anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni [...] cosa nominata precedentemente, o riassume un concetto precedentemente espresso, per lo più con lo scopo di ottenere il lamento» (Dante, Inf. V, 34-35); era frequente in latino l’uso anaforico del pronome is, per es.: quam quisque norit artem in ea ...
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e
〈é〉 cong. [lat. ĕt]. – 1. La più comune fra le congiunzioni; ha funzione semplicem. aggiuntiva, serve cioè a unire due parti del discorso che nella proposizione compiono il medesimo ufficio (io e tu; [...] t etimologica) il rafforzamento fonosintattico, espresso dall’ortografia nelle parole composte ( . In correlazione con tra o fra: tra sé e sé; fra un albero e l’altro. b. In locuzioni con numerali, senza una vera e propria funzione congiuntiva: tutti ...
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superiore
superióre agg. e s. m. [dal lat. superior -oris, compar. di supĕrus «che sta sopra»: v. supero1]. – 1. a. Che è più alto, che si trova più in alto, che sta sopra (in senso spaziale); ha usi [...] si contrappone direttamente. Il secondo termine di paragone, quando è espresso, è introdotto dalla prep. a (abita al piano s. al nostro, o a noi), ma più spesso è sottinteso: abita al piano s.; oppure l’agg. è usato assol.: la parte s. dell’edificio ...
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nominativo
agg. e s. m. [dal lat. nominativus, der. di nominare «nominare»]. – 1. agg. a. Che vale a nominare, che ha l’effetto di nominare; è com. soprattutto nell’espressione caso n. o, assol., nominativo [...] primo caso della declinazione, nelle lingue a flessione nominale antiche e moderne, con cui viene espresso il soggetto del verbo attivo o l’oggetto dell’azione indicata dal verbo passivo, oltre che il predicato nominale e il complemento predicativo ...
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unionista
s. m. e f. e agg. Seguace o sostenitore della coalizione politica dell’Unione; dell’Unione. ◆ Piero Fassino ha confessato all’«Espresso» la sua natura infiammabile. C’è chi scarica la tensione [...] Costituzione e codice civile in materia di matrimonio. (Luca Volontè, Libero, 28 marzo 2006, p. 9, Verso le elezioni) • l’ufficiale [Domenico Speciale] è uscito male dalla giornata. Prima ha ascoltato i senatori unionisti ripercorrere i suoi anni di ...
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parlare1
parlare1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. L’atto, il fatto di parlare; in questo sign. conserva sempre un po’ del suo valore verbale: il p. è inutile, bisogna agire; se n’è fatto [...] fosse loda di questa gentilissima (Dante). Con riferimento più espresso al contenuto del discorso, alle parole: ripensando A quel parlar quando pause sapienti, anche per dar tempo a chi l’ascoltava d’assaporare quel suo parlar dipinto (Pirandello). ...
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IMC
〈i-èmme-ččì〉 s. m. – Sigla di Indice di Massa Corporea, che è il rapporto tra il peso corporeo, espresso in chilogrammi, e l’altezza, espressa in metri al quadrato (IMC = kg/m2). L’IMC in entrambi [...] i sessi varia in un intervallo ideale tra 19 e 27 kg/m2 che corrisponde ai valori della popolazione generale compresi tra il 25° e 75° percentile; in situazioni di permanente carenza nutrizionale o in ...
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-ando
[lat. -andus, desinenza del gerundivo lat. della coniug. in -are, usato come agg.]. – Suffisso derivativo presente in agg. principalmente di origine lat. esprimenti l’obbligatorietà, la necessità, [...] di quanto espresso dal verbo che funge da base. L’uso spesso sostantivato ha prodotto anche un impiego nominale del suffisso: educanda, esecrando, laureando, locanda, maturando, serranda, venerando. È tuttora vitale in determinati ambiti settoriali ...
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orso
órso s. m. (f. -a) [lat. ŭrsus]. – 1. a. Nome delle varie specie animali appartenenti alla famiglia ursidi, caratterizzate da grande mole (fino a 2,80 m di lunghezza totale), corpo tozzo, testa [...] sim., di persona scontrosa, poco socievole, misantropa. Modi prov.: invitare l’o. alle pere, invitare qualcuno a fare cosa che gli è assai assegnamento su cosa non ancora sicura (di solito espresso come consiglio in forma negativa: non vendere, non ...
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gap
〈ġäp〉 s. ingl. (propr. «apertura, distacco»), usato in ital. al masch. (raro il plur. gaps 〈ġäps〉). – Termine diffuso nell’uso internazionale con il sign. di «divario, dislivello», per indicare in [...] incolmabile o difficilmente sanabile (in Italia il concetto è espresso con la locuz. gap tecnologico, o con la traduz anche di gap culturale (per es., il gap culturale fra l’Italia del nord e l’Italia del sud), di gap generazionale (cioè, tra due ...
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Espresso, L’ Settimanale di attualità politica, economica, culturale e di costume, di tendenza laica. Fu fondato a Roma nel 1955 da A. Benedetti. Dopo la direzione di E. Scalfari (1963-70), il settimanale passò nel 1974, sotto la direzione di...
L'Eta dei Lumi: matematica. Meccanica e ingegneria
Massimo Corradi
Meccanica e ingegneria
Alla fine del XVII sec. e forse anche agli inizi di quello successivo, prima della formalizzazione del calcolo differenziale da parte di Leibniz, la...