istituzióne (ant. instituzióne) s. f. [dal lat. institutio -onis «proposito, regola, consuetudine; istruzione», der. di instituĕre: v. istituire]. – 1. a. L’atto o il complesso di atti con cui si istituisce, [...] teorica; l’uso è particolarm. vivo nelle scienze giuridiche: istituzioni di diritto civile; per antonomasia, Istituzioni (lat. Institutiones), titolo di una parte della legislazione giustinianea. Con accezione simile, e più generica, gli elementi ...
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agg. [dallo spagn. lindo, dal lat. limpĭdus «limpido, puro, pulito, e sim.» o dal lat. legĭtimus «secondo la legge, convenevole»]. – 1. a. Degli indumenti, della biancheria, accuratamente lavato e stirato, [...] così da dare l’impressione immediata della pulizia e insieme dell’ordine, della freschezza: una l. tovaglia; una camicia l.; i suoi vestiti erano più che modesti, quasi monastici, ma lindi e in ordine ...
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giubilèo (ant. o pop. giubbilèo) s. m. [dal lat. tardo, eccles., (annus) iubilaeus, der. dell’ebr. yōbēl, propr. «capro» (perché la festività ebraica era annunciata con il suono di un corno di capro), [...] raccostato al lat. iubilare «giubilare2»]. – 1. Presso gli Ebrei antichi, festività che ricorreva ogni cinquantesimo anno, santificata con il riposo della terra (per cui erano vietati semina e raccolto), con la restituzione della terra al primitivo ...
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uòvo (pop. òvo) s. m. [lat. ōvum, lat. volg. ŏvum] (pl. le uòva). – 1. In biologia, il gamete femminile costituito da una cellula di varie dimensioni (detto perciò anche cellula uovo), di forma per lo [...] più sferica, ellissoidale o cilindrica, che si origina generalmente nell’ovario e ha accumulati, nel suo citoplasma, materiali nutritizî di riserva (tuorlo o vitello o plasma nutritivo) per lo sviluppo ...
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dònna s. f. [lat. dŏmĭna «signora, padrona», lat. volg. dŏmna]. – 1. a. Nella specie umana, l’individuo di sesso femminile, soprattutto dal momento in cui abbia raggiunto la maturità anatomica e quindi [...] l’età adulta: una giovane d., una d. anziana; non è ancora una d. (non ha ancora raggiunto la pubertà); è già una d.; si dà arie da d. o da d. fatta; frequente in frasi di apprezzamento: una bella d., ...
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callìtriche (o callìtrice) s. f. [lat. scient. Callitriche, dal lat. callitrĭchos (o callĭthrix), gr. καλλίτριχον (cfr. la voce prec.), nome di una felce]. – Genere di piante della famiglia callitricacee, [...] con circa 25 specie: sono erbe acquatiche a fusto molto gracile, foglie opposte e fiori unisessuali senza calice e corolla; il frutto si divide in quattro piccole drupe. In Italia vivono alcune specie ...
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remissióne s. f. [dal lat. remissio -onis, der. di remittĕre «rimettere», part. pass. remissus]. – 1. a. L’azione e il fatto di rimettere, cioè di condonare e di rinunciare a punire o comunque a perseguire, [...] la r. è stata tutta mia; dove non c’è guadagno la r. è certa. 5. Conformemente al sign. che ha il lat. remittĕre nell’uso intr., «cessare, decrescere, venire meno», remissione si usa in medicina, con riferimento a un processo morboso, per indicare ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] classica. Abbiamo così, per es., sano, lat. sanus; stadera, lat. statera; smeraldo, lat. smaragdus; naso, lat. nasus; viso, lat. visus; corso, lat. cursus; passo, lat. passus; pasto, lat. pastus; rosmarino, lat. rosmarinus. Alcuni però dei più comuni ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] z persiana (es. bazar, dal pers. bāzār), da di atono prevocalico latino (es. olezzare, lat *olidiare; pranzo, lat. prandium; razzo, lat. radius; zotico, dal lat. idioticus). Sono sorde le z derivanti da z germanica (es. zaffo, dal longob. zapfo), da ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] per rendere il suono ∫ iniziale (es. xe 〈∫è〉 «è») o anche intervocalico, se derivato da una c latina (es. paxe, voxe, lat. pacem, vocem). L’articolo maschile usato davanti a x- è normalmente lo, gli, uno (es. lo xenofobo, gli xenofobi, uno xenofobo ...
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LAT
. Moneta unitaria della Lettonia (dal 10 novembre 1922); il lat aureo base contiene g. 0,2903 d'oro puro, a somiglianza del franco francese. Si sono coniate monete d'argento da 1 e da 2 lat. Il lat si divide in 100 santim.