lucchesina
luccheṡina s. f. [der. di lucchese]. – Nome dato un tempo nel Lazio e nell’Umbria a un tipo di coperta da letto, di cotone bianco pesante, o, più raram., di lana (a Roma detta anche coperta [...] di Lucca) ...
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lucchesino
luccheṡino agg. e s. m. [der. di lucchese], ant. – Panno di lana, di colore rosso vivo, molto pregiato anticamente; veste fatta di quel panno. Come agg. (oltre che in panno l.), indicò anche [...] il colore rosso di cui si tingeva il panno ...
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pisolito
piṡòlito s. m. [lat. scient. Pisolithus, comp. del gr. πίσον o πίσος «pisello» e λίϑος «pietra»]. – Genere di funghi basidiomiceti della famiglia sclerodermatacee, a cui appartiene la specie [...] Pisolithus tinctorius (o P. arenarius), che vive nei boschi di aghifoglie su suoli sabbiosi, anche in Italia; è commestibile da giovane e fornisce una sostanza usata in passato per tingere tessuti di lana o seta. ...
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imbiondare
v. tr. e intr. [der. di biondo] (io imbióndo, ecc.). – Forma letter. e poco com. per imbiondire, più usata nel trans., e riferita in partic. alle messi: dove fertil pian Cerere imbionda (Chiabrera); [...] Il sole imbionda ... la viva lana (D’Annunzio); come intr. (aus. essere), ha più spesso la particella pron.: Non s’imbiondan per me spighe feconde (Redi). ...
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zibeline
〈∫iblìn〉 s. f., fr. (propr. «zibellino»). – Nell’industria tessile, particolare tipo di rifinitura inteso a conferire alle stoffe di lana un effetto superficiale simile a quello di una superficie [...] unita, ottenuto garzando le stoffe a fondo e poi trattandole su macchine vellutatrici e ratinatrici ...
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epinetro
epinètro s. m. [dal gr. ἐπίνητρον, der. di ἐπινέω «filare»]. – Utensile usato dalle donne greche come ginocchiera per torcervi sopra il filo di lana: aveva forma di cilindro cavo chiuso a una [...] delle estremità, con un’apertura longitudinale sul fianco, nella quale s’infilava il ginocchio ...
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flanella1
flanèlla1 (region. fanèlla, region. ant. frenèlla) s. f. [dal fr. flanelle, a sua volta dall’ingl. flannel, di origine gallese]. – Tessuto morbido di lana cardata, usato soprattutto per abiti: [...] una gonna, un paio di calzoni di f.; si fabbricano anche flanelle di cotone, in genere garzate su un solo lato, adatte per biancheria calda: una camicia, un pigiama di f., lenzuola di flanella. ◆ Dim. ...
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lucignolo
lucìgnolo s. m. [der. del lat. tardo licinium «filaccio, lucignolo», incrocio di licium «liccio» con il gr. ἐλλύχνιον «lucignolo» a sua volta incrociato col lat. lūx «luce»]. – 1. Corpo cilindrico [...] anche stoppino) in forma di solido cilindrico risultante da una parziale torsione delle fibre tessili. 4. ant. La quantità di lana che si mette sulla rocca per filarla: vedrà s’io so fare Altro poi che lucignoli e pennecchi (Lasca); sapeva ... per ...
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sodatura
s. f. [der. di sodare]. – Nella lavorazione dei cappelli di feltro, operazione intermedia alla quale, mediante un’apposita macchina detta slanatrice, si sottopongono le imbastiture, cioè le [...] falde o veli di pelo o di lana, per conferire loro maggiore consistenza finale. ...
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beige
‹bèeˇ∫› agg. e s. m., fr. [etimo incerto]. – Di colore bigio tendente al giallo, come quello della lana naturale; nel linguaggio della moda, indica invece, anche con uso di sost., un colore nocciola [...] chiaro ...
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Fibra naturale costituita di sostanza proteica (cheratina), che si ricava dal vello di pecora e di montone o da quello di altri animali. Per l. si intendono per estensione anche fibre tessili di origine vegetale o minerale.
Caratteristiche...
Comune della prov. di Bolzano (36,1 km2 con 10.912 ab. nel 2008).
Nella parrocchiale (15° sec.) si conserva un importante altare gotico intagliato in legno (H. Schnatterpeck, 1503).