turno
s. m. [der. del fr. tourner, propr. «girare al tornio», poi «girare, alternare, avvicendare» (v. tornare); motivi di datazione tendono a far escludere una derivazione diretta dal fr. ant. torn [...] t. della mattina, della sera, di notte (in servizî varî); in tempo di maggiore richiesta si facevano nella fabbrica sino a tre t. di lavoro (e rispetto alla durata: turni di sei, di otto ore); stasera è il mio t. di guardia; domani non posso, sono di ...
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mobilita
mobilità s. f. [dal lat. mobilĭtas -atis]. – 1. Condizione di ciò che è mobile; attitudine, capacità e facilità a muoversi, a spostarsi (contrapp. a immobilità oppure a fissità, rigidezza); [...] anche, con espressione ingl., turnover (v.). La locuz. in mobilità, con funzione di agg. o di avv., si riferisce a lavoratore che, per le difficili condizioni dell’azienda in cui opera, corre il rischio di essere licenziato e viene quindi tenuto a ...
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workaholic
s. m. e f. e agg. inv. Chi dipende, in maniera ossessiva, dal proprio lavoro; maniacalmente dedicato al lavoro. ◆ «Spreca un po’ di tempo in attività frivole e divertenti», raccomanda [«Il [...] piccolo libro della calma»] ai drogati del lavoro (per loro è stata creata perfino una parola: «workaholic»). (Serena Zoli, Corriere della sera, 27 marzo 1999, p. 35, Cultura & Spettacoli) • Niente più compiaciuti, workaholic weekend in ufficio, ...
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assenteismo
s. m. [dall’ingl. absenteeism (der. di absentee «assente»), termine coniato dall’uomo politico ingl. Th. P. Thompson nel 1829 per designare l’abitudine dei proprietarî terrieri irlandesi [...] di vivere lontani dalle loro proprietà]. – 1. L’essere frequentemente o abitualmente assente dal luogo di lavoro, di studio, o da altri luoghi di riunione e di partecipazione a cui si avrebbe l’obbligo, anche soltanto morale o sociale, d’intervenire. ...
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intensita
intensità s. f. [der. di intenso]. – 1. In senso assoluto, il fatto d’essere intenso: i. del pensiero, dello sguardo; l’i. del bruciore era insopportabile; nell’i. della contemplazione, aveva [...] si sono logorati per l’i. dello studio; con i., in modo intenso, forte, vivo: desiderare con i.; attendere con i. a un lavoro. 2. Più spesso in senso relativo, il grado di forza o la violenza con cui si produce o manifesta un fenomeno, una sensazione ...
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penosita
penosità s. f. [der. di penoso]. – Qualità, condizione di ciò che è penoso: la p. di un dovere, di un lavoro faticoso; la p. di un’attesa. Più in partic., in economia, p. del lavoro, la somma [...] più o meno dolorosi da compiere, dalla rinuncia al riposo e allo svago, ecc.) relativa all’attività lavorativa, che aumenta man mano che il lavoro si protrae nel tempo e spesso in maniera più che proporzionale all’aumento del numero delle ore di ...
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subordinazione
subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso [...] logico essere espresso mediante la coordinazione, che è il processo grammaticale opposto: per es., un legame causale come nella frase «poiché ha lavorato molto, è stanco», può essere espresso in modo equivalente dalla frase «è stanco, infatti ha ...
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unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione [...] del calcolatore, nella quale si trovano: la memoria centrale che contiene i dati e i programmi in uso, i registri di lavoro che contengono temporaneamente i dati da elaborare, l’u. logico-aritmetica (ingl. arithmetic logic unit, o ALU) che esegue le ...
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sfruttamento
sfruttaménto s. m. [der. di sfruttare]. – Il fatto di sfruttare, di essere sfruttato, in senso proprio e fig.: s. dei proprî dipendenti; s. di una miniera, di giacimenti petroliferi; s. [...] sign. più ampio, s. della prostituzione (v. prostituzione). 3. Nel pensiero di K. Marx (1818-1883), s. del lavoro, rapporto sociale antagonistico in cui la classe che esercita la proprietà sulle condizioni materiali della produzione subordina a sé la ...
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domestico
domèstico agg. e s. m. [dal lat. domestĭcus, der. di domus «casa»; propr. «che appartiene alla casa»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Appartenente alla casa, intesa come sede della famiglia: mura, [...] con l’uomo, il quale li nutre, li protegge, ne regola la riproduzione, e li utilizza nelle loro capacità di offrire aiuto, lavoro e prodotti varî (opposto a feroce o selvatico): il cane è un animale d.; meno com., addomesticato: un lupo, un leone ...
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In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato. In senso più ristretto, attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale.
Diritto
Il...
LAVORO
Ugo AMALDI
Giovanni GIORGI
. Meccanica. - È uno dei concetti elementari. Nel linguaggio corrente si dice, in generale, che un uomo lavora, quando, esplicando un certo sforzo muscolare, riesce a muovere qualche corpo materiale, talché...