moroso2
moróso2 s. m. (f. -a) [aferesi di amoroso, amorosa], pop. settentr. – Il giovane, e rispettivam. la ragazza, con cui si amoreggia: alla sua età non ha ancora il m.; cercare, trovare un m.; al [...] femm.: è andato a spasso con la m.; ho ricevuto una lettera dalla m.; s’è fatto la m. (ha trovato la ragazza, la fidanzata); egli pensa alla m.; ma iopenso alla pelle (Manzoni); anche a noi piaceva di andare in collina, con la morosa (C. Levi). ...
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sostanzialita
sostanzialità (ant. sustanzialità) s. f. [dal lat. tardo, eccles., substantialĭtas -atis, der. di substantialis «sostanziale»]. – L’essere sostanziale, fondamentale: la s. di una questione, [...] più presto cerimonia che sostanzialità (Guicciardini). Nella filosofia di Kant, paralogismo della s., ragionamento che dall’iopenso, quale unità formale e condizione dell’esperienza, deduce fallacemente la sua natura di anima, quale sostanza ...
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sovversivista
agg. Che tende a promuovere la sovversione politica o sociale. ◆ «Dobbiamo affrontare il tema delle riforme. Puntare decisamente su federalismo e fisco in modo da lanciare un ponte alla [...] Lega che oggi è in uno stato di confusione. Evitiamo che venga risucchiata dall’anima sovversivista... Iopenso anche che questi due temi debbano essere risolti, in parallelo, con la riforma del giusto processo» [Massimo D’Alema riportato da ...
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benche
benché (o bèn che) cong. – Sebbene, quantunque; introduce prop. concessive e richiede di solito il verbo al congiuntivo: Italia mia, benché ’l parlar sia ’ndarno ... (Petrarca). Con l’indicativo [...] è antiquato, ma è comune quando la congiunzione è usata assol., o con valore avversativo: benché, tu sai ciò che iopenso in proposito; furon marito e moglie: benché la poveretta se ne pentì poi, in capo a tre giorni (Manzoni). ...
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quasi
quaṡi avv. e cong. [lat. quasi]. – 1. a. Circa, pressappoco, poco meno che; indica in genere che la quantità, la qualità, la condizione espressa dalla parola o dalle parole seguenti non è pienamente [...] q. andare a tavola, potremmo q. metterci in cammino (penso che sia ormai il momento di farlo). Ripetuto, esprime una maggiore del giudizio o della decisione: quasi quasi ci vengo anch’io; sarebbe quasi quasi meglio. Assol., nelle risposte: «Hai ...
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differenzialismo
s. m. Concezione basata sulla differenza di identità e caratteristiche che distinguono sessi, culture e civiltà. ◆ «Sono contro la discriminazione positiva, contro il “differenzialismo”. [...] Io non credo che le donne siano più dolci, più generose, più pacifiche degli uomini. Penso che fra uomini e donne ci siano più somiglianze che differenze» [Elisabeth Badinter intervistata da Giampiero Martinotti]. (Repubblica, 5 aprile 2004, p. 27, ...
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arrischiare
(tosc. arriṡicare, ant. arriscare) v. tr. [der. di rischio] (io arrìschio, ecc.). – 1. Mettere a rischio, in pericolo: a. la vita, i proprî beni, una grossa somma; ha arrischiato tutti i [...] , un’osservazione, una proposta, ecc. Usato assol., o seguito da un infinito, correre un rischio: temo che tu arrischi troppo; penso che convenga a.; ha arrischiato di perder tutto. 2. rifl. Esporsi a un rischio, mettersi in un’impresa pericolosa ...
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riammobiliare
v. tr. [comp. di ri- e ammobiliare] (io riammobìlio, ecc.). – Ammobiliare di nuovo, anche in parte, sostituendo i mobili vecchi con altri (e per lo più con l’idea di miglioramento): con [...] i soldi rimasti pensò di r. il salotto. ...
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allettare1
allettare1 v. tr. [lat. allectare, forma intens. di allicĕre «attrarre», part. pass. allectus] (io allètto, ecc.). – 1. Attrarre con lusinghe, con promesse, con inviti, con mezzi di seduzione [...] invitare con la persuasione, indurre ad accettare o a fare di buon grado qualche cosa: a. i giovani allo studio; pensò che lì, meglio che altrove, la sua figlia sarebbe trattata con quelle distinzioni e con quelle finezze che potessero più allettarla ...
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carita
carità s. f. [lat. carĭtas -atis, propr. «affetto, amore», der. di carus «caro»]. – 1. L’amore che, secondo il concetto cristiano, unisce gli uomini con Dio, e tra loro attraverso Dio: fervore, [...] , schermendosi: per c., non ci fate del male!; per c., non ci penso neppure!; anche in fine di frase, con sign. simile a «tutt’altro, neanche per sogno»: io, sperare qualcosa da lui? per carità! 4. letter. Amore, affetto, particolarmente verso ...
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oltrapagato
Solo in Rime XCI 52 Quand'io penso un gentil disio... / parmi esser di merzede oltrapagato. Il vocabolo è " un composto di gusto provenzale " (Contini), conforme alla dotta elaborazione che caratterizza tutta la lirica.
Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità umana, l’uomo in quanto ha coscienza...