce immane, con testa [...] e spinato sul dorso, con due zampe d’aquila o di leone, coda grossa ravvolta in spire e anch’essa terminata in punta , resina ricavata dai frutti di alcune specie di palme rampicanti (v. sangue di drago). ◆ Dim. draghétto (per un’accezione partic ...
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Nativo di Ardea (m. 903), fu eletto, benché non facesse parte del clero romano, a successore di Benedetto IV (luglio 903): ma poco dopo il romano Cristoforo, cardinale di S. Damaso, gli si sostituì facendolo imprigionare.
Successore (m. 820) di Michele I Rangabe nell'813, fu portato sul trono da un'insurrezione militare promossa da iconoclasti. Sconfisse i Bulgari presso Mesembria, costringendo alla pace il re Omortag, e parimenti energica fu la difesa della...