troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] chiedessi di lasciarmi in pace?; Cesare fui e son Iustinïano, Che, per voler del primo amor ch’i’ sento, D’entro le leggi trassi il t. e ’l vano (Dante, con allusione all’opera di raccolta e di ordinamento del diritto romano compiuta dall’imperatore ...
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prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] preso: prendi la penna e scrivi; prese il fucile e sparò; prendi lo straccio e pulisci dove hai sporcato; prendi un libro e leggi; prese un sasso e glielo tirò. Raro e ant. con il sign. di intraprendere, dare inizio a qualcosa; in partic., p. la ...
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prenotare
v. tr. [dal lat. tardo praenotare, comp. di prae- «pre-» e notare «notare, segnare»] (io prenòto, ecc.). – 1. a. Fissare, far riservare in anticipo qualcosa che si vuole trovare disponibile [...] , p. a debito, annotare nel campione civile o penale una spesa di giustizia, che potrà essere recuperata nei modi previsti da leggi speciali (v. campione, n. 9 b, e prenotazione). ◆ Part. pres. prenotante, anche come s. m. e f., chi si prenota o ...
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quasiche
quaṡiché (o quaṡi che) avv. e cong. – Come avv., equivale al semplice quasi (nelle accezioni del n. 1): Già eran quasi che atterzate l’ore Del tempo che onne stella n’è lucente (Dante). Come [...] «come se», con funzione d’introdurre una prop. comparativa ipotetica: conobbi il funestissimo errore di distinguere la natura dalla società, quasiché alle arcane leggi della natura ... non fosse soggetta la vacillante ragione dell’uomo (Foscolo). ...
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legiferare
v. intr. [dal fr. légiférer, der. del lat. legĭfer «legislatore»] (io legìfero, ecc.; aus. avere). – Emanare, promulgare leggi, o anche dettare norme, regole di comportamento e sim.; più spesso [...] in tono polemico o scherz.: vorrebbe l. su tutto e in ogni occasione; smetti di legiferare ...
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legislativo
agg. [tratto da legislazione]. – Che concerne la legislazione, o che è diretto a formarla: atti l., attività l.; funzioni l.; corpo l., il parlamento; assemblea l., in Francia, nome delle [...] 1848 (dal 1849 al 1851); decreto l. (v. decreto); potere l., la competenza a esercitare la funzione legislativa, e in senso concr., il complesso degli organi a cui è istituzionalmente attribuita la facoltà di emanare le leggi; vuoto l. (v. vuoto). ...
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legislatore
legislatóre s. m. (f. -trice, non com.) [dal lat. legislator -oris, comp. di lex legis «legge» e lator -oris «che propone, che presenta»]. – Chi fa, chi emana le leggi: Solone fu un grande [...] l.; secondo l’intenzione del l. (uno dei criterî in base ai quali deve essere effettuata l’interpretazione della legge). Nel linguaggio giur. e politico, indica sia l’insieme degli organi che hanno cooperato alla formazione della norma sia, in senso ...
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legislatura
s. f. [der. di legislatore, secondo il modello del fr. législature e dell’ingl. legislature]. – La facoltà di emanare leggi, e anche la dignità, l’ufficio, l’opera del legislatore, e il periodo [...] in cui egli resta in carica. Più comunem., il periodo dei lavori parlamentari compreso fra le elezioni e lo scioglimento della Camera dei deputati, che nella Repubblica Italiana ha la durata di cinque ...
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legista
(raro leggista) s. m. [dal lat. mediev. legista, der. del lat. lex legis «legge»] (pl. -i). – 1. Chi è dotto nella scienza delle leggi, giurista, giureconsulto. Nelle università medievali erano [...] così chiamati i professori di diritto civile, in contrapp. ai canonisti, che erano i dottori di diritto canonico. 2. ant. Legislatore: Moïsè legista e ubidente (Dante); morto il primo legista, sotto il ...
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maesta
maestà (letter. ant. maiestà, maiestade, maiestate) s. f. [dal lat. maiestas -atis, der. di maior «maggiore»]. – 1. Gravità nobile e solenne, autorità, grandezza che una cosa ha in sé o nell’aspetto, [...] o stupefatta ammirazione: la m. del creato, del mare, delle Alpi; la m. della Chiesa, dell’impero; la m. delle leggi; la m. delle antiche rovine, di un’architettura; avere grande m. nel volto, nel portamento; incedere, sedere in trono con maestà ...
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. Le leggi di Roma antica, chiamate agrarie, contengono norme giuridiche emanate dal popolo e regolanti: 1° la nascita, l'esercizio, la fine dei diritti di uso e di possesso attribu, ti a singoli o a comunità su terreni appartenenti al demanio...
GIULIE, LEGGI
Plinio Fraccaro
. Quasi tutte le leges Iuliae sono state rogate o da Cesare (C. Iulius Caesar) o da Augusto (C. Iulius Caesar Octavianus): fanno eccezione la lex Iulia di L. Giulio Cesare cons. 90 per la concessione della cittadinanza...