cieffeelle
(ci-effe-elle), s. m. e f. e agg. inv. Trascrizione della realizzazione fonetica della sigla Cfl, Contratto di formazione e lavoro; per estensione, chi è assunto con tale contratto o a esso [...] Alfonso, Repubblica, 12 giugno 2003, Genova, p. II) • [tit.] Ecco i ci-effe-elle, tranvieri ragazzini che hanno messo a piedi la città / Un lavoro precario e i turni peggiori per 850 euro al mese [testo] Sono i ci-effe-elle: contratto di formazione e ...
Leggi Tutto
gruppo
s. m. [dal germ. kruppa]. – 1. Insieme di più cose o persone, distinte l’una dall’altra, ma riunite insieme in modo da formare un tutto: un g. di case, di persone; un g. di stelle; un g. d’aziende; [...] o manuale per fini educativi, assistenziali o sociali, oppure di ricerca scientifica e tecnica; analogam., nella scuola, lavoro di gruppo, lavoro tecnico-pratico o di ricerca eseguito da tutti gli allievi (o da un gruppo di essi) sotto la guida ...
Leggi Tutto
contratto a progetto
loc. s.le m. Contratto di lavoro a tempo determinato che regola un rapporto di collaborazione finalizzato al raggiungimento di un obiettivo esplicitamente stabilito, indipendentemente [...] , p. 11, Economia & Finanza) • [Il salario minimo] Dovrebbe essere fissato per legge e riguardare tutte le prestazioni lavorative svolte nel nostro paese, inclusi i contratti a progetto. (Tito Boeri, Stampa, 15 febbraio 2008, p. 1, Prima pagina ...
Leggi Tutto
contratto di inserimento
loc. s.le m. Contratto di lavoro finalizzato a inserire o reinserire un lavoratore in un’impresa, attraverso un progetto individuale di adattamento delle sue competenze professionali [...] imprese. (Giampiero Guadagni, Avvenire, 23 ottobre 2004, p. 3, In vetrina) • E le altre forme di lavoro non stabile? «Lavoro a chiamata» e «contratto di inserimento» stanno avendo di fatto un’applicazione ridottissima; (Pietro Ichino, Corriere della ...
Leggi Tutto
virtuale
virtüale agg. [dal lat. mediev. (dei filosofi scolastici) virtualis, der. di virtus «virtù; facoltà; potenza»: v. virtù]. – 1. a. In filosofia, sinon. di potenziale, cioè «esistente in potenza» [...] v. di un sistema qualunque spostamento compatibile con i vincoli a cui il sistema è sottoposto, mentre è detto lavoro v. il lavoro che sarebbe compiuto dalle forze a cui è sottoposto il sistema in corrispondenza di tale spostamento; queste quantità ...
Leggi Tutto
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] : a pranzo bevo p. vino; mi è rimasto p. denaro; la verdura va bollita in p. acqua; in questo periodo c’è p. lavoro; ha tratto p. giovamento dalla cura; è poca cosa, frase molto com. (spec. come espressione di modestia), con riferimento non solo alla ...
Leggi Tutto
alienazione
alienazióne s. f. [dal lat. alienatio -onis]. – 1. a. Atto giuridico con cui si trasferiscono ad altri soggetti una proprietà o un diritto su beni del proprio patrimonio, mediante vendita, [...] b. Nel pensiero di Marx e nel marxismo si insiste sull’estraniazione (o anche lo spossessamento) del prodotto del proprio lavoro a cui l’operaio salariato è costretto dai rapporti di produzione capitalistici e in partic. dal capitalista che ne compra ...
Leggi Tutto
turno
s. m. [der. del fr. tourner, propr. «girare al tornio», poi «girare, alternare, avvicendare» (v. tornare); motivi di datazione tendono a far escludere una derivazione diretta dal fr. ant. torn [...] t. della mattina, della sera, di notte (in servizî varî); in tempo di maggiore richiesta si facevano nella fabbrica sino a tre t. di lavoro (e rispetto alla durata: turni di sei, di otto ore); stasera è il mio t. di guardia; domani non posso, sono di ...
Leggi Tutto
mobilita
mobilità s. f. [dal lat. mobilĭtas -atis]. – 1. Condizione di ciò che è mobile; attitudine, capacità e facilità a muoversi, a spostarsi (contrapp. a immobilità oppure a fissità, rigidezza); [...] anche, con espressione ingl., turnover (v.). La locuz. in mobilità, con funzione di agg. o di avv., si riferisce a lavoratore che, per le difficili condizioni dell’azienda in cui opera, corre il rischio di essere licenziato e viene quindi tenuto a ...
Leggi Tutto
workaholic
s. m. e f. e agg. inv. Chi dipende, in maniera ossessiva, dal proprio lavoro; maniacalmente dedicato al lavoro. ◆ «Spreca un po’ di tempo in attività frivole e divertenti», raccomanda [«Il [...] piccolo libro della calma»] ai drogati del lavoro (per loro è stata creata perfino una parola: «workaholic»). (Serena Zoli, Corriere della sera, 27 marzo 1999, p. 35, Cultura & Spettacoli) • Niente più compiaciuti, workaholic weekend in ufficio, ...
Leggi Tutto
In senso lato, qualsiasi esplicazione di energia volta a un fine determinato. In senso più ristretto, attività umana rivolta alla produzione di un bene, di una ricchezza, o comunque a ottenere un prodotto di utilità individuale o generale.
Diritto
Il...
LAVORO
Ugo AMALDI
Giovanni GIORGI
. Meccanica. - È uno dei concetti elementari. Nel linguaggio corrente si dice, in generale, che un uomo lavora, quando, esplicando un certo sforzo muscolare, riesce a muovere qualche corpo materiale, talché...