sintetizzatore
sintetiżżatóre agg. e s. m.[der. di sintetizzare]. – 1. (f. -trice) Che, o chi sintetizza: opera, attività, funzione s.; un abile, un esperto sintetizzatore. 2. s. m. Nella tecnica, dispositivo [...] dello statunitense R. Moog, che lo inventò nel 1969), usato ampiamente nella musica pop e in minor misura nel jazz; è costituito da oscillatori che generano svariati suoni di gamma molto ampia (note, timbri di numerosissimi strumenti, rumori, ecc ...
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musica
mùṡica s. f. [dal lat. musĭca, gr. μουσική, femm. sostantivato dell’agg. μουσικός «musicale» (sottint. τέχνη «arte»)]. – 1. a. L’arte che consiste nell’ideare e nel produrre successioni strutturate [...] la musica è quindi sia il momento della composizione sia il momento dell’esecuzione; caso particolare rappresenta la m. jazz, in cui l’improvvisazione unifica il momento creativo e quello esecutivo (come avviene, d’altra parte, nelle culture orali ...
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tuba1
tuba1 s. f. [dal lat. tuba, voce d’incerta origine]. – 1. Presso gli antichi Greci e Romani, tromba di guerra: di bronzo, rettilinea, con l’estremità imbutiforme, veniva usata, oltre che in guerra, [...] di un bocchino e di 3-5 pistoni, e termina con un ampio padiglione; è usato nella musica bandistica, in quella sinfonica e nel jazz. Si distinguono: la t. bassa in si bemolle (ted. Bass-tuba), la t. bassa grave in mi bemolle, o fa, la t. contrabbassa ...
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cantantista
s. m. e f. Cantante di maniera. ◆ Guido Lembo si definisce «cantantista chitarrante» ed è figlio di pescatori capresi. È rupspante e genuino, un vero trascinatore con vena molto goliardica. [...] grato, mi tira fuori dallo stereotipo del cantantista leggero. Ciò che è musica, invece, mi ha sempre interessato, tutto, dal jazz alla sinfonica all’elettronica (l’ultimo disco, ambient, è del ’96 per la Ricordi, «Una storia infinita», ndr). Già nel ...
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innamorare
(ant. inamorare) v. tr. [der. di amore] (io innamóro, ecc.). – 1. a. Suscitare, ispirare amore: Quanto ciascuna è men bella di lei Tanto cresce ’l desio che m’innamora (Petrarca); Armida ... [...] si ha o cui ci si dedica, appassionarsi: comincio a innamorarmi di questa mia attività; ora si è innamorato della musica jazz e non si interessa ad altro; o, più generican., provare vivo attaccamento e simpatia: mi ero innamorato di quel paesino e ...
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feeling
〈fìiliṅ〉 s. ingl. [der. di (to) feel «sentire»], usato in ital. al masch. – In genere, sentimento, sensazione. Il termine è soprattutto usato per indicare la comunicazione di sensazioni e di [...] es., tra un attore e il pubblico; in partic., con riferimento a esecuzioni vocali o strumentali di musica jazz, la capacità del musicista di esprimere il proprio sentimento creando un’atmosfera di intensa comunicazione con gli ascoltatori: capacità ...
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patito
agg. e s. m. [part. pass. di patire1]. – 1. agg. Che mostra lo stato di deperimento della persona; smunto: una faccia p.; è anche detto della persona stessa: un bambino patito. 2. agg. e s. m. [...] anche per cose o persone, con carattere quasi di fanatismo: ragazzi, giovani p. del pallone; i p. del ballo, della musica jazz, della fantascienza; è un p. dei romanzi gialli, della televisione; non sono un p. del nuovo, ma semmai dell’antichità del ...
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big band
‹biġ bänd› locuz. ingl. (propr. «grande banda»; pl. big bands ‹biġ bänd∫›), usata in ital. come s. f. – Nel linguaggio del jazz, la grande orchestra, solitamente formata da quattro trombe, quattro [...] tromboni, cinque sassofoni (almeno due con l’obbligo del clarinetto), piano, chitarra, contrabbasso e batteria ...
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stravedere
stravedére v. intr. [comp. di stra- e vedere] (coniug. come vedere; aus. avere). – Vedere quello che non è, prendere un abbaglio (lo stesso, ma più efficace, che travedere): devi aver straveduto, [...] i difetti più evidenti; più raram., s. per qualche cosa, esserne particolarmente attratto, prediligerla in sommo grado: da quando era piccolo stravede per il calcio; anche se non stravedo per il jazz, ascolto sempre volentieri una buona esecuzione. ...
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mela
méla s. f. [lat. pop. mēlum (gr. attico μῆλον) per il classico malum (gr. dorico μᾶλον)]. – 1. a. Il frutto del melo, noto in botanica col nome di pomo (è in realtà un falso frutto, perché la parte [...] chiamata la città di New York, prob. ampliamento antonomastico della metafora (Apple) con cui già negli anni ’30 i musicisti jazz usavano indicare le grandi città. ◆ Dim. melétta, melina; vezz. o spreg. melùccia, meluzza; accr. melóna; pegg. melàccia ...
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Genere musicale sorto negli USA intorno all’inizio del 20° sec., frutto di un lungo processo di sincretismo tra forme musicali occidentali e poetiche africane, che risalivano alla memoria culturale degli schiavi deportati nel continente americano...
Batterista jazz afroamericano (Pittsburgh, Pennsylvania, 1919 - New York 1990). Attivo dal 1939, considerato tra i più importanti batteristi con K. Clarke e M. Roach, è stato tra i fondatori dello stile hard bop con cui si è affermato dalla...