lessicalizzazione
lessicaliżżazióne s. f. [dal fr. lexicalisation; v. la voce prec.]. – In linguistica, processo per cui un sintagma (o, più genericam., una sequenza di parole) acquista stabilmente carattere [...] , tangente, stretto, dipinto, ecc.; le prep. durante, mediante, in origine forme participiali (propr. ablativi assoluti latini), che costituiscono però anche esempî del processo contrario (cioè di grammaticalizzazione); i gerundî sostantivati del ...
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poculo
pòculo s. m. [dal lat. pocŭlum]. – 1. Presso i Latini, genericam., recipiente; il termine è stato ripreso dalla moderna terminologia archeologica per indicare vasi da bere a forma di bicchiere [...] o di coppa. 2. Nell’uso letter., non com., bicchiere, calice, tazza. ◆ V. anche inter pocula ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, [...] da due linee parallele, non fuoriescano né il corpo né le aste; rappresenta la forma più antica delle scritture greca e latina e, per il suo carattere solenne, è usata ancor oggi come scrittura lapidaria. b. Nell’uso com. moderno, si dice della ...
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baccheo
bacchèo (o bacchìo) s. m. [dal lat. bacchīus, gr. βακχεῖος, propr. agg., così detto per il suo uso nei canti del culto bacchico]. – Metro della metrica classica, costituito di una breve e due [...] lunghe (⌣–́–). Presso i tragici greci è frequentemente usato in dimetri e tetrametri associati con docmî, giambi, cretici, ecc.; presso i Latini è usato nella commedia. ...
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cod.
– 1. Abbrev. di codice (o del lat. codex) nel sign. di libro manoscritto; spesso seguito dalle indicazioni che valgono a individuare il manoscritto: il cod. Vat. lat. 4523. 2. Abbrev. di codice [...] ; cod. pen., codice penale; cod. proc. civ., codice di procedura civile; cod. proc. pen., codice di procedura penale. Scritto con la maiuscola (Cod.) è abbrev. di titoli latini di codici (come il Codex Theodosianus o il Codex iuris canonici). ...
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eso-2
èṡo-2 [dal gr. ἔξω «fuori»]. – Primo elemento di parole composte derivate dal greco o formate modernamente, in cui significa «esterno, in fuori, da o verso l’esterno», o indica sporgenza, uscita [...] per lo più a endo-. In un caso, nell’agg. essoterico, per distinguersi da esoterico, comp. con eso-1, assume la forma esso-. In termini latini scientifici, la forma corrispondente è exo- (che è anche variante di eso- in alcuni nomi italiani). ...
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necessita
necessità s. f. [dal lat. necessĭtas -atis, der. di necesse (v. necessario)]. – 1. a. L’essere necessario; carattere, qualità, condizione di ciò che è necessario: n. di un atto, di un comportamento, [...] al desiderio e al volere degli uomini, che ne determina l’azione (in questo senso anche personificata, come la Necessitas dei Latini e la ᾿Ανάγκη dei Greci): una ineluttabile n. lo spingeva; obbedire, piegarsi alla necessità. 2. Con uso assol., grave ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] costanti (le prime: a, b, c, d ...) o variabili (le ultime: x, y, z), oppure, in geometria, le rette; le maiuscole latine per gli insiemi (A, B ...) o, in geometria, per i punti e le linee; le minuscole dell’alfabeto greco possono rappresentare ...
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verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] variabile secondo leggi diverse nella metrica quantitativa e in quella accentuativa (v. metrica): i v. greci, latini, italiani; nella poesia quantitativa: v. esametri, v. alcaici, v. saffici, ecc., e v. acataletto, catalettico, ipercatalettico ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della [...] lingue, che nella tradizione grammaticale classica occupa il quarto posto, e perciò detto anche quarto caso; deve il suo nome latino, e quindi italiano, a un fraintendimento dei grammatici ellenistici del 1° sec. a. C., che collegarono αἰτιατικ ὴ πτ ...
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(lat. Latini) Popolazione indoeuropea giunta in Italia fra il 3° e 2° millennio a.C. e stanziatasi nel Latium vetus, regione che si estendeva dal basso corso del Tevere (a N) a Terracina (a S).
Storia
Oltre a Roma, emergevano Alba Longa, Tuscolo,...
Letterato e uomo politico (Firenze 1220 circa - ivi 1294 circa). Notaio e cancelliere del comune (anche suo padre, Bonaccorso, era notaio), tornando nel 1260 da un'ambasceria ad Alfonso X di Castiglia, seppe della rotta di Montaperti. Proscritto...