pavonato
agg. [der. di pavone]. – In araldica, attributo di figure chimeriche con coda di pavone: leone pavonato. Letter., non com., che ha i colori e i riflessi metallici simili a quelli delle penne [...] del pavone: le p. tortore (Govoni) ...
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fossa1
fòssa1 s. f. [lat. fŏssa, der. di fodĕre «scavare»]. – 1. a. Scavatura del terreno, fatta lungo o attraverso i campi per lo scolo delle acque; con questo sign. è oggi più com. fosso. Anticam., [...] f. per le viti, per gli ulivi; la f. del letame; la f. dei leoni (per l’espressione Daniele nella f. dei leoni, v. leone); la f. dei serpenti, pozzo costruito in modo che i serpenti non ne possano uscire strisciando lungo le pareti (di qui l’uso fig ...
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otaria
otària s. f. [lat. scient. Otaria, dal gr. ὠτάριον, dim. di οὖς ὠτός «orecchio»]. – Nome di alcune specie della famiglia otaridi, quali l’o. orsina (Callorhinus ursinus), l’o. di Steller (Eumetopias [...] ), e, in partic., l’o. dalla criniera o leone marino della Patagonia, unico rappresentante del genere Otaria (Otaria flavescens , dove vive in branchi di pochi individui: i maschi raggiungono i 3 m di lunghezza e presentano nella regione del ...
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verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] specifiche (il canto e il cinguettio degli uccelli, il ruggito del leone, il bramito dei cervi, ecc.): il v. del gatto, del il fiume va per un altro v., cambia direzione; andare in tutti i v., da tutte le parti; guardare da un altro v., da un ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] palla; t. la mano, reggere la mano, per es. di un bambino che fa i primi esercizî di scrittura; tenere l’anima coi denti (v. reggere, n. 1 d); figura minore (questa detta tenuta); per es., un leone che sostiene sulle zampe una piccola torre. Come s. ...
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pecora
pècora s. f. [lat. pecŏra, neutro pl. di pecus pecŏris «bestiame; pecora»]. – 1. a. Nome comune dei mammiferi bovidi del genere Ovis, comprendente sei specie selvatiche e numerose razze domestiche, [...] il maschio adulto, e il nome di agnello per l’animale giovane di entrambi i sessi fino a un anno d’età): un gregge di pecore; le p : siete una massa, un branco di pecore; meglio vivere un giorno da leone che cent’anni da pecora (v. meglio, n. 2 a). c. ...
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visnuismo
visnüismo (o vishnüismo) s. m. [dal nome di Visnù (sanscr. e pers. Viṣṇu), divinità indiana dell’antica religione vedica]. – Una delle sètte fondamentali dell’induismo, la quale venera in Visnù [...] figure divine concepite quali suoi avatar o «incarnazioni»; tra i varî modi di intendere le successioni di avatar, diverse manifestazioni primitive (tre in forma animalesca, una come uomo-leone e una come nano che diventa poi gigante) tre ...
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membro
mèmbro s. m. [lat. mĕmbrum]. – 1. a. Ciascuna delle parti in cui si articola il corpo dell’uomo e degli animali superiori, con riferimento soprattutto agli arti; in questa accezione, si adopera [...] , con valore collettivo (i membri, solo quando si considerino singolarmente: le giunture, le articolazioni dei varî m.): membra forti, robuste, vigorose, gracili, tenere, delicate, ben proporzionate; le potenti membra del leone, le agili membra della ...
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prigioniero
prigionièro (ant. pregionièro, prigionière) agg. e s. m. (f. -a) [dal fr. prisonnier, der. di prison «prigione1»]. – 1. a. Che, o chi, è tenuto rinchiuso in un luogo in modo da essere privato [...] castelli. Anche con riferimento ad animali: un uccello, il leone p. nella gabbia. Per estens., rimanere p., restare le acque p. e stagnanti, ma le cascate impetuose (Pananti); dietro i cancelli la mimosa p. offre al vento le sue ciocche di pallido ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] in senso fig., il modo soggettivo di vedere i fatti, le situazioni e i problemi, e quindi di intendere, di valutare ( sì che paura non mi desse La v. che m’apparve d’un leone (Dante). b. Apparenza, aspetto, sembianza; soprattutto nell’uso letter.: ...
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Successore (n. 411 circa - m. 474) di Marciano, fu elevato al trono (457) col favore del patrizio Flavio Ardabur Aspar (v. Ardabur). Nei rapporti con l'Occidente si ispirò al principio di mantenere l'unità formale dell'impero, assumendo alla...
LEONE I (Leo, Λέων)
C. Bertelli
Imperatore romano d'Oriente. Regnò dal 457 al 474.
Aveva sposato Verina, sorella di Basilisco (v.), dalla quale ebbe Ariadne (v.), che egli dette in sposa al capo degli Isaurici, Tarasicodissa (che allora prese...