guardare
v. tr. e intr. [dal germ. wardōn] (come intr., aus. avere). – 1. Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può guardare [...] , verso mezzogiorno; le mura di Milano che guardano a Settentrione (Manzoni). 6. ant. a. Rispettare: g. le feste; osservare: g. le leggi; mantenere: g. la fede data. b. Serbare: Dolce mio caro e precïoso pegno Che Natura mi tolse, e ’l Ciel mi guarda ...
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guardasigilli
s. m. [comp. di guarda- e sigillo]. – 1. In passato, gran cancelliere che aveva in custodia i sigilli del re o dello stato, e ne vigilava l’esatta apposizione. 2. Oggi, titolo del ministro [...] della Giustizia (per lo più in posizione attributiva, ministro g.), in quanto ha l’ufficio di munire del sigillo dello stato a lui affidato tutte le leggi formali, secondo quanto è disposto espressamente nella formula di promulgazione. ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] e il suo popolo, come infrazione o abbandono delle leggi che ne sono il fondamento, quindi anche violazione dell parole di Cristo ai farisei che chiedevano se, secondo la legge, dovessero lapidare l’adultera), divenuta proverbiale a significare che ...
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prevenitore
prevenitóre agg. (f. -trice) [der. di prevenire], raro. – Che previene: queste si chiamano leggi non prevenitrici, ma paurose dei delitti (Beccaria). ...
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destino
(ant. distino) s. m. [der. di destinare]. – 1. La predeterminazione fatale dell’accadere; il succedersi degli eventi ritenuto come preordinato e necessario, al disopra dell’umana capacità di [...] d.; rassegnarsi al d.; seguire il proprio d.; predire il d.; leggere nel libro del d.; avere un brutto destino. Nel linguaggio fam., e inteso come una superiore potenza che opera secondo leggi immutabili: essere perseguitato dal d.; prendersela col d ...
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irritare2
irritare2 v. tr. [dal lat. tardo irrĭtare, der. di irrĭtus: v. irrito], ant. e raro. – Rendere irrito (soprattutto una legge, un’ordinanza, una disposizione), annullare: quando pure si avessero [...] ad i. i decreti de’ tribunali ... (G. P. Maffei). Nel diritto canonico sono dette irritanti quelle leggi che sanciscono la nullità di un atto. ...
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viscosita
viscosità s. f. [der. di viscoso]. – La condizione, la caratteristica di essere viscoso. È la forma corrispondente, nell’uso scient., a vischiosità, che è propria dell’uso corrente e del linguaggio [...] , ecc.). 2. fig. a. Nel linguaggio econ., lo stesso che vischiosità (n. 2 a): la viscosità, spontanea o procurata da leggi, del sistema dei prezzi (Einaudi). b. In medicina, v. psichica, stato confusionale caratteristico di soggetti epilettoidi. ...
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melodia
melodìa s. f. [dal gr. μελῳδία der. di μελῳδέω «cantare», comp. di μέλος, (v. melos) e ᾠδή «canto»; lat. tardo melodĭa]. – 1. a. Successione di suoni animata dal ritmo e regolata da leggi strofiche [...] così da acquistare contorni, fisionomia e senso proprî: m. vocale o strumentale, secondo che sia eseguita dalla voce umana o da uno strumento musicale. Nel linguaggio corrente, s’intende per lo più la ...
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insegnare
v. tr. [lat. *insĭgnare, propr. «imprimere segni (nella mente)», der. di signum «segno», col pref. in-1] (io inségno, ... noi insegniamo, voi insegnate, e nel cong. insegniamo, insegniate). [...] o una disposizione buona o cattiva: i. la buona educazione, le buone maniere; i. il male, la malizia; i. a rispettare le leggi, a osservare i regolamenti; i. a ubbidire, a disubbidire; i. a fumare, a rubare, a dire bugie, a risponderemale; non ti ...
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melodico
melòdico agg. [dal lat. tardo melodĭcus, gr. μελῳδικός] (pl. m. -ci). – Della melodia, attinente alla melodia, che ha carattere di melodia: pensiero, discorso m.; frase m.; sviluppo di un’idea [...] di un compositore, quando il suo carattere stilistico è tale che la melodia assume su di sé l’assoluto o il prevalente compito espressivo. ◆ Avv. melodicaménte, secondo le leggi della melodia; in forma di melodia: un motivo svolto melodicamente. ...
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. Le leggi di Roma antica, chiamate agrarie, contengono norme giuridiche emanate dal popolo e regolanti: 1° la nascita, l'esercizio, la fine dei diritti di uso e di possesso attribu, ti a singoli o a comunità su terreni appartenenti al demanio...
GIULIE, LEGGI
Plinio Fraccaro
. Quasi tutte le leges Iuliae sono state rogate o da Cesare (C. Iulius Caesar) o da Augusto (C. Iulius Caesar Octavianus): fanno eccezione la lex Iulia di L. Giulio Cesare cons. 90 per la concessione della cittadinanza...