bizzarria
biżżarrìa s. f. [der. di bizzarro]. – 1. a. L’esser bizzarro, stranezza, stravaganza, originalità: la b. del suo carattere; idea, azione bizzarra: gli è venuta la b. d’innamorarsi alla sua [...] ; più concretamente, opera dell’ingegno scritta o eseguita con estro fantasioso e stravagante: mi lesse alcune sue bizzarrie. b. ant. Ira stizzosa, bizza: per b. gli comandò che quello che più gli piacesse facesse (Boccaccio); montare in b., andare ...
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vile
agg. [lat. vīlis «di poco valore, di poco prezzo»]. – 1. letter. a. Che non ha valore né pregio, o ne ha poco rispetto ad altri elementi dello stesso tipo: oggetti v., roba v.; gli alchimisti presumevano [...] disprezzati; azioni, parole da vile. Non com., con sign. meno spreg., timoroso, timido: Il pudor mi fa vile, e prode l’ira (Foscolo). Per estens., da persona vile, da vile: azione v., discorso v. animo v., comportamento v.; con valore neutro: è vile ...
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malore
malóre s. m. [der. di male2]. – 1. Malessere fisico, per lo più improvviso, che può anche causare perdita di coscienza e, nei casi più gravi, avere esito letale: essere colto da malore, da un [...] , negativa, anche in una collettività o società: Tal si giaceva il misero Figliol del fallo primo, Dal dì che un’ineffabile Ira promessa all’imo D’ogni malor gravollo (Manzoni); niun m. è più grave per una nazione della discordia (Rosmini). ...
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alterare
v. tr. e intr. pron. [dal lat. tardo alterare, der. di alter «altro, diverso»] (io àltero, ecc.). – 1. a. Rendere diverso, cambiare la sostanza, l’aspetto di qualcosa, snaturare: a. i colori; [...] . Più com. nell’intr. pron.: gli si è alterata la mente; alterarsi in viso, turbarsi, spec. per sdegno o ira; assol., alterarsi, irritarsi, inquietarsi: perché ti alteri senza motivo?; non ti alterare per così poco! ◆ Part. pass. alterato, anche ...
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alterato
agg. e s. m. [part. pass. di alterare]. – 1. a. Che ha subìto qualche modificazione nell’aspetto, nella sostanza, nella struttura o in altro: tinte a.; vino a.; in araldica, si dicono alterate [...] (v. alterazione); analogam., si hanno anche aggettivi a. e verbi alterati. Come s.m., parola alterata. 2. Eccitato, turbato, irritato: aveva il volto a. dall’ira; o privo di lucidità mentale: aveva la mente a.; era a. per il troppo vino bevuto. ...
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rumore
rumóre (ant. o letter. romóre) s. m. [lat. rumor -ōris]. – 1. a. Qualsiasi perturbazione sonora che, emergendo dal silenzio (o anche da altri suoni), dia luogo a una sensazione acustica: il mondo [...] ); dalla piazza saliva il r. della folla tumultuante. c. fig., ant. o letter. Voci di biasimo, di protesta, d’ira: Vidi Aci e Galatea, che ’n grembo gli era, E Polifemo farne gran romori (Petrarca); tumulto, rivolta, dimostrazione sediziosa: quando ...
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alterazione
alterazióne s. f. [dal lat. tardo alteratio -onis]. – 1. a. L’alterare o l’alterarsi; mutamento, modificazione: a. nella struttura, nella sostanza; a. d’aspetto; a. morfologica; a. delle [...] , false attestazioni o altre falsità. 2. L’alterarsi per uno stato di turbamento, di eccitazione: a. del volto, per sdegno, ira o altro; in partic., stato fisico o psichico anormale: a. del polso; a. del battito del cuore; era visibile in lui ...
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freddo
fréddo agg. e s. m. [lat. frīgĭdus (cfr. frigido), lat. tardo *frĭgĭdus, prob. per influenza di rĭgĭdus]. – 1. agg. a. Genericamente, di corpo che è a temperatura inferiore a quella circostante; [...] ; in chirurgia, operare a f., quando la parte non è infiammata. Fig., fare una cosa a f., senza essere mosso da ira o da altro sentimento, quindi meditatamente, con calcolo: l’ha ucciso a f.; insultarsi a f.; senza entusiasmo: comporre, scrivere a ...
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tacere
tacére v. intr. e tr. [lat. tacēre] (pres. tàccio, taci, tace, tacciamo, tacéte, tàcciono; pres. cong. tàccia, ecc.; pass. rem. tàcqui [ant. tacètti], tacésti, ecc.; part. pass. taciuto). – 1. [...] chiacchierare: tacete voi due, e state attenti alla spiegazione; basta, taci una buona volta!; in tono di riprensione o con ira: taci, incosciente, che non sai quello che dici!; lei taccia, imbecille! c. Con fare causativo, imporre il silenzio, far ...
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sbuzzare
sbużżare v. tr. e intr. [der. di buzzo2, col pref. s- (nel sign. 4)], tosc. – 1. tr. a. Sventrare un animale per toglierne le interiora: s. un pollo, s. i cefali. b. Per estens., nell’uso pop., [...] tagliando: s. un materasso. 2. intr. (non usato nei tempi comp.) Schizzare fuori con forza, con uso iperb. e fig., soprattutto nelle frasi: la rabbia gli sbuzzava dagli occhi, e gli occhi gli sbuzzavano dal viso (per la meraviglia, per l’ira, ecc.). ...
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Sigla di Irish Republican Army. Organizzazione militare clandestina sorta, con il nome di Irish Volunteers, nel primo decennio del Novecento per liberare l’Irlanda dal dominio inglese.
Dopo la divisione dell’Irlanda (1921), l’IRA costituì il...
Improvviso e violento moto dell'animo, di carattere passionale e non temperato dalla ragione, che tende a sfogarsi con parole veementi, talvolta con offese, con una punizione eccessiva o con la vendetta, contro la persona che, volontariamente...