dovere1
dovére1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. Obbligo morale di fare determinate cose; più spesso, ciò che si è obbligati a fare dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, [...] , osservare, compiere il proprio d.; trascurare i d.; mancare ai proprî d.; diritti e doveri del cittadino; d. morali, civili, sociali, religiosi, coniugali, scolastici; doveri verso Dio, verso la patria, verso la società, verso il prossimo, verso ...
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sentimento
sentiménto s. m. [der. di sentire]. – 1. a. La facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; affine quindi a senso nel suo sign. più generale; anticam. si usò anche [...] . Talora anche di sensazioni tra fisiche e psichiche provocate da cause morali o organiche: provare un s. di schifo, di ribrezzo, di . Esperienza, perizia, sapienza: fu di tanto s. nelle leggi, che da molti valenti uomini uno armario di ragione civile ...
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diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito [...] facoltà o pretesa giustificata da una norma morale, dalle consuetudini del vivere civile, dalla t’ha dato il d. d’intervenire nei miei affari; non so con quale d. leggi le mie lettere, ecc. c. Locuzioni: a diritto, a buon d., giustamente, ...
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atraumatico
agg. Che non provoca traumi. ◆ anche l’anestesia classica, quella eseguita con la siringa del dentista, può essere indolore a patto che si utilizzino aghi atraumatici e si inietti lentamente [...] capace di dialogare semplicemente e utilmente con la scienza. […] È a questa morale che dobbiamo il fatto che tutte le leggi stupide e le proibizioni assurde che le morali tradizionali hanno cercato di imporre alla società sono state rimosse in modo ...
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nomografia
nomografìa s. f. [comp. di nomo- e -grafia; cfr. il gr. νομογραϕία «redazione di leggi, legislazione»]. – 1. Termine usato dal filosofo R. Ardigò (v. la voce prec.) per indicare la descrizione [...] dello stato presente delle idealità morali dell’umanità, quali si trovano professate nelle varie regioni del mondo. 2. In matematica e nelle sue applicazioni, il complesso di teorie e di tecniche atte a fornire rappresentazioni grafiche di funzioni ...
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regolare1
regolare1 agg. [dal lat. regularis, der. di regŭla «regola»]. – 1. Conforme a una regola o alle regole, al regolamento o alle disposizioni di legge, alle norme e alle prescrizioni: seguire [...] d. In araldica, armi r., le armi che non contravvengono alle leggi araldiche di costruzione del blasone. 3. a. Conforme, uniforme a alle regole e alle norme, soprattutto sociali e morali, generalmente accettate e considerate esemplari: condurre una ...
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severo
sevèro agg. [dal lat. severus]. – 1. a. Che esercita la propria autorità o il proprio ufficio con rigore, senza indulgenza e senza debolezza: giudice, esaminatore, critico s.; padre, maestro s.; [...] essere s. nei giudizî, nel giudicare, nel far rispettare la legge o gli ordini. Per estens., riferito agli atti improntati a (Manzoni); più spesso a cosa: s. costumi, s. principî morali; avere avuto un’educazione, una scuola s.; studî s., condotti ...
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Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità, oppure il complesso dei dogmi, dei precetti, dei riti che costituiscono un dato culto religioso...
Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e delicata costituzione, entrò all'età di...